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La versione der Pelliccia e l'estintore della NATO

di Lorenzo Borrè - 23/10/2011


http://blog.panorama.it/italia/files/2011/10/er_pelliccia11.jpg

Le cronache di questi giorni narrano che   Er pelliccia, il ventiquattrenne immortalato nella foto qui sopra,    avrebbe giustificato il suo gesto spiegando di aver lanciato l' estintore  nel tentativo di domare l'incendio appiccato da alcuni uligani che sciamavano nella piazza in cui egli era casualmente capitato.
La versione del Pelliccia è stata però accolta dalla generale incredulitá e il giovane si trova , al momento in cui scrivo,  agli arresti.
Vedremo come andrà a finire.
Qualunque sia l'esito del processo, il giovane potrà comunque aspirare ad un brillante futuro come portavoce della NATO: nella conferenza stampa tenutasi all'indomani della brutale uccisione di Gheddafi, i funzionari militari dell'Alleanza Atlantica hanno infatti riferito che l'attacco aereo al convoglio, in fuga, in cui viaggiava il morituro leader libico, era stato motivato dalla minaccia che i veicoli dei fuggitivi rappresentavano per la  popolazione civile (http://www.repubblica.it/esteri/2011/10/21/news/nato_onu_russia-23637630/).
 
Trattandosi di raid aereo avvenuto alla periferia di Sirte, deve ritenersi che la popolazione "minacciata dalla fuga" di Gheddafi fosse proprio quella stessa popolazione civile rimasta fedele al rais e che aveva fortemente patito, nell'ultimo mese, gli attacchi congiunti dei miliziani del CNT e della Coalizione occidentale (senza però essere mai in pericolo di vita, secondo il punto di vista NATO).
Stando così le cose, è probabile che  il missile che ha colpito il convoglio lealista avesse anch'esso forma di estintore....
Un' ultima annotazione: il quotidiano britannico The Telegraph informa che il drone che ha bombardato, per primo, il convoglio di Gheddafi è partito da una base Usa in Sicilia (e teleguidato da una base militare nel deserto del Nevada; http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/libya/8839964/Col-Gaddafi-killed-convoy-bombed-by-drone-flown-by-pilot-in-Las-Vegas.html), il tutto nella persistente vigenza del Trattato di amicizia italo libica, ratificato dal parlamento italiano con legge n. 7/2009, che, all'art.4, prevede: "Nel rispetto dei principi della legalità Internazionale, l'Italia non userà, né permetterà l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia".
Ma da noi in Italia, come si può lanciare un estintore per spegnere un incendio, così si può violare un trattato per renderlo più saldo...