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lotta per la Verità dei semi

di redazione ECplanet - 31/05/2006

 



LA DECISIONE DEI CONTADINI INDIANI DI CREARE UN'ALTERNATIVA SI È REALIZZATA ATTRAVERSO LA COLLABORAZIONE FRA L'ASSOCIAZIONE SUM E LA FONDAZIONE AMRITA BHOOMI

Nel 1993 i contadini indiani hanno dato inizio al “Satyagraha (nome dato da Gandhi alla disobbedienza civile non-violenta. Significa “lotta per la Verità” dei semi”, - lotta non violenta contro i Diritti di Proprietà Intellettuale in agricoltura che le multinazionali esercitano attraverso i brevetti sugli organismi viventi - con un incontro al quale hanno partecipato 500.000 contadini a Bangalore, in India.

In quell'occasione è stata annunciata la decisione dei contadini indiani di iniziare un centro internazionale per lo sviluppo sostenibile, come alternativa all'agricoltura industriale finalizzata all'esportazione imposta dalle multinazionali che stanno cercando di monopolizzare il mercato dei semi per esercitare il loro controllo sull'agricoltura, in particolare sulla produzione di piante alimentari, a livello mondiale. Nel novembre 1996, in occasione del “World Food Summit”, organizzato dalla FAO, si sono riuniti a Roma molti rappresentanti di associazioni e movimenti di base di contadini del Terzo Mondo. In quei giorni, attraverso un'intervista televisiva, abbiamo avuto modo di conoscere il presidente del K.R.R.S. (Associazione dei contadini dello Stato indiano del Karnataka), Prof. M.D. Nanjundaswamy. Nel corso dell'intervista egli ha affermato che la soluzione per l'autosufficienza dei popoli del Terzo Mondo è l'agricoltura biologica. Ci siamo quindi messi in contatto con il Prof. Nanjundaswamy e siamo andati a conoscerlo in India, a Bangalore.

Durante gli incontri con lui, abbiamo avuto modo di conoscere meglio i problemi dei contadini indiani dello stato del Karmataka e di verificare che c'era la possibilità di iniziare una vera e concreta collaborazione. È nato così il Centro Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile AMRITA-BHOOMI che significa “Pianeta Immortale”.

Solo coltivando i loro semi originari senza utilizzare pesticidi, erbicidi e concimi chimici, i contadini indiani del Karmataka, così come tutti i contadini del cosiddetto Terzo Mondo, potranno uscire dalla spirale della dipendenza dalle multinazionali e dell'usura e tornare ad essere autosufficienti. Lo erano prima che il colonialismo inglese in passato e le multinazionali oggi - con la complicità non solo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, ma anche del governo e delle élites indiane - si impossessassero della loro terra e delle loro risorse naturali, inquinassero l'ambiente e distruggessero l'economia locale con il libero mercato.

L'introduzione dei semi ibridi che i contadini devono acquistare ogni anno dalle multinazionali produttrici di sementi, insieme ai costosi pesticidi, erbicidi e concimi chimici, ha distrutto l'autonomia e l'autossufficienza dei contadini costringendoli a un rapporto di stretta dipendenza dalle multinazionali.

I semi transgenici hanno aggravato la situazione portando i contadini indiani alla disperazione e al suicidio. Per questo l'obiettivo centrale del Centro Amrita Bhoomi è la conservazione, produzione e distribuzione dei semi locali puri, non ibridi e non manipolati geneticamente, un patrimonio preziosissimo, non solo per i contadini indiani, ma per tutta l'umanità.

Associazione SUM