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Un buco nero voluto da criminali

di Patricia Lombroso - 16/06/2006



«L'intero vertice di governo americano, da George Bush a Donald Rumsfeld fino ad Alberto Gonzales dovrebbe essere incriminato e processato per i crimini di guerra commessi a Guantanamo, in Afghanistan e in Iraq. Sono loro i veri responsabili della morte dei tre detenuti che per la disperazione si sono suicidati in cella dopo anni di abusi e torture nel lager di Guantamano». Joshua Dratel, avvocato civile di David Hicks e autore di «Il percorso legale per Abu Ghraib» della Cambridge University Press non lesina dure accuse nell'intervista concessa a il manifesto appena tornato da Guantanamo.
Quali responsabilità precise attribuisce ai vertici Usa per la detenzione del suo assistito e dei 60 detenuti ancora a Guantanamo?
Il «buco nero» legale di Guantanamo è la farsa kafkiana di un sistema che pretende di legittimare l' arbitrio architettato dall'attuale ministro della giustizia Gonzales, dal segretario alla difesa Rumsfeld, da Bush e dal suo vice Cheney, così che nessuno di loro possa mai essere incriminato. Tutti sono perfettamente a conoscenza sin dall'ottobre del 2002 delle torture e delle sevizie inflitte su loro ordine ai detenuti sia in Afghanistan che a Guantanamo in nome della «lotta globale al terrorismo». Rumsfeld ha personalmente istruito il suo luogotenente a Guantanamo, Jeffrey Miller. perché applicasse le tecniche più efferate di tortura nei confronti del detenuto Al Khatani che ha tentato il suicidio il 15 aprile scorso. La documentazione resa nota in un rapporto della stessa Fbi ha rivelato che l'intero apparato del governo Usa ha volutamente ignorato le denunce della Commissione per i diritti umani dell'Onu. Solo la pressione dei governi europei potrà influenzare la decisione della Corte suprema e farle riconoscere gli abusi di potere dell'esecutivo Usa.
Lei è appena tornato da Guantanamo. Era certo al corrente dei ripetuti tentativi di suicidio dei detenuti per protestare contro le condizioni di una prigionia inflitta per tempi indeterminati. Anche David Hicks è fra questi.
Le condizioni di David Hicks sono gravi. Da tre settimane è nuovamente rinchiuso in cella di isolamento per motivi che nessuno ha spiegato. Ha perso molto peso, le sue condizioni mentali sono preoccupanti. Ansioso di poter vedere un essere umano con il quale comunicare, in stato di iperagitazione, direi quasi allucinazione. Non spera di poter mai uscire, di vedere la fine di questa tortura inumana contro di lui che si protrae ormai da quattro anni. Ci è stato detto che i capi d'accusa contro Hicks, crimini di guerra, terrorismo e collegamento con Osama Bin Laden, sono già stati formulati. Ma perché Hicks e tutti gli altri detenuti a Guantanamo devono essere processati da un sistema che non ha alcuna validità dal punto di vista giuridico, né ha eguali in altri tribunali del mondo civile o militare?

Patricia Lombroso
New York