Tutti a casa
di Beppe Grillo - Elisabeth Braw - 10/04/2013
Fonte: metronews

Questo è un sistema che si è impallato da solo, dice Beppe Grillo in questa intervista esclusiva a Metro. Ma non solo in Italia, in tutto il mondo. “Questo è un sogno, un’utopia concreta, che è ormai condivisa da milioni di persone. C’è la convinzione di essere in un grande cambiamento. Noi affrettiamo questo cambiamento ma non solo politico, industriale economico culturale e di civilità. Passare dal petrolio alle rinnovabili in 20 anni cominciando adesso è un passaggio di civilità, non politico. Abbiamo bisogno di cambiare come generazioni la classe politica e imprenditoriale. Abbiamo imprenditori che sono concessionari dello stato, che lavorano solo con finanziamento, a debito. Parlano di Hedge Fund di derivati, con finanza che non significa più nulla. Abbiamo da ripensare che cos’è il cittadino, che cosa deve diventare l’economia”. Il movimento è tutto questo: ha intelligenze in tutto il mondo che convergono sui forum e si discute. Parte dal basso questa roba. Non è che c’è un leader che ha fondato un partito come tutti gli altri.
Senta Grillo, lei ha praticamente vinto le elezioni, ma non vuole governare. È sicuro che i suoi elettori capiranno perché?
Ai miei elettori quando andavo nelle piazze io dicevo di volerli mandare a casa tutti, questi qui. Noi non ci alleiamo con nessuno. Noi siamo il Movimento 5 Stelle, chi vota il movimento diventa il Movimento, diventa un cittadino attivo e protegge il territorio, la politica la fa con la spesa, può comprare una cosa o un’altra, può muoversi con un mezzo pubblico, in bicicletta o con la sua automobile, è una sua scelta, ma se fai quella scelta lì di votare il Movimento 5 stelle, allora devi rischiare qualcosa, anche nel tuo lavoro, metterti in gioco, una parte del tuo lavoro la dedichi agli altri, come faccio io. Io vado nelle piazze gratuitamente, prima lo facevo a pagamento. Quindi una parte del mio lavoro, di quello che so fare, la dedico agli altri, ed ognuno deve fare così, questo è il Movimento, dall’idraulico al commercialista all’ingegnere deve dedicare una parte del suo lavoro e del suo tempo agli altri. Così cambiamo il paese e diventiamo una comunità, con un senso di identità, e così diventiamo i migliori del mondo, sono sicuro.
Lei dice che vuole demolire questo sistema: ma è certo che la gente che ha votato per lei non voglia intanto soluzioni ai problemi concreti?
In effetti la demolizione è già iniziata attraverso una tecnologia che si chiama Internet, che sta demolendo tutti i canoni nel mondo di finta democrazia, di corruzione. Ormai il cambiamento esiste, solo che questa classe politica non ha ancora capito che questo non è un nuovo partito demolitore degli altri per sostituirsi agli altri. È un cambiamento di mentalità, di cultura, di civiltà perché si passa da una democrazia che è delegata a dei partiti che hanno disintegrato il Paese a una democrazia partecipata da parte dei cittadini. Quindi, io sto agevolando e affrettando questa dissoluzione che sta avvenendo. Il mio intervento è solo una questione tempistica, a freddo velocizzo un cambiamento che c’è nel mondo. La Rete riunisce i cittadini, riunisce persone su degli argomenti, riunisce intelligenze e con queste sinapsi che si aprono e si chiudono nel mondo si possono risolvere i problemi.
Va bene, ma ora siete in Parlamento, agite, subito.
Lo faremo. Questo è un movimento di proposte, non di protesta. Proporre un altro tipo di politica, di economia. Siamo costretti a immaginarci un mondo diverso, perché questo non funziona. Questo Paese è fermo, non c’è più la grande industria, la piccola e media impresa sta morendo. Abbiamo grandi problemi nella sanità, nella scuola, nella cultura, è un Paese con duemila miliardi di debito che deve pagare fra un po’ 100 miliardi di interesse di debito. Quindi continuare a parlare di crescita, di Pil, di spending review e di spread è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo sederci lì e ripensare. Il M5S è un pensiero: trovare un senso all’identità che in Italia non c’è più, dare un senso allo Stato che non c’è più. Perché lo Stato oggi non esiste, la burocrazia ha sostituito la democrazia, la finanza ha sostituito l’economia. Bisogna dare un senso al lavoro.
