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La potenza dell’islamofobia immaginaria

di Miguel Martinez - 23/08/2011



“Quando le madri dei no global avranno il burqa in testa e pisceranno sulle tombe dei loro mariti, forse i loro figli no global capiranno come butterà”.

Con questo commento al video “Islamizzazione dell’Europa“, un certo 11andrema vince la Palla d’Argento per Islamofobo Più Creativo dell’Anno (la Palla d’Oro ad Anders Behring Breivik resta per ora irraggiungibile agli italici).

Il video “Islamizzazione dell’Europa” (che il buon Gaetano Saya ha messo sui suoi vari siti) è stato messo in rete, ma evidentemente non per la prima volta, da “
Numexi" [1], un utente Youtube che che per il resto ha messo su video di rumorosa polemica antiecologista e ultraliberista:

“La sacra setta ambientalista per sopravvivere, ha un necessario e impellente bisogno di polli che credano alle sue gigantesche fregnacce pseudoscientifiche”… “gli ambientalisti più di tutti gli altri hanno lanciato bufale stratosferiche con lo scopo di far retrocedere di centinaia di migliaia di anni l’umanità intera”…”le aberrazioni di stampo nazista dell’ambientalismo moderno e del movimento New Age sono state accolte con favore dai governi schiavi della grande lobby ambientalista. Il mondo, insomma, si prepara ad un nuovo Medioevo, e questo ovviamente per colpa degli ambientalisti e delle loro folli teorie.”

Numexi non risponde all’ovvia domanda: come avrà fatto un gruppo di poveri narratori di bufale a schiacciare sotto i propri piedi l’economia mondiale?

Il video islamofobo che Numexi ha messo in rete, presumibilmente inserendo lui i sottotitoli in italiano, merita di essere visto con attenzione.

Intanto è fatto bene.

Sono abituato a video amatoriali, con immagini pescate più o meno casualmente in rete. Questo invece sembra il trailer di un film, o almeno un sofisticato lavoro pubblicitario. Molte scene sembrano addirittura girate apposta. Se – come immagino – sono state rubate da qualche film drammatico, si inseriscono comunque bene nel contesto.

Il video ci parla del futuro dell’Europa, precisamente nell’anno 2029.

La trama è sempre quella del
Campo dei santi (Le Camp des saints), un romanzo scritto quasi quarant’anni fa da Jean Raspail.

Il Campo dei santi è una notevole opera letteraria, ricca di ironia e di riflessioni profonde sulla natura umana. Proprio il fatto che fosse stato scritto tanto tempo fa ci rende propensi a perdonare l’autore per aver sopravvalutato il ruolo di ciò che oggi chiamano il “buonismo cattocomunista” o per aver immaginato i migranti provenienti dal Terzo Mondo come una massa compatta con in testa nientemeno che il dominio del mondo.

Come spesso succede, la moneta cattiva scaccia quella buona, e gli “scenari” sono diventati sempre più isterici, sempre meno sfumati e sempre più surreali. E, a differenza di Raspail, hanno messo al centro il Complotto Islamico, nella
versione inventata da Gisèle Littman (“Bat Ye’or”).

Ma un discorso senza sfumature, che brandisce numeri, sembra un telegiornale mozzafiato ed è accompagnato da immagini a effetto, è vincente nella società dello spettacolo. Specie quando si aggrappa a un numero sufficiente di luoghi comuni da non aver bisogno di spiegare nulla.

La notizia immaginaria, collocata in uno scenario futuro, sia detto tra parentesi, è un vecchio strumento dei telepredicatori evangelici statunitensi; e, nonostante l’inglese zoppicante delle didascalie, questo video è americano nell’animo.

Il video non racconta una teoria, ma una notizia, sebbene spostata nel futuro: e per i videodipendenti, le notizie sono realtà.

Una notizia non ha bisogno di ipotizzare nulla, perché racconta cose che sembrano fatti. In questo modo, non c’è bisogno di rispondere ad alcune delle ovvie domande che noi pignoli tenderemmo a porre in questi casi.

La “realtà” che racconta il video è semplice.

Da una parte, noi - vagamente definiti come “i bianchi”. Non è necessario leggere in questa definizione un richiamo al razzismo biologico, in senso otto/novecentesco. “Bianchi” – a differenza ad esempio di “ariani” – è una sigla vaghissima, che permette di fare un unico calderone di ciò che si vuole. Ad esempio, cattolici e ortodossi; credenti e atei; terroni e polentoni; ricchi e poveri; ubriaconi da stadio e filologi classici; bacchettoni e gay; cristiani ed ebrei. La trionfale ambiguità dell’immaginario “Occidente” fallaciano.

E cosa li unisce? Nessun “destino imperiale”, nessuna “missione civilizzatrice”; semplicemente il fatto di essere perseguitati, per il solo fatto di essere “bianchi” – il semplice bisogno di sopravvivere a una presunta persecuzione razziale permette sia di raccogliere le simpatie della pensionata con poche ambizioni, sia di sfruttare tutta la forza del vittimismo dilagante.

Dall’altra parte, ci sono gli invasori.

I musulmani innanzitutto, ma anche neri e zingari, con seguito di traditori antirazzisti. Loro vogliono imporre il loro regime razziale-religioso sull’Europa. I bianchi in fuga sono costretti alla resistenza armata.

E’ un discorso assolutamente chiaro. Lo so, questo blog è un punto di raccolta di persone in grado di fare a piccoli pezzi le balle che racconta il video.

Non solo ci sarebbe da ridire su tanti fatti specifici citati nel video. Il discorso del video è falso alla base – è ridicolo presumere che il 95% circa di “bianchi” che popolano ancora l’Europa venga perseguitatoa dal 5% di “non bianchi”. Quando i “non bianchi” detengono una percentuale quasi nulla del potere economico o politico e sono ben più divisi tra di loro di quanto lo siano i bianchi.[2]

Ma nessuno di noi è in grado di raccontare una storia altrettanto chiara e lineare, in cui la gente si senta obbligata a scegliere da che parte stare. Nessuno di noi è in grado di scrivere un dramma che tutti capiscano, sui nostri tempi.

E quindi nessuno di noi è in grado di gareggiare con gli islamofobi.


VIDEO: Islamizzazione dell'Europa - L'Europa nel 2029



Nota:

[1] In sottofondo, c’è una canzone in una lingua che non riesco a riconoscere. I testi scritti sono in un inglese decisamente non madrelingua, cosa che contrasta con l’alta qualità visiva del video.

[2] Invece, siamo i primi a concordare sul fatto che nel prossimo futuro, in un’economia che rende sempre più inutile i lavoratori, ci saranno ovunque vasti quartieri pieni di giovani disoccupati e rancorosi, di origine straniera, pronti a bruciare auto e fare altre cose inutili e rumorose. Ma non è la stessa cosa di una “presa di potere”.