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Nasce la nuova Banca centrale libica. Made in UK

di Miriam Pace - 28/04/2011


      
Il Consiglio nazionale di transizione libico, ovvero il governo provvisorio dei ribelli anti-Gheddafi con sede a Bengasi, ha costituito una nuova Banca centrale che "deve agire come autorità monetaria competente in politiche monetarie in Libia", contrapponendosi alla Central Bank of Libia di Tripoli. Alla guida del nuovo istituto è stato nominato Ali El Sharif.
La multinazionale bancaria inglese Hsbc è stata la prima a muoversi per supportare l'operazione. Un team di super-esperti del colosso londinese si trova già da tempo nella capitale cirenaica per allacciare i rapporti con la nuova entità. La posta in gioco è formata da cifre da capogiro. A chi andrà, infatti, la titolarità dei fondi sovrani libici, attualmente congelati nelle banche occidentali, soprattutto americane, inglesi, francesi, e che ammontano, secondo varie stime, tra i 100 e i 200 miliardi di dollari?
Per l'Italia sono in ballo almeno sette miliardi, comprese le partecipazioni a Unicredit (7,5% del capitale sociale) e Finmeccanica (2%). Ma i fondi libici hanno soprattutto un impatto in Africa. La Libyan Arab African Investment Company ha effettuato investimenti in oltre 25 paesi, 22 dei quali nell'Africa subsahariana e la Libia è uno dei principali finanziatori delle autorità finanziarie multilaterali africane: la Banca africana d'investimento, con sede a Tripoli, il Fondo monetario africano (FMA), la Banca centrale africana. Chi controllerà i fondi sovrani libici si troverà improvvisamente ad avere le mani in pasta negli affari ed investimenti di mezza Africa. Un boccone che fa gola a molti.