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Dall’Afghanistan, alla Palestina, al Libano: è ancora poco per un giudizio sul governo Prodi?

di iraqiresistance - 24/07/2006

Fonte: iraqiresistance

 

Questo bollettino contiene:

1. E’ ANCORA POCO? - Dall’Afghanistan, alla Palestina al Libano: è ancora poco per un giudizio sul governo Prodi?

2. RITIRO DI TUTTE LE TRUPPE DAI FRONTI DI GUERRA – LUNEDI’ 24 LUGLIO MANIFESTAZIONE DAVANTI AL SENATO

3. NO ALL’AGGRESSIONE MILITARE ISRAELIANA CONTRO I POPOLI LIBANESE E PALESTINESE, IL PREMIER ISRAELIANO EHUD OLMERT E’ PERSONA NON GRADITA IN ITALIA – GIOVEDI’ 27 LUGLIO CORTEO A ROMA

4. ADESSO E’ ORA, VOGLIAMO ASCOLTARE LA RESISTENZA! – Lettera a D’Alema

 

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E’ ANCORA POCO?

Dall’Afghanistan, alla Palestina, al Libano: è ancora poco per un giudizio sul governo Prodi?

 

Nel dilagante contorsionismo dei politicanti governativi e dei pacifisti “riduttori del danno” non è difficile reperire diverse perle di quell’opportunismo imbroglione che chiamiamo trasformismo.

Se il “senza se e senza ma” si è ormai trasformato in un continuo balbettio infarcito di “se” e di “ma”, insuperabile come sempre è il Presidente della Camera, il rigoroso uomo di principi dell’ormai famosa frasetta “mica possiamo far cadere il governo sull’Afghanistan!”

Costui ha imperversato per anni con la storiella della spirale guerra-terrorismo, negando ogni ruolo alle resistenze dei popoli e facendo proprio il linguaggio imperiale. Ora, con una recente intervista, ha compiuto un ulteriore passo. La spirale di Bertinotti è oggi “terrorismo-replica sovradimensionata” (Corriere della Sera, 16 luglio), assumendo così in pieno la lettura giustificativa dell’aggressione israeliana sostenuta da Prodi e D’Alema.

 

Queste “spirali” di Bertinotti sono assai illuminanti su un’altra questione, di cui si discute molto in questi giorni: quella del no al rifinanziamento della missione militare in Afghanistan da parte di alcuni parlamentari.

E’ importante che alcune voci contro la partecipazione italiana alla guerra infinita di Bush (ben poche per la verità, se rapportate al 61% di italiani contrari che emerge dai sondaggi) si siano levate anche nelle aule parlamentari.

Ancora più importante è però la chiarezza. Non ci pare che sia un esempio di chiarezza il no al decreto accompagnato dal sì alla mozione sulla politica internazionale, dato che il primo è ovviamente figlio della seconda. Né ci pare chiara l’invocazione della “fiducia” per poter dire “sì” dicendo di averlo fatto per salvare la patria, oggi personificata nientemeno che dal governo Prodi.

 

Cos’è questa storia del decreto cattivo e del governo buono, se non un ulteriore esempio di trasformismo?

Vediamolo questo “governo buono”: per Prodi e D’Alema Hamas rimane un’organizzazione terroristica, per Prodi prioritario è il disarmo di Hezbollah, per D’Alema gli israeliani stanno solo esagerando un pò, ma all’interno di un’azione legittima. E’ il governo che ha avuto il plauso di Bush, che si identifica nel ruolo della Nato, che non dice una parola sui tremendi ordigni che in questi giorni gli Usa stanno trasferendo ad Israele via Camp Darby.

E’ il governo che si vanta di ospitare la conferenza di mercoledì prossimo a Roma. Una conferenza incentrata sul ruolo della Rice, con gli europei a dar manforte al progetto di “pax” americana in Medio Oriente. Un progetto che prevede due fasi: 1) lasciar fare ad Israele in Libano, 2) intervenire a massacro avvenuto per inviare truppe multinazionali (Nato le vorrebbe Israele) per completare l’opera del disarmo della resistenza libanese.