Questo è un problema che non riguarda solo l’Italia.
Assolutamente, questo è un format esportabile che si sta espandendo in tutto il mondo. Quello di fare liste civiche spontanee da parte dei cittadini, con un garante. Io sono il garante, controllo che chi entra in queste liste sia incensurato e che non sia iscritto a altri partiti. Questa è la mia funzione, renderlo popolare nelle piazze, perché è un movimento oltre che di rete, di piazza. Fisico, di contatto umano, di toccare. Non è solo Rete, è rete e piazza, dove c’è il contraddittorio, dove puoi anche venire contestato e amato. Nella rete puoi essere soggetto a commenti di qualsiasi tipo. Loro cercano di farci passare come movimento dove c’è un capo che decide, quindi con mancanza di democrazia interna. Ma è assolutamente fasullo, sbagliato e poi il problema nostro, oltre che la classe politica è l’informazione. La sua intervista, se uscirà in Italia, sarà deformata. Nei titoli, nel sottotitolo, come è già successo coi giornali stranieri. Questa è un’informazione che è soggetta ai poteri sia politici, ma anche economici, bancari. Gli editori sono quelli. Quindi o riformiamo anche l’informazione o il processo durerà molto di più.
Possiamo dire che in Italia è in corso una rivoluzione come in Egitto, forse più grande di quella?
Assolutamente sì, perché in Egitto forse rimpiangono Mubarak? Qua nessuno sta rimpiangendo Fini, Casini, nessuno rimpiangerà Bersani, nessuno rimpiangerà Berlusconi. Quindi non rimpiangeremo nulla perché metteremo delle persone perbene, normali, oneste e trasparenti a gestire il Paese. Quindi qualsiasi azienda che vuole investire non avrà più bisogno di andare fuori dall’Italia a produrre in Svizzera in Austria, o Slovenia. Anzi noi creeremo i presupposti per quegli investimenti che in Italia saranno fatti con trasparenza, onestà e professionalità. Noi rimetteremo al loro posto persone professionali nei posti dove devono essere. Cose che sono state tolte mettendo funzionari di partito, amanti, mogli o amici degli amici nei posti. Vede la Finmeccanica, vede l’Eni, vede tutte le grandi aziende compartecipate, dove tutte i funzionari e gli amministratori delegati sono dei politici, non professionisti. La rete sarà tutto questo: chi ha il curriculum migliore andrà a prendere i posti che gli spettano.
I suoi parlamentari sono molto giovani, hanno energia e idee. Ma hanno anche la competenza per prendere decisioni così importanti per tutto il Paese?
Sì, io dico di sì…. Mia figlia di 13 anni avrebbe molto più buonsenso e competenza di questi, visti i risultati che hanno fatto. Noi abbiamo messo in Parlamento la classe più giovane del mondo, come età media. L’88 per cento sono laureati, e c’è la più alta percentuale di donne del Parlamento. Quindi l’esperienza sarà fatta, se la faranno, stanno studiando come è il diritto, le procedure parlamentari, le commissioni. Stanno vagliando 40 mila curriculum che sono arrivati di professionisti che vogliono dare una mano. Questo è un movimento che è una comunità. (…) Questa è una rivoluzione e quelli che ci sono dentro non l’hanno nemmeno capita. Hanno 70 anni, 60 anni, sono dentro i partiti, i giornali le banche, i poteri forti. E poi non hanno capito che è una guerra generazionale questa qua. Non possiamo più avere delle persone di 70 anni che sono lì da 35 anni, che hanno disintegrato il Paese e ci spiegano dalla televisione, dai giornali come porre rimedio agli errori e ai danni che hanno fatto. Questa gente deve andare via, chiedere scusa e sottoporsi a una verifica fiscale. Come abbiamo, come ho promesso io al Movimento. Chi ha votato il Movimento vuole mandarli a casa tutti.
Potrebbe diventare anche più grande il movimento, secondo lei?
