Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Israele sta rispedendo Gaza all’età della pietra

Israele sta rispedendo Gaza all’età della pietra

di Zero Hedge - 15/07/2014

Fonte: Effedieffe




Mentre Israele insiste nel voler sostenere che dietro l’uccisione di 3 ragazzi israeliani – che ha dato inizio a questa nuova tornata di violenza ed ai successivi lanci di missili – ci sia Hamas, il Times of Israel la scorsa settimana pubblicava quanto segue:
Un nuovo gruppo jihadista palestinese che dichiara fedeltà allo Stato Islamico (già noto come ISIL) [od ISIS], ha rivendicato la responsabilità dell’uccisione di 3 minorenni israeliani avvenuta lo scorso mese nella Sponda Ovest, così come di altri recenti attacchi mortali portati contro soldati e civili israeliani..
Hamas ha negato di essere responsabile degli attacchi.
Mercoledì il The New York Times riferiva:
Martedì sera, il sistema antimissile israeliano – Iron Dome – ha intercettato un missile “sopra l’area di Tel Aviv. Si ritiene che il missile sia di progettazione iraniana – un Fajr-5 – e la jihad islamica ne ha rivendicato la paternità. Tel Aviv ha aperto alcuni rifugi pubblici ed a Rishon LeZion – città vicina a Tel Aviv – hanno comunicato alla gente di abbandonare la spiaggia.
Poiché nazioni di tutto il mondo – Israele e Paesi mussulmani inclusi – hanno ammesso di effettuare attacchi false flag, prima di incoraggiare una nuova guerra arabo-israeliana, dovremmo investigare con attenzione circa la responsabilità reale degli attacchi. (E sul fatto che il capo del Mossad avesse predetto i fatti poco tempo prima che si verificassero).
Ultimamente la Palestina aveva raccolto molto appoggio. Per esempio, l’ONU le aveva accordato lo status di nazione osservatrice. Anche il movimento per boicottare la aziende israeliane, o che fanno affari con Israele, stava acquistando una forza inattesa. Da ultimo, le due principali fazioni della politica palestinese – Hamas e Fatah – avevano formato un Governo d’unità.
Come evidenzia Michael Rivero, non ha alcun senso per Hamas commettere azioni violente proprio ora che sta ottenendo risultati grazie a mezzi politici pacifici:
HAMAS e FATAH mai come ora hanno bisogno del supporto del mondo, e né HAMAS o FATAH commetterebbero atti che farebbero saltare proprio quell’appoggio pubblico di cui hanno bisogno. È  come se George Washington cercasse di sbatter via i Britannici sparando agli studenti delle scuole coloniali; è semplicemente una cosa impensabile.
Anche il Jewish Daily Forward fa notare che – se mai dei cani sciolti fra le fila di Hamas fossero responsabili delle uccisioni – la cosa sarebbe sicuramente successa senza il permesso e la conoscenza da parte del comando di Hamas:
Nella battaglia verbale di parole infuocate fra