Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Una curva discendente

Una curva discendente

di Sonia Toni - 07/03/2012


 

Era solo questione di tempo – poco a dire il vero – e sarebbe diventato ufficiale: la nostra vita si è allungata.
Moriamo più vecchi rispetto a 20-40 e più anni fa, e questa è senza dubbio una buona notizia, ma è altrettanto vero che purtroppo la qualità di questa più lunga esistenza, si è miseramente ridotta e questa invece è una pessima notizia.
Noi ambientalisti e maniaci della natura e del cibo sano, lo predichiamo da tanti anni ma siamo sempre stati definiti esagerati, allarmisti, terroristi e sbeffeggiati perché considerati anche un po’ scemi.
A dire il vero noi saremmo stati i primi ad essere contenti se questi giudizi su di noi si fossero rivelati esatti invece, purtroppo abbiamo avuto ragione.
Sono aumentati pesantemente i disturbi legati alle intolleranze e alle allergie partendo dall’età neonatale. Praticamente ci si ammala prima ancora di nascere.
La digestione e la respirazione registrano problemi più o meno gravi nella popolazione di ogni età e fascia sociale e, aspetto gravissimo, sono aumentati i tumori nell’infanzia, le malattie degenerative e quelle autoimmuni.
Sì, è vero. 50 anni fa esistevano malattie per lo più contagiose, che mietevano migliaia di vittime.
Oggi quelle malattie sono state praticamente sconfitte ma, mentre ieri sapevamo riconoscere questi malanni, anche se non avevamo a disposizione tutte le terapie per curarli, oggi siamo alle prese con disturbi che molto spesso non riusciamo a diagnosticare e quindi siamo costretti a procedere alla cieca nella scelta delle terapie.
Ai malanni fisici si sono aggiunti quelli nervosi e psicologici che caratterizzano ormai una buona parte della nostra gioventù e infanzia. Bambini disadattati, disorientati, aggressivi oppure chiusi in loro stessi pronti ad esplodere quando meno ce lo aspettiamo. 
E’ ovvio e lampante che le cause di questo disastro sono molteplici e nemmeno tutte ancora così evidenti visto che ogni giorno ci informano della scoperta di un nuovo disturbo del quale, fino a ieri non sapevamo neppure che esistesse.
Però possiamo riassumere tutte queste cause in tre semplici ma esaustive parole: stile di vita.
In queste tre parole che tutti ormai ri-conosciamo ci sta di tutto: il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo, il lavoro che svolgiamo, la qualità dei rapporti con la famiglia, la scuola, il partner e perfino coi vicini di casa, i cui pessimi rapporti sfociano a volte in tragedie vere e proprie.
Arrivati a questo punto, l’imperativo assoluto è uno soltanto: risalire la china e questo consiste in un grande lavoro di crescita della conoscenza, di acquisizione di responsabilità, di umiltà e di rispetto per l’ambiente e per il prossimo. 
E soprattutto, è un lavoro che va fatto individualmente perché, togliamocelo dalla testa, nessuno può farlo al posto nostro.