 

Questo, signori, è il governo Prodi. Non c’è solo l’Afghanistan. Il rifinanziamento delle truppe di occupazione non è un incidente di percorso. E’ il tassello di una linea di politica estera chiara e precisa ed improntata alla continuità con il governo Berlusconi, come il voto bipartisan alla Camera ha mostrato.

E‘ ancora poco?

 

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RITIRO DI TUTTE LE TRUPPE DAI FRONTI DI GUERRA
24 LUGLIO (ore 18) MANIFESTAZIONE A ROMA
AL SENATO (angolo P.za Navona)

Votate contro il decreto che finanzia la missione di guerra in Afghanistan

 

Ritiro immediato di tutte le truppe dall’Iraq, Afghanistan e dagli altri fronti di guerra, rispettando l’art.11 della Costituzione

 

Basta con l’occupazione della Palestina e con l’invasione del Libano, con il massacro del popolo palestinese e di quello libanese

 

Promuovono l’iniziativa:  Attac Italia, Bastaguerra, Casa delle Culture, Comitato per il ritiro dei militari italiani, Comitati Iraq Libero, Confederazione COBAS, Essere Comunisti PRC, Giovani Comunisti Roma, Laboratorio di resistenza alla guerra, Marcia mondiale donne Italia, Movimento per il Partito comunista dei lavoratori, Partito Umanista, Red Link, Sinistra Critica PRC, USA Citizens for Peace and Justice, Utopia Rossa

 

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NO ALL’AGGRESSIONE MILITARE ISRAELIANA

 CONTRO I POPOLI PALESTINESE E LIBANESE


IL PREMIER ISRAELIANO EHUD OLMERT E’ PERSONA NON GRADITA IN ITALIA

La mozione presentata e letta all’assemblea degli autoconvocati del 15 luglio scorso a Roma, in cui si chiede l’abrogazione dell’accordo di cooperazione militare tra Italia ed Israele e l’adozione di sanzioni diplomatiche e commerciali verso Israele ha lanciato un appello alla mobilitazione per il 27 luglio, giorno della visita del capo del governo di Tel Aviv Olmert. Di fronte all’escalation israeliana in Medio Oriente il documento sta raccogliendo adesioni in tutta Italia.

Sentiamo la necessità di una risposta forte e immediata all’ennesima aggressione israeliana e in solidarietà ai popoli palestinese e libanese e alla loro resistenza all’occupazione militare il cui carattere criminale è sempre più evidente: il 90% dei morti provocati dai bombardamenti israeliani sono civili, donne, bambini.

GIOVEDI' 27 LUGLIO 2006
CORTEO A ROMA
ore 17,30 P.zza Della Repubblica

ADESIONI AGGIORNATE AL 21 LUGLIO

Forum Palestina, Comitato con la Palestina nel cuore, Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori, Comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, Unione Democratica Arabo – Palestinese (UDAP Nazionale), Associazione di Solidarietà con Cuba “La Villetta”, Rete dei Comunisti, International Solidarity Movement (ISM Italia), Comitato di Solidarietà con l’Intifada, Comunità Libanese in Italia, CUB-Lazio, Red Link, il Comitato per il ritiro delle truppe, Associazione Giovani Palestinesi "Wael Zuaiter" , Comunità Palestinesi in Italia, Coordinamento Cittadino PdCI Bologna, Campo Antimperialista, Comitati Iraq Libero

 

 

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ADESSO E' ORA
VOGLIAMO ASCOLTARE LA RESISTENZA!

FIRMA SUBITO LA LETTERA-APPELLO A D’ALEMA

 AFFINCHE' SIANO CONCESSI I VISTI A
IRACHENI E PALESTINESI
 
DIFFONDI IL TESTO CON OGNI MEZZO!
Invia le firme a
vistiora@email.it

 

Nel 2005 il governo Berlusconi impedì il regolare svolgimento della Conferenza Internazionale “Per una pace giusta in Iraq”.

