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Il punto di rottura

di Carter Phipps - 15/06/2006

 


Duane Elgin considera la nostra attuale crisi globale nel contesto di un più vasto percorso evolutivo della specie. Espone con sconvolgente realismo le sconfortanti sfide ecologiche e sociali che dobbiamo affrontare a questo punto della storia, trovandoci di fronte la convergenza di molte tendenze: cambiamenti climatici, estinzioni delle specie, aumento della povertà e crescita della popolazione.

 

 

 

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Il mio primo incontro con l’opera di Duane Elgin fu, in una parola, spaventoso. Comprai il suo nuovo libro, Promise Ahead: A Vision and Action for Humanity’s Future, e sin dai primi capitoli mi ritrovai immerso in una descrizione molto chiara, persuasiva e sconvolgente dello stato del nostro tormentato mondo. Man mano che l’autore esponeva le sconfortanti sfide ecologiche e sociali che noi, in quanto specie evolutiva, dobbiamo affrontare a questo punto della storia, nella mia testa cominciarono a prendere forma ogni genere di scenari atroci del futuro, molto più simili a Blade Runner o Waterworld che a Star Trek o The Jetsons. Ciò che all’epoca ignoravo, ma avrei imparato presto, è che Elgin, nonostante le apparenze, è profondamente ottimista. Di fatto, dalle pagine di Promise Ahead (come da tutte le sue opere) emerge una visione positiva del futuro, frutto evidentemente di una grande fiducia nelle potenzialità degli sforzi umani. Tuttavia, Elgin sa che affinché il nostro ottimismo nel mondo di domani si riveli fondato, il prezzo che tutti dobbiamo pagare oggi è il realismo. E da venticinque anni egli osserva la condizione umana con grande realismo, cercando di risvegliare la nostra specie addormentata alla verità della nostra situazione, affinché possa cominciare un’evoluzione consapevole.

Elgin si impose all’attenzione pubblica per la prima volta nel 1981 con Voluntary Simplicity, un libro oggi classico che favorì la conoscenza di un movimento per uno stile di vita più semplice ed equilibrato. All’epoca, egli lavorava come scienziato sociale “senior” allo Stanford Research Institute, cosa che gli dava la rara possibilità di osservare e documentare quotidianamente le tendenze emergenti nella società. Questo lavoro venne riutilizzato come base sia di Voluntary Simplicity che di Awakening Earth: Exploring the Evolution of Human Culture and Consciousness, del 1991. Quest’ultimo libro fu un tentativo, per usare le sue parole, di “comprendere la natura più profonda e la direzione del viaggio umano”, e indagava il processo di risveglio della specie umana nel suo cammino verso una civiltà globale matura. Fu con Awakening Earth che Elgin cominciò a inserire la nostra attuale crisi globale nel contesto di un più vasto percorso evolutivo della specie: un tema critico che da allora è diventato parte fondamentale del suo lavoro.

Oggi Elgin, diventato autore di fama, opinionista e attivista, ha un approccio che potremmo definire della carota e del bastone: egli incoraggia le istituzioni e gli individui a riflettere onestamente sia sulle straordinarie opportunità sia sui gravi pericoli del nostro momento storico. E mentre considera la spiritualità un elemento indispensabile per affrontare i temi che ci troviamo di fronte, Elgin ritiene che essa deve essere, oggi più che mai, individuale e collettiva.

Quando abbiamo ricevuto una copia del suo libro Promise Ahead, l’estate scorsa, abbiamo trovato in essa un biglietto, da lui inserito, con la semplice e fondamentale domanda: “Qual è la forma del Risveglio quando opera nel mondo?”. Elgin sa che il nostro futuro può dipendere interamente dalla risposta che diamo a questa domanda, dal modo in cui riusciamo a dare una prospettiva spirituale alle urgenti sfide globali che la nostra specie consapevole deve affrontare in questa decisiva congiuntura del nostro viaggio evolutivo.

L'intervista

Carter Phipps: Molti dei più importanti pensatori, futurologi, scienziati e utopisti di oggi ci stanno avvertendo che i prossimi venti o trenta anni saranno un periodo di prova per la specie umana, un momento di crisi evolutiva che comporterà un mutamento enorme e potenzialmente catastrofico. Potresti descrivere, per favore, quali sono secondo te i fattori chiave che stanno precipitando questa crisi? Cosa ci troveremo di fronte negli anni a venire?

Duane Elgin: Quella che ci troviamo di fronte, in realtà, è la convergenza di molti importanti fattori: cambiamenti climatici, estinzioni delle specie, aumento della povertà e crescita della popolazione. Tutti questi fattori potrebbero svilupparsi in modo indipendente, ma caratteristico della nostra epoca è il fatto che il mondo è diventato un sistema chiuso. Non esistono luoghi dove scappare, e tutti questi fattori stanno cominciando a sommarsi tra loro e alimentarsi reciprocamente. La nostra situazione è simile a quella di un elastico che viene allungato fino al limite, ovvero fino al punto di rottura. La mia opinione è che abbiamo ancora un discreto margine di elasticità nel sistema mondiale. Occorreranno altri due decenni prima che si arrivi al punto di rottura.