Assolutamente sì, siamo solo all’inizio. È già cambiata la struttura mentale…e cambierà, cambierà quando cambierà l’informazione: ci metteremo di più o di meno dipenderà dal cambiare l’informazione, rendendola perlomeno moralmente credibile, cioè, voglio dire onesta, intellettualmente onesta. Però il cambiamento c’è e diventerà sempre più grande il movimento. Il movimento è che i cittadini diventano lo Stato e quando i cittadini saranno lo Stato, quando in Parlamento avremo i comitati, movimenti, cittadini espressi –come, vedremo- con elezioni on line, quando ogni cittadino avrà gli strumenti per decidere della sua vita, della sua Regione, della sua città come i referendum propositivi, che noi non abbiamo -li vogliamo inserire nella Costituzione- oppure i bilanci partecipativi, oppure l’obbligo del Parlamento a discutere le leggi popolari. Quindi saranno i cittadini a determinare se fare un inceneritore o una differenziata o se fare una autostrada o la pista ciclabile. L’ultima parola spetta ai cittadini: è questa la nostra democrazia.
C’è ancora un ruolo per i politici tradizionali come Bersani ma anche Merkel, Cameron, Holland?
Senta, in Svizzera ci sono delle decisioni che prendono con i referendum i cittadini, non sanno nemmeno chi è il presidente della Confederazione elvetica, ruota ogni due anni, cambia ogni due anni quindi, neanche i ministri sanno, non li interessa sapere, non vanno nemmeno a votare in Svizzera, perché poi sanno che l’ultima parola è la loro. Quindi noi siamo una riforma totale di tutto, partiamo dalle basi dalla scuola dagli asili da cos’è la cultura noi potremmo… veramente vivere di bello di cultura di tradizioni di cibo di clima di turismo, di bellezza, di educazione: bisogna cominciare a riformare l’italiano perché l’italiano oggi è diviso in due: ci sono 19 milioni di pensionati –siamo il popolo più vecchio del mondo, tra un paio d’anni ci saranno più 65enni che 20 enni- quindi bisogna cominciare a vedere come sarà questa civiltà tra 20 anni no, non possiamo essere tutti lì a 80 anni e i 20enni non hanno futuro e se ne vanno da questo Paese perché la loro pensione la prende uno di 70 anni adesso, non è possibile, bisogna rivedere tutti i concetti. La politica deve essere un sogno di generazioni, deve durare almeno due generazioni non due legislature. Cominciamo ad essere così, andiamo dentro con uno stipendio normale per due legislature e poi torniamo a fare il lavoro che facevamo prima, e poi mettiamo tutto in trasparenza, tutto attraverso la rete, quindi creando trasparenza là dove non c’è mai stata facciamo sì che l’onestà debba venire fuori…per forza, sarà di moda l’onestà in Italia e chi vorrà venire ad investire qua dovranno essere persone oneste e trasparenti, sennò vanno da un’altra parte quindi…questo procedimento esisterà per l’Europa, noi vogliamo essere europei ma non europei solo per misurarci sull’economia o sulle banche…vogliamo un’Europa che sia curiosa , vogliamo sapere sulla conoscenza, vogliamo un sistema fiscale che sia identico in tutta Europa, vogliamo un sistema dell’immigrazione condiviso, vogliamo un sistema di lingue condiviso, non è possibile tutte le leggi in 11 lingue, cioè vogliamo conoscere nella diversità andare d’accordo nella diversità straordinaria la curiosità…non sappiamo niente di come sono le leggi olandesi o in Polonia o in Svezia non sappiamo nulla, quindi non sappiamo nulla l’uno dell’altro, (non si sente per qualche secondo) l’economia non c’è una economia europea, quindi ridiscutere questi termini che non abbiamo deciso noi italiani, i termini di Maastricht, i parametri vogliamo ridiscutere il debito, ridiscutere vogliamo un piano b di salvezza, vogliamo un piano di salvezza ridiscutere quindi poi le grandi decisioni saranno prese con dei referendum non dai partiti e dai leader con dei referendum dopo una appropriata informazione si decide. Sembra facile ma sarà facilissimo, basta mandare via questa gente. E poi sarà tutto semplice, di buon senso, oggi il buon senso è considerato come un terrorismo, e con terrore, solo che affronti l’euro e ti guardano e dicono questo è pazzo bisogna fermarlo ha parlato dell’euro, uscire o non uscire: qui non è un problema dell’euro uscire o non uscire è un problema che è una civiltà questa che è fondata sul nulla, sul debito, sul debito che aumenta in modo esponenziale, il debito… l’aumento del debito in forma esponenziale porta al disordine sociale non è che porta solo allo sfascio economico ma al disordine sociale e noi siamo un movimento che sopperisce, cioè, difende la libertà e la legalità, noi abbiamo fatto la Rivoluzione Francese senza la ghigliottina, siamo un movimento che si è inserito in Parlamento con le elezioni, quindi noi riempiamo un vuoto con la democrazia, dove in Grecia l’ha riempito Alba Dorata in Ungheria il partito nazista, o Le Pen in Francia i partiti omofobi o xenofobi no …quindi noi garantiamo la democrazia dovrebbero ringraziarci e invece ci attaccano, ci attaccano in qualsiasi manifestazione, attaccano il nostro parlamentare perché non è abituato ad essere intervistato da cinque televisioni mentre passeggia, attaccano uno perché dice una parola e poi si sbaglia oppure dice un’altra cosa, attaccano su…ma non attaccano mai sui contenuti sulle nostre leggi sulla piccola e media impresa, sul fatto che noi non abbiamo accettato 42 milioni di euro di rimborsi elettorali. Abbiamo detto: non lo facciamo noi, chi è che lo fa? Non l’ha fatto nessuno. La nostra legge sulla piccola e media impresa sul reddito di cittadinanza: dicono che siamo pazzi a volere un reddito di cittadinanza: ce l’ha tutta Europa, ce l’ha quasi tutto il mondo civile, e se uno perde il lavoro e non ha sussistenza gli deve essere garantita la vita, quindi la casa, l’impignorabilità della casa, cioè tutte queste cose sono nel nostro programma da cinque anni, forse anche sei. Allora: loro cercano di dire non hanno un programma, sono solo proteste perché vogliono distruggere, e vogliono farci sembrare come loro se non peggio: invece noi ci siamo dati delle regole molto precise. Le nostre regole sono basate sulla trasparenza sull’onesta e sulla professionalità. Quindi il cambiamento è già iniziato.
Fuori dall'Euro l'economia italiana migliorerebbe?
Non capisco la domanda. Il fatto di essere o non essere nell’euro non è un fatto che posso decidere io. Io non l’ho mai detto. Io ho detto che il debito ci sta scaraventando in un buco nero: black wall… ehm black hall. Siamo in un buco nero senza speranza. No la speranza è crescere. No. Se noi non cresciamo dal punto di vista dell’economia tradizionale se non facciamo più automobili, più strade, più cemento, più supermercati più posteggi, più grandi opere, più Tav, più ponti sullo Stretto se non facciamo quello siamo morti… ma quello non possiamo più farlo quindi siamo in un buco nero. Il Movimento a 5 stelle vuole un Piano B. Il piano B che propone il 5 stelle è cambiamo il sistema, cambiamo il sistema della crescita del Pil occupandoci delle cose reali dell’economia reale. Economia reale significa produrre cose necessarie. Produrre automobili o cemento è ancora vantaggioso? No. Produrre posteggi nel centro delle città è ancora vantaggioso? No. Produrre la Tav per spendere 20 miliardi che non abbiamo per portare merci che non si sono più che sono in calo è conveniente? No. Produrre un Ponte sullo Stretto che ti viene a costare…che non ci sono ancora i progetti definitivi perché sono zone quasi sismiche…è un progetto fattibile’Eh no! Allora dove dobbiamo puntare: sulle piccole ferrovie, sui piccoli lavori, sulla riconversione industriale, sulla ricostruzione di quello che c’è già. Abbiamo due milioni e mezzo di case sfitte e continuiamo a fare appartamenti, la popolazione sta diminuendo e continuiamo a fare appartamenti . Allora bisogna cambiare, cambiare cambiare bisogna avere delle menti nuove, non possiamo cambiare con la gente che ha creato questi problemi. Non ce l’hanno nel dna. Per loro l’economia è il cemento, il calcestruzzo. Quindi qui è il luogo degli inceneritori, dei rigassificatori, della Hub del gas comprano il gas d’estate che costa meno lo stoccano e lo rivendono in Europa d’inverno perché costa di più, abbiamo fatto pale eoliche per tutte le parti, facciamo quattro volte l’energia che ci compete perché è diventata una mercanzia da comprare e vendere di notte e di giorno d’estate o d’inverno, l’energia, allora non possiamo lasciare in mano a questa gente che non ha non ce la fa perché sono ladri e dilettanti, sono parassiti e dilettanti, e questo abbinamento parassita-dilettante ha disintegrato un paese che avrebbe ancora delle potenzialità straordinarie. Il Movimento 5 stelle è questo: guardarsi attorno, è una guerra. Abbiamo delle macerie che hanno fatto queste persone che vorrebbero avere fiducia…ma qui siamo pieni di macerie, macerie morali, sociali, macerie industriali, cioè quindi è una guerra, noi stiamo iniziando una guerra e siamo primi, siamo in prima linea sul fronte quindi…è questa la grande battaglia la grande guerra che vinceremo, e l a vinceremo. Loro devono avere fiducia in noi, noi siamo il nuovo, noi vogliamo governare, noi siamo in grado di governare. Che ci diano fiducia a noi: noi a loro non daremo più fiducia; l’hanno avuta per 40 anni ed hanno distrutto il Paese.
E in questa guerra c’è speranza? Quando parla con i disoccupati c’è speranza?
Io ai disoccupati dico: abbiamo un piano d’emergenza immediato che è il reddito di cittadinanza. Subito. I soldi si trovano con i costi della politica, con la cassa integrazione, riformando i sindacati, riformando il mondo del lavoro. Abbiamo il diritto societario da riformare: il piccolo azionista come hanno fatto il referendum in Svizzera decide il compenso del grande manager, è il piccolo azionista che lo decide con voto elettronico, decide i suoi bonus se va bene l’azienda, decide se rimane in carica o non rimane in carica. L’azionista non il consiglio d’amministrazione. E non può un manager guadagnare come da noi 1300 volte come i direttori, gli amministratori delegati di Unicredit o delle grandi banche che guadagnano 1300 volte lo stipendio dei loro impiegato. Basta, bisogna mettere dei tetti massimi di 1-12: non puoi guadagnare più di 12 volte la paga più bassa del tuo impiegato, 1-12, e poi deve essere deciso tutto dal piccolo azionista. Gli operai faranno parte della proprietà dell’azienda come negli Stati Uniti e come in Germania quindi dobbiamo ripensare tutto, reinventarci il lavoro se ci sarà passarlo dal petrolio alle rinnovabili dal petrolio alle rinnovabili. Ci sarà da fare un cambiamento epocale e lo stiamo facendo. Siamo vicini a un grandissimo cambiamento e quando ci sei in mezzo è difficile capirlo solo le menti più aperte, più curiose riescono a capirlo, gli altri sono infoiati dentro sono chiusi nel loro metro quadro di mente, non riescono nemmeno ad avere le parole per parlare con noi, parlano di altre cose che noi non capiamo, che non abbiamo più nella nostra dialettica politica, la nostra dialettica politica sono le cose reali, capisce, sono la scuola, l’arte la cultura, reinvestire in quelle cose lì, la ricerca, vogliamo le università che siano delle aziende che vadano dentro le università, vogliamo che il Made in Italy sia tutelato e non finto, vogliamo togliere le tasse che sono il 51% equipararle alla media europea, vogliamo che il costo del lavoro sia sgravato, chi investe nella propria azienda deve essere detassato, lo Stato deve tornare ad essere Stato, qua non c’è più, qui lo Stato è crea ansia e paure crea ansia e paure, le tasse, con 300mila leggi e con una giustizia che è ferma e bloccata da 9 milioni di processi e un processo medio dura 3 anni 4 anni 5 dove non c’è la certezza della pena, la certezza del diritto, dove le regole sulle elezioni vengono cambiate ogni 15 giorni dove il diritto non è più certo, dove uno contro uno, uno contro l’altro e dove le classi sociali sono una contro l’altra, qui bisogna dare un taglio assolutamente e fare un cambiamento. Questo è il Movimento.