Ad un anno di distanza le ragioni della Conferenza sono rimaste immutate, mentre la sua importanza è addirittura cresciuta.

L’occupazione continua e con essa continuano le brutalità di ogni tipo: bombardamenti aerei, stragi di civili, arresti di massa, torture. La stessa occupazione brutale, la stessa negazione di ogni diritto la ritroviamo in Palestina.

 

Per questi motivi abbiamo deciso di riconvocare, col titolo “Per una pace giusta in Iraq e in Palestina”, la Conferenza Internazionale che avrebbe dovuto tenersi nell’autunno scorso a Chianciano Terme.

 

Vogliamo la Conferenza Internazionale per dare voce a chi si batte per la libertà del popolo iracheno, per il riconoscimento politico della Resistenza, per riunire i suoi rappresentanti e quelli degli altri popoli del Medio Oriente in lotta con le forze del movimento contro la guerra e la globalizzazione.

Una conferenza per dare voce ai legittimi rappresentanti palestinesi, per la fine dell’embargo imposto da Israele, Usa ed Unione Europea nei confronti del governo uscito dalle elezioni del gennaio scorso; un embargo affamatorio che (come fu in Iraq dopo il 1991) colpisce crudelmente l’intero popolo palestinese.

 

Affinché la Conferenza possa svolgersi regolarmente è necessario superare lo scoglio dei visti, un anno fa negati da Fini.

 

Chiediamo perciò a tutti coloro che condividono lo spirito e gli scopi della Conferenza, a chi avverte la necessità di impedire che vengano nuovamente calpestati i più elementari diritti democratici, di dare vita ad una vasta campagna di raccolta di firme sul testo che pubblichiamo di seguito.

A tutti chiediamo la firma e la massima diffusione, nei siti internet, attraverso le mailing list, eccetera. Questa è una battaglia che appartiene a tutto il movimento contro la guerra, mobilitiamoci da subito!

 

 

LETTERA A MASSIMO D’ALEMA

Al Ministro degli Esteri

On. Massimo D’Alema



     Ella sarà certamente venuto a conoscenza che nell’ottobre scorso, a Chianciano Terme, avrebbe dovuto tenersi una Conferenza internazionale “PER UNA PACE GIUSTA IN IRAQ”.


     Saprà che detta Conferenza dovette essere annullata dai promotori a causa della gravissima decisione dell’allora Ministro degli Esteri G. Fini di non concedere i visti ai rappresentanti della società civile e della resistenza irachena all’uopo invitati.


     Lo stesso Ministro degli Esteri negò addirittura il visto anche ad Haj Ali, l’uomo incappucciato dai carcerieri, diventato in tutto il mondo simbolo dei torturati nella prigione di Abu Ghraib. Con questi atti vennero calpestati non solo i diritti democratici, ma anche i più elementari diritti umani che pure a parole tutti riconoscono.

 

     A fronte di queste decisioni molti furono gli appelli e le proteste in Italia ed all’estero. Tra questi ricordiamo la lettera di 41 parlamentari appartenenti a diverse forze politiche, inviata al ministro Fini nel novembre scorso. In quella lettera i suddetti parlamentari giudicando “immotivata la linea seguita dal Ministero”, chiedevano che venisse garantito l’ingresso agli esponenti iracheni.

     Le medesime associazioni di solidarietà coi popoli arabi  - tenuto conto della mutata situazione politica del nostro paese, frutto anche della volontà di pace della maggioranza degli italiani -, hanno deciso di riconvocare, col titolo “Per una pace giusta in Iraq e Palestina”,  la Conferenza Internazionale che avrebbe dovuto tenersi nell’autunno scorso a Chianciano Terme.  Importanti personalità irachene, rappresentative dell’ampio fronte di forze che si oppongono all’occupazione del loro paese,  nonché alcuni dei legittimi rappresentanti del popolo palestinese, hanno espresso la loro disponibilità a prendere parte all’incontro, nella speranza che non debbano subire l’umiliante trattamento loro riservato dal governo Berlusconi.

       
     La pace potrà scaturire soltanto dal dialogo. La Conferenza Internazionale sarà un’occasione utile affinché questo dialogo possa svilupparsi, contribuendo alla ricerca di una pace giusta in Iraq ed in Palestina, nel rispetto del diritto all’autodeterminazione dei popoli.


      I sottoscritti, considerati l’alto valore della suddetta Conferenza sia sotto il profilo politico che quello del rispetto dei vincoli del nostro dettato Costituzionale, vista la conclamata necessità  di gesti che segnino una forte e netta discontinuità rispetto alla politica estera perseguita dal precedente Esecutivo, chiedono quindi a Lei e al governo,  affinché la suddetta Conferenza possa svolgersi regolarmente, di garantire il rilascio dei necessari visti d’ingresso alle personalità politiche invitate in Italia.

 

Primi firmatari:

-         Falco Accame – ex Presidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati

-         Giovanni Bacciardi – Docente universitario, Firenze

-         Marino Badiale – Professore di matematica, Università di Torino

-         Aldo Bernardini – Docente di Diritto internazionale, Università di Teramo

-         Massimo Bontempelli – Filosofo, Pisa

-         Vainer Burani – Avvocato, Reggio Emilia

-         Pino Cacucci - Scrittore

-         Franco Cardini – Istituto Studi Umanistici, Firenze

-         John Catalinotto – International Action Centre, Usa

-         Andrea Catone – Insegnante, Bari

-         Luigi Cortesi – Professore emerito università “l’Orientale”, Napoli

-         Giorgio Forti – Ordinario Università Statale di Milano e socio Accademia Lincei

-         Giovanni Franzoni – Animatore di Comunità Cristiane di Base

-         Piero Fumarola – Docente di Sociologia delle Religioni, Università di Lecce

-         Don Andrea Gallo – Comunità San Benedetto al Porto, Genova

-         Umberto Gay – Giornalista Radio Popolare, Milano

-         Roberto Giammanco – Scrittore e americanista

-         Ugo Giannangeli – Avvocato, Milano

-         Giulio Girardi – Filosofo e teologo della Liberazione

-         Massimo Grandi – Docente universitario, Firenze

-         Margherita Hack - Astrofisica

-         Alessandra Kersevan – Ricercatrice storica

-         Gianfranco La Grassa – Economista

-         Raniero La Valle – già Parlamentare

-         Domenico Losurdo – Filosofo, Università di Urbino

-         Roberto Massari – Editore

-         Noori al Moradi – Agronomo, Università di Malmö e rappresentante del Partito Comunista Iracheno “al Kader”

-         Carlo Oliva – Pubblicista

-         Jean Pierre Page – Comitato francese della Prima Conferenza Internazionale per il sostegno della Resistenza del popolo iracheno

-         Giuseppe Pelazza – Avvocato, Milano

-         Nuccia Pelazza – Insegnante, Milano

-         Nico Perrone – Docente Storia dell’America, Università di Bari

-         Hamza Roberto Piccardo – Editore e portavoce del Consiglio direttivo dell’UCOII

-         Costanzo Preve – Filosofo, Torino

-         Edoardo Sanguineti – Poeta e docente di Letteratura italiana, Università di Genova

-         Fausto Schiavetto – Università di Padova

-         Gabriella Solaro – Responsabile Archivio Storico INSMLI (Ist. naz. per la storia del Movimento di Liberazione in Italia)

-         Carlos Varea – Coordinatore Campagna Spagnola contro l’Occupazione e per la Sovranità dell’Iraq

-         Gianni Vattimo – Filosofo ed ex parlamentare europeo

 

 

Per ragioni di spazio non possiamo pubblicare l’elenco completo dei firmatari che è comunque consultabile all’indirizzo http://www.iraqiresistance.info/index.php?l=it

 

Per aderire scrivi a vistiora@email.it