Aspettando la fine dei giochi in Libia
di Franklin Lamb - 21/08/2011
![]() Tripoli: Visto che chi scrive non è al corrente di un qualche segreto e che comunque non glielo direbbe, allora si può anche avviare una franca discussione con gli ex colleghi del Congresso e con le nuove ciber-conoscenze che lavorano al Campidoglio. Questa settimana mi sono saturato le orecchie grazie alle fonti vicine al Senate Foreign Relations Committee di John Kerry sui punti di vita semi-privati del Presidente Obama su quello che sta avvenendo in Libia e sui dubbi del Presidente sul ruolo della NATO nel bombardamento di questo paese sfortunato. Diversamente dai suoi due predecessori allo Studio Ovale e anche da “VP Joe” (ndt: Joe Biden), Obama non apprezza i funzionari quando usano espressioni colorite che possano offendere gli elettori. Ma si dice che abbia riferito di recente a un suo amico che presiede il Foreign Relations Committee al Senato che “siamo finiti in un mare di merda e dobbiamo uscirne fuori!” Parte della sempre più evidente costernazione di Obama si pensa che derivi dalle sue possibilità di rielezione. Il Democratic National Committee ha inviato al senatore Kerry e alla Casa Bianca un memorandum “riservatissimo” sulle prospettive della rielezione del Presidente nel bel mezzo degli indici di popolarità che continuano a scemare tra le incertezze economiche e i dubbi sull’amministrazione Obama in generale. Secondo le fonti al Congresso che lavorano sulla crisi libica, alcuni consiglieri di Obama pensano che la Libia stia per diventare un altro Iraq se la NATO continuerà a impedire che i ribelli trattino col governo di Gheddafi e se “il leader” venisse ucciso. L’assassinio di Gheddafi è da molti ritenuto l’unica ragione per i ri-bombardamenti della NATO, anche per cinque volte di seguito, dei cosiddetti “centri di comando e controllo“, che in questi giorni a Tripoli sembrano essere praticamente ovunque. Ieri, giusto a mezzogiorno, lo scrivente si è incontrato con due funzionari al Ministero degli Esteri. Uno dirige l’American Bureau, e stavamo discutendo una serie di argomenti. Improvvisamente, nel giro di cinque minuti, quattro bombe della NATO sono esplose fragorosamente vicine al Ministero degli Esteri. Ho gettato lo sguardo sul massiccio tavolo per le riunioni e ho anche pensato di buttarmici sotto, se fosse stato il caso, mentre i miei interlocutori se ne sono usciti rapidamente dalla stanza, senza nemmeno dire “arrivederci”. Sembravano sorpresi, persino divertiti, quando hanno ripreso la riunione e io ero ancora al tavolo a scrivere i miei appunti. “Siamo tutti diventati obbiettivi della NATO?”, ha chiesto uno di loro, “abitazioni private, le nostre università, gli ospedali, ora sono tutti obbiettivi legittimi secondo la NATO?” Si dice che Obama e alcuni dei suoi consiglieri, come il senatore John Kerry, si stiano chiedendo la stessa cosa. Un volontario dello staff mi ha detto questa settimana: “Sia la CIA che il Pentagono hanno riferito alla nostra commissione che era stato dato il semaforo verde alla NATO per bombardare la Libia, visto che la cosa doveva essere rapida e neppure troppo sporca. Ora sta diventando un incubo potenzialmente senza fine.” Gli insider nella NATO hanno consigliato recentemente il personale del Congresso che l’apparentemente eterna e armata dagli Stati Uniti “coalizione dei volenterosi” non si può permettere un’altra umiliazione dopo l’Iraq e l’Afghanistan, e quindi la NATO non ha in mente di fermare i bombardamenti fino alla realizzazione di una di queste tre possibilità; in ordine di preferenza per la NATO: Gheddafi è ucciso, Gheddafi si “arrende” o Gheddafi se ne va dalla Libia. Il Presidente Obama è stato consigliato, tra gli altri, da alcuni membri del Foreign Relations Committee di “staccare subito la spina alla NATO e buttarci questa rogna dietro le spalle!” Il tanto screditato appuntamento settimanale della NATO, il “Carman and Roland show” che in diretta da Bruxelles e da Napoli si definisce “la conferenza della NATO per informare il pubblico”, oramai è fonte di preoccupazioni supplementari a Washington. Con un cambio di rotta ritardato rispetto allo scorso febbraio, quando i media mainstream ripetevano a pappagallo le veline passategli da chi stava lavorando da anni per rovesciare Gheddafi con le voci sulle uccisioni dei civili, la CNN proprio questa mattina ha trasmesso un resoconto assolutamente imparziale su quanto sia dubbia la rivendicazione della NATO di proteggere i civili, visto che la causa principale dei massacri deriva dalle sue sortite, fino a questo momento quasi 20.000 con più di 8.000 siti bombardati. Sembra, parlando con molte persone anche nei media, che praticamente nessuno, a parte gli sceneggiatori del “Carman & Roland show”, creda che i bombardamenti della NATO abbiano qualcosa a che fare con la realizzazione degli obbiettivi originari delle risoluzione 1970 e 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Carmen ha detto ai giornalisti che seguivano il suo discorso e quello del 16 agosto che la NATO non vede alcun problema nell’estensione di un mese quando a giugno scadrà il rinnovo della NATO. Lei potrebbe sapere di cosa sta parlando, perché si dice che la NATO stia facendo forti pressione sulla Casa Bianca per impedire al governo di Gheddafi di partecipare al dibattito delle Nazioni Unite. Il governo libico, che sta tenendo la conta dei morti dei civili provocati dalla NATO, potrebbe non essere in grado di presentare la propria versione dei fatti alla riunione delle Nazioni Unite del mese prossimo. La ragione è perché il Segretario di Stato Clinton si è rifiutata di concedere un visto all’ambasciatore libico all’ONU. La Clinton, secondo le persone della commissione summenzionate, vuole far intervenire all’ultimo minuto il Consiglio Nazionale di Transizione per rappresentare il punto di vista dei bombardati dalla NATO. Lo staff della commissione di Kerry è abbastanza fiducioso che i ribelli non si opporranno a un’estensione del bombardamento del loro paese da parte della NATO. E le loro prospettive politiche e finanziarie dipendono proprio se la NATO deciderà di farlo. La Casa Bianca è stata nuovamente avvisata dallo staff della Commissione che la NATO è diventata il pericolo maggiore per i civili in Libia e che potrebbe essere raggiunta una soluzione politica se Obama ordinasse un “cessate il fuoco”. Si dice che il Presidente ci stia pensando. ******************************************Fonte: Waiting For The Endgame In Libya Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE |