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Le inquietanti rivelazioni dell’ex capo del DST sulla Libia

di Mohamed Tahar Bensaada - 15/09/2011

Fonte: aurorasito

 

La propaganda è in piena azione nel trattare il caso libico. A sentire i media al soldo della NATO e dell’emirato vassallo del Qatar, i ribelli hanno preso Tripoli nella notte tra Domenica 21 e Lunedì 22 agosto. In questa intervista ad al-Khabar, Yves Bonnet, ex capo della DST è tornato sul conflitto libico e getta una luce cruda su alcuni episodi importanti. Apprendiamo cose importanti:
1.Per Bonnet, la cattura delle posizioni strategiche a ovest ed a est, nei giorni scorsi, non può essere spiegata se non con l’intervento diretto di forze straniere. Questo è quello che abbiamo cercato di dimostrare su Oumma.
2.Yves Bonnet getta un sasso nello stagno di Sarko e Co. e collega l’assassinio dell’ex leader ribelle, il generale Abdelfattah Younis, e la cattura di Tripoli.  Secondo lui, l’omicidio potrebbe essere l’inizio del controllo diretto della ribellione da parte dei capi stranieri (si legga ufficiali della NATO o le ‘barbefinte’ dei loro servizi d’azione) e solleva l’annosa questione: chi ne ha sponsorizzato l’assassinio? (E’ facile seguire la visione di Bonnet quando si legge la seguente intervista).
3.Yves Bonnet denuncia l’intervento occidentale in Libia e chiama in causa direttamente l’interesse “personale” di Sarkozy (cioè elettorali e clanistici). Sottilmente, Bonnet riduce il ruolo pomposo di BHL in questo conflitto …

L’ex direttore della Direzione di Sorveglianza del Territorio (DST), Yves Bonnet a el-Khabar
L’assassinio del generale Abdel Fatah Younis ha contribuito alla caduta di Tripoli
Ramdane Belamri, el-Khabar, 22 Agosto 2011
L’ex direttore della DST, Yves Bonnet, e presidente di una delegazione internazionale di esperti sulla crisi libica, ha visitato Tripoli e Bengasi a marzo e aprile, e ha detto che la caduta di Tripoli è legata all’assassinio dell’ex uomo forte in Libia, il generale Abdel Fattah Younis. Bonnet ha anche criticato il presidente francese Sarkozy per aver trasformato il proprio paese da paese retto a paese occupante.

El-Khabar: Come valuta la situazione in Libia, alla luce dei recenti sviluppi?
Yves Bonnet: non ho informazioni sulla situazione o su ciò che sta accadendo sul terreno, ma sono rimasto francamente sorpreso dalla veloce svolta militare, il CNT non ha tanta forza per entrare a Tripoli, ma abbiamo visto che vi è riuscito subitaneamente. Quindi, penso che ci sia un supporto esterno all’opposizione, in modo che potesse prendere Zaouia e la capitale Tripoli. Se vi siano elementi stranieri sul terreno, tra i ribelli, che li hanno aiutati a vincere la battaglia, io non lo so, ma è molto probabile, soprattutto perché tutto il mondo sa che i ribelli non hanno sufficiente forza militare per entrare a Tripoli, per non parlare di poterla controllare. Un’altra cosa che mi preoccupa, l’assassinio del generale Abdel Fattah Younes, mi chiedo perché sia stato ucciso, se era un’operazione su comando affinché qualcun altro fosse messo al suo posto?

El-Khabar: Volete dire che c’è un legame tra la caduta di Tripoli e l’uccisione di Abdel Fattah, il capo militare dell’opposizione libica?
Yves Bonnet: L’assassinio del generale Abdel Fattah Younis, l’uomo forte di cui nessuno poteva mettere in discussione le decisioni, quando viene ucciso nella maniera più spregevole, sgozzato e bruciato, indica che era un problema per loro; non è stato ucciso solo lui, ma assieme a due dei suoi più stretti collaboratori. Questa operazione è molto strana. La cosa più sorprendente è la realizzazione dell’avanzata militare dei ribelli subito dopo il suo assassinio. Questo mi porta a molte domande sul fatto che l’assassinio di Abdel Fattah sia stato richiesto da un paese, per poter nominare un altro al suo posto a capo dell’opposizione armata. Questo solleva un’altra domanda: chi guida i ribelli, o meglio, quale paese ha ordinato la liquidazione di Abdel Fattah?

El-Khabar: Alcuni accusano la Francia di essere coinvolta nel caso libico, fino al punto di inviare forze speciali francesi sul territorio della Libia, oltre al ruolo politico e all’invio di persone come Bernard Henri Levy e il primo ministro Dominique de Villepin, che ne pensate?
Yves Bonnet: non ho informazioni sulla presenza di forze speciali francesi nei territori menzionati da Seif al-Islam Gheddafi, ma vi è la la Direzione Generale per la Sicurezza Esterna (DGSE), che si occupa di queste cose. Coinvolti o no, bisogna assicurarsene sul terreno. Penso che siano gravi accuse. Per quanto riguarda il ruolo della Francia nella crisi libica, penso che la Francia sia uscita dalla sua solita riserva, credo che non siamo riusciti a gestire bene il dossier libico, gli italiani e gli spagnoli l’hanno fatto meglio, sono stati più razionali di noi. Avremmo dovuto seguire il loro esempio. Per quanto riguarda Bernard Henri Levy è una personalità che non ha alcuna esperienza in questioni militari, e non è corretto definirlo un esperto militare. Per quanto riguarda la visita di Dominique de Villepin in Tunisia, nel quadro di una mediazione per risolvere la crisi in Libia, ad essere onesti non ho informazioni al riguardo.

El-Khabar: Avreste quindi qualche consiglio per il presidente Nicolas Sarkozy?
Yves Bonnet: io non sono in grado di dare consigli, ma vorrei dire che noi, europei e francesi, non abbiamo alcun interesse a interferire negli affari interni di altri paesi, la Francia deve rispettare gli impegni internazionali e saper far fronte ai propri impegni in Africa. Vogliamo trasmettere l’immagine di una Francia giusta e non quella di un paese invasore. Non lo so, ma la Francia avrebbe, per esempio, cercato l’aiuto dell’Algeria per risolvere la crisi libica. Temo che non vi siano interessi personali sulla questione libica.

El-Khabar: Come vedete allora il futuro della Libia alla luce dei recenti sviluppi?
Yves Bonnet: Tutto è possibile in Libia, non siamo in Francia o in Algeria per poter prevedere il futuro. Come potete vedere, l’entourage di Gheddafi ha numerosi e violenti clan; i Gheddafi fin dall’inizio hanno conosciuto molti tradimenti, tradimenti sostenuti dall’Occidente. Non credo che la Lega Araba potrà avere un ruolo positivo in Libia ora, perché è stata eterodiretta fin dall’inizio. Io preferisco l’Unione Africana, perché è più accettabile.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – Aurora03.da.ru

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