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Da che parte vanno la Libia e Gheddafi?

di Franklin Lamb - 23/08/2011

   
    Una calma strana ammanta Tripoli

Il grande ritratto con una cornice d’oro del colonnello Muammar Gheddafi che adornava il muro dietro il banco della reception del mio albergo da quando ha aperto molti anni fa è sparito. Se ne sono andate anche le 72 bandiere verdi che volavano appese alle aste bianche che sono state anche loro rimosse. Non è cortese indagare lo staff ridotto all’osso per sapere chi ha rimosso questi oggetti che l’atto della rimozione potrebbe diventare un reato serio a seconda degli esiti finali. Ma, li mio amico Ismail, che presiede il front desk, mi ha sorriso quando ho commentato del nuovo specchio dell’albergo appeso sullo spazio del leader.

Guardando il profilo di Tripoli alle 7:30 di mattina del 22 agosto 2011 dal 26esimo piano del Corinthia Hotel sembra che sia davvero finita per il regime di Gheddafi.



Per tutta la notte abbiamo udito nel centro di Tripoli soprattutto sparatorie di festeggiamento dalle zone come la vicina e nuovamente battezzata “Piazza dei Martiri” (prima “Piazza Verde”), ma questa mattina tante domande si affollano nella testa di tante persone. Alcuni si chiedono se le forze di Gheddafi hanno aperto una trappola per le forze dei ribelli permettendogli di entrare rapidamente e quando saranno riuniti per i festeggiamenti pubblici e per riposarsi, contrattaccare?

L’affermazione di questa mattina del rappresentante del CNT che i ribelli controllano il 95 per cento di Tripoli sembra esagerato. È una città davvero vasta e le forze dei ribelli non sono schierate dappertutto.

Una colonna di 22 veicoli militari mimetizzati pieno di combattenti del governo è passata lentamente di fronte all’albergo alle 8:10 di questa mattina e ha girato a destra verso gli edifici sul lato del mare che comprendono l’Hotel Bab al Bahar (“la porta del mare”) e sul limite il deserto JW Marriott, dove si era arrampicato, secondo alcuni testimoni oculari, il cecchino che mi ha sparato ieri mattina nella gamba destra. Il mio dottore mi ha dato il proiettile come souvenir e sto bene anche se questa cosa pazzesca fa male. Un lavoratore che è arrivato all’albergo mi ha appena riferito di aver visto forze governative che si riunivano nel quartieri di Tripoli nelle ultime ore.

Dall’altro lato del mio albergo riesco a vedere i pickup dei ribelli pieni di combattenti e delle nuove bandiere tricolori libiche che guidano molto lentamente verso Piazza (dei Martiri) Verde. Mi chiedo cosa potrebbe succedere se prendessero la strada sbagliata.

Le notizie della cattura di Saif e di Mohammad Gheddafi sostengono l’idea che il governo ha fortemente sovrastimato il sostegno della gente e il credito che il governo riscuoteva. Già tra il nuovo personale e alcuni bambini che vengono presto per scavalcare il recinto dell’albergo per usare la piscina, e i loro canti caratteristici di “Allah, Maometto, Muammar, Libia wa bass” hanno finito di risuonare e il sostegno per allontanare “il leader” è generalizzato. La gran parte del personale al mio albergo sembra mortificata.

Le esclamazioni a supporto della partenza di Gheddafi da parte delle stesse persone che sembravano adorarlo nella Piazza Verde negli ultimi cinque mesi mentre li osservavo è sorprendente, ma forse rivela perché tutti i potenti despoti sono spesso più forma che sostanza e che possono collassare molto rapidamente in determinate condizioni.

Molte domande vengono poste questa mattina dai miei amici studenti: cosa è successo alla resistenza nei confronti della NATO e dei ribelli, dove sono i “65.000 soldati professionisti che aspettano di respingere i “ribelli della NATO” da Tripoli citati solo la scorsa notte dal portavoce del governo Moussa Ibrahim, c’era davvero un esercito libico di migliaia di elementi per difendere Tripoli, come sarà questa transizione, ci saranno conflitti tribali per il potere, sarà la Libia a dover pagare per tutte le strutture danneggiate, ai paesi della NATO - vista l’ostilità generalizzata per le uccisioni di così tanti civile da parte della NATO – verranno concessi contratti petroliferi, gli Stati Uniti riusciranno a installare una nuova base (Wheelus fu chiusa da Gheddafi nel giugno del 1970), il nuovo governo riconoscerà Israele come la NATO sembra aver richiesto, il Consiglio Nazionale di Transizione adempierà alle proprie promesse per un rapido cambiamento con le elezioni, e così via.

La scorsa mattina, quando ho iniziato un giro in bicicletta di Tripoli, c’erano segni che qualcosa di incongruo stava per accadere. Le guardie di sicurezza, normalmente una ventina che stazionano fuori dall’albergo, erano scomparse. Lo stesso per il personale. Ismail e il tizio dell’IT che dormivano all’albergo – e la signora britannica “Miss Lorraine” che gestisce l’hotel Hospitality risiede nell’albergo e era visibilmente sconvolta.

Quando ho lasciato l’albergo alle 7:30 di ieri mattina con la bici mi sono sorpreso di vedere una donna ferma da sola davanti all’hotel. Mi sono ancora più sorpreso quando si è illuminata di un gran sorriso mentre ha esclamato “Salve, signor Lamb!”

Lei è Marianne, che lavora con Lorraine in qualche posto nelle viscere di questo rinomato “albergo a 7 stelle” con cui avevo parlato al telefono, ma che non avevo mai incontrato personalmente. Quando le ho chiesto perché stesse da sola in una strada vuota, mi ha replicato, “Devo trovare un passaggio per il porto!” La cosa sembrava bizzarra, visto quello che è successo, e allora le ho chiesto perché. “Le mie due settimane di ferie iniziano oggi e devo prendere una nave per andare a Malta”. Era scioccato, “Dolcezza, per favore, di sicuro ora non ci sono navi per Malta ed è pericoloso andare al porto.” “Ma il mio ragazzo mi sta aspettando a Malta”, si è lamentata. "Ok, ma se trovi un passaggio chiama la mia stanza che ti pago la metà e vengo con te”. Marianne ha acconsentito. Non l’ho più vista.

Ieri la delegazione delle Nazioni Unite è partita dopo la sua missione di indagine di cinque giorni. Non ho ben capito quali fatti possano aver indagato, perché sono rimasti quasi sempre nell’albergo ad aspettare e aspettare, come fanno quasi tutti gli stranieri presenti, per un appuntamento promesso con un funzionario governativo o qualcun altro. La loro dirigente, una signora palestinese stellare da Nazareth nella Palestina Occupata, ha convinto la NATO a permettere ad alcuni stranieri di riempire i posti vuoti rimasti, e per questo l’albergo era praticamente svuotato.

Non ci sono segni del colonnello Gheddafi. Una calma strana ammanta Tripoli.

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Fonte: Whither Gaddafi and Libya?


Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE