Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il tempo degli eroi nazionali è finito

Il tempo degli eroi nazionali è finito

di etleboro - 05/07/2006

 


Il tempo degli eroi nazionali è finito

Vi mostriamo uno spettacolo che risale a qualche anno fa, a quando Beppe Grillo amava gridava al grande pubblico la verità, per quanto terribili erano da ascoltare. Tutti cominciarono ad ascoltarlo e a seguirlo, e questa sua spavalderia dinanzi al nemico gli è valso il prestigioso premio come eroe nazionale. È stata così premiata e portata in lode la sua capacità, la sua intelligenza, di fare informazione in un Paese, come l'Italia, oppresso dalla dittatura mediatica del suo Presidente del Consiglio. Le sue performance erano sempre più eclatanti, e tra uno spettacolo e l'altro, percorrendo l'intera penisola, importanti verità sono state rivelate.
Vi sono stati momenti della sua carriera in cui combatteva a fianco del Prof. Auriti, mostrava a tutti una grande banconota firmata dal governatore di S.P.A. spacciata per moneta del popolo, con la differenza che essendoci prestata dai banchieri, ne paghiamo il valore e i rispettivi interessi.

VIDEO:
http://video.google.com/videoplay?docid=1627679923747018512

Insomma, anche Beppe Grillo si indignava, gridava e sbatteva ai quattro venti la sua protesta: la moneta del popolo rubata dai privati.
Poi, tutt'ad un tratto, caro Beppe, sei svanito, ti abbiamo perso, e non sappiamo cosa sia successo.
C'è ancora tanta gente che ha pagato uno spettacolo per sentire la voce di un eroe nazionale, e tu ora non parli più!Allora dobbiamo credere che anche tu dici bufale, che ti sei informato male e dopo aver verificato le fonti, in un certo senso hai ammesso di aver sbagliato? Dove sono finite le tue lotte, i giorni in cui attaccavi a viso aperto i Rothschild, i Rockfeller, denunciavi i banchieri e le lobbies del petrolio?
Quello che tu ora stai facendo, non riusciamo ben a capirlo. Continui a farti difensore delle ingiustizie sociali, raccogli fondi con il tuo blog per pubblicizzare la tua opera puritana verso i politici, poi con circa 1 milione e mezzo di firme di tutti coloro che in te hanno creduto, vai a far visita ad un vecchio amico.
Con quale coraggio scenderai di nuovo nella Val di Susa, pur sapendo che i finanziatori di Prodi, la lobbies bancaria e europeista, non vuole assolutamente rinunciare al tratto del suo Quinto Corridoio?Cosa dirai all'Italia del Sud che presto si vedrà rubata della sua acqua, o vedrà distrutte tutte le sue piccole imprese a causa dei decreti dell'estate fatti a tradimento?
Non una sola parola hai proferito sullo scempio che ora stanno facendo, forse perché li hai difeso in campagna elettorale, e ora non sarebbe molto coerente da parte tua. Oppure anche tu credi in questo nuova fede, ossia quella della società dei consumatori. Dicesti una volta che lo Stato non esiste, e esistiamo solo noi in quanto cittadini, allora perché anche tu trasformarci in un campione di indagine di Marketing?!
Gli hai portato delle firme per ricordar loro che esiste un programma da rispettare, ma magari sarebbe meglio non farglielo rispettare se questi sono i presupposti, non credi?
Caro Beppe, tu sai bene come funziona la politica, e chissà perché hai voluto entrarci. Se vuoi fare il politico, scendi da quel palco, chiudi la biglietteria e comincia a gridare le ingiustizie di questa società come rappresentante del popolo sovrano, e non come comico.
Tu hai studiato e conosciuto bene gli insegnamenti del Prof.Auriti, allora dicci, perché fai finta di averle dimenticate? Verrà il giorno in cui il tuo pubblico vorrà delle spiegazioni, e a quel punto o ti ergi come rivoluzionario, o dici loro la verità per non abbandonarli.

Fonte:
http://etleboro.blogspot.com/
05.07.06

Prof. Giacinto Auriti
Nato nel 1926. Ex docente di quattro cattedre di Giurisprudenza. Cofondatore dell'Università di Teramo. Dopo essere andato in pensione, riprendendo temi esposti dal poeta statunitense Ezra Pound, ha sostenuto che l'emissione di moneta senza riserve e titoli di stato a garanzia per la realizzazione di opere pubbliche non avrebbe alcun effetto inflazionistico e che le banche centrali ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sulla cartamoneta, dando origine in tal modo al debito pubblico.
Per provare le proprie teorie ha condotto nel 2000 un esperimento nella sua cittadina natale Guardiagrele emettendo una moneta (il SIMEC): l'iniziativa ebbe un discreto successo, incentivata dal fatto che i SIMEC erano ceduti in cambio di lire e ritirati quindi quando venivano presentati al doppio del valore originario. I costi relativi furono sostenuti dallo stesso Giacinto Auriti. In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza i SIMEC in circolazione vennero però confiscati. Nonostante il fatto che il sequestro fosse stato revocato in quanto non sarebbero stati commessi atti illegali, l'esperimento è stato tuttavia interrotto.