Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Afghanistan, ad un passo dalla guerra civile

Afghanistan, ad un passo dalla guerra civile

di Enrico Oliari - 17/06/2011

Fonte: italiasociale




Stanno naufragando in queste ore le iniziative degli oppositori interni al governo di Hamid Karzai di avere un ruolo di peso in vista dei negoziati di riconciliazione con i talebani. A segnalarlo è il Washington Post di oggi, il quale si riferisce all’Afghanistan scrivendo che “Il sistema è una moderna democrazia sulla carta, ancora dominato da rapporti di lealtà individuali e tribali, mentre le istituzioni politiche restano deboli e i partiti si fondano sul culto della personalità, piuttosto che sulle idee''.
Lo stesso giornale statunitense non lesina critiche all’operato di Karzai, pur considerandolo leader incontrastato, tanto che “può facilmente tenere l'opposizione frammentata e debole”.
In realtà l’avanzata talebana per la riconquista del paese asiatico guadagna terreno ogni giorno e non è un caso se più fonti limitano il potere del primo ministro alla capitale, Kabul, ed a pochi altri centri. Le notizie sulle vittime fra le fila degli invasori occidentali e fra i collaborazionisti si susseguono di giorno in giorno, mentre è in crescita la parte dell’opinione pubblica occidentale che vorrebbe il disimpegno delle Forze del proprio paese, anche per gli elevati costi sostenuti in epoca di crisi.
Nella situazione di destabilizzazione totale in cui si trova l’Afghanistan acquisisce poca importanza l’assassinio ad opera della polizia di Kabul di un comandante talebano, Sayed Mirza, avvenuto oggi alle prime luci dell’alba. Mirza, che era responsabile per la pianificazione di attacchi nel distretto di Chisht, è stato ucciso nella provincia di Herat, di competenza italiana, regione, insieme ad altre sei, di cui già si prevede la restituzione alle forze di sicurezza afghane a partire da luglio.
E’ evidente che tale ritirata metterà le forze di Karzai nell’impossibilità di resistere agli attacchi della resistenza talebana e quindi vi è un’alta possibilità che presto la situazione sprofondi in una sanguinosa guerra civile
Intanto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, commentando su ‘La Stampa’ i risultati referendari, ha fatto sapere che ''il governo non rischia'' perchè ''nessuno si sfilerà” e che anche se a Pontida Bossi chiederà lo stop delle missioni militari fra le quali quella, appunto, in Afghanistan, si tratterà “solo facile propaganda e non otterrà quello che vuole'', poiché la graduale riduzione della presenza italiana nelle missioni in Kosovo e Afghanistan ''è stata decisa con i nostri alleati''.