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Razionalità dei mercati ed Al Zarqawi

di Gianluca Bifolchi - 17/06/2006

 
A proposito della razionalità dei mercati... Se ve ne volete fare un'idea precisa dovreste dare un'occhiata alla finanza.

A seguito del rialzo del tasso di riferimento del 2,75% da parte della Bce, ieri Piazza Affari ha chiuso con il Mibtel a meno 2%. Questa è la normale reazione ad un rialzo dei tassi, sia perchè esso rappresenta un incentivo a muovere denaro sul comparto del reddito fisso sia perché annuncia per le imprese un più oneroso accesso al credito bancario.

Un aspetto più interessante viene dalla cattiva prova di sé che hanno dato titoli petroliferi come Saipem e Tenaris (meno del 6,5% in una giornata!) a seguito dell'uccisione di al-Zarqawi. Che c'entra al-Zarqawi? In teoria c'entrerebbe, visto che la guerra civile in Iraq ed in Nigeria e le tensioni per il programma nucleare iraniano hanno spedito alle stelle il prezzo del greggio, con grossi profitti per tutto il comparto della produzione e della distribuzione. Morto l'uomo chiave del terrorismo in Iraq si può pensare che d'ora in poi il greggio prenda a fluire un po' più copiosamente almeno dai campi di estrazioni laggiù.

Questa è la favola che i nostri media ci stanno raccontando da due giorni. Ma da chi gestisce enormi flussi di hot money nella sala contrattazioni delle banche d'affari o dei fondi comuni di investimento ci si aspetterebbe un minimo di contatto con la realtà. Ad esempio costoro avrebbero potuto leggere sul Washington Post del 10 Aprile che, in base a documenti militari riservati e filtrati al giornale, al-Zarqawi è il risultato di una grossa campagna di disinformazione organizzata dal Pentagono. Traduco un breve brano da una fonte che analizza in profondità la questione:

"La campagna Zarqawi è discussa in diversi documenti interni. "Demonizzare Zarqawi/la leva della reazione xenofoba," si legge in un memorandum militare del 2004. Vengono elencati tre metodi "Operazioni sui Media," "Operazioni Speciali (626)" (riferimento alla Task Force 626 incaricata di dare la caccia ad esponenti di primo piano del governo di Hussein) e "Operazioni Psicologiche", la formula dell'esercito americano per il lavoro di propaganda..." (WP 10 Aprile 2006)

Dunque che significato ha la morte di al-Zarqawi? Che evento rappresenta mai perché si possa considerare plausibile quella riduzione delle attività terroristiche che consenta un aumento della produzione di greggio, e dunque un contraccolpo sui corsi azionari dei petrolieri?

Ma qui sto facendo torto alla sagacia dei maghi dela speculazione. Non ha poi molta importanza se si siano bevuti o no la montatura del caso al-Zarqawi, perché loro non operano su dati della realtà ma su mere percezioni soggettive. Se tutti i media mainstream dicono che la guerra in Iraq è a una svolta, la realtà è quella, perché lì ci sono le maniglie psicologiche che permettono le scelte di timing per compravendite di azioni, opzioni, futures, stock di valute che portano soldi nelle saccocce dei più astuti.

Il risultato è la cosiddetta "bolla speculativa", cioè la nascita e lo sviluppo di una "ricchezza" finanziaria data dalla semplice sommatoria dei prezzi dei titoli mobiliari, formatisi in questo mondo virtuale di letture incrociate del pensiero senza alcun riguardo per la realtà. Regolarmente arrivano poi i "Venerdì neri", che dilapidano i risparmi delle famiglie e destabilizzano intere economie di paesi in via di sviluppo, una settimana dopo che autorità monetarie, guru ed analisti finanziari avevano rassicurato i mercati che "va tutto bene".

Si potrebbe sostenere che la finanza è un caso limite, ma non è così. I costi di un messaggino SMS incidono si e no sul 5% del prezzo finale, mentre i gestori spendono cifre folli in campagne promozionali tv. Dov'è l'economia qui? Dove sono i processi che creano valore? E, soprattutto, su che parametri reali avviene la distribuzionde del reddito nazionale?

Le teste d'uovo economiche della sinistra italiana, i Nicola Rossi, i Luca Ricolfi, i Michele Salvati, sono tutti impegnati in una crociata contro la nostra ottusa avversione per la flessibilità. Mai che uno di costoro andasse a sollevare il tappeto per vedere la spazzatura ammucchiata sotto.


Fonte:
http://anzetteln.splinder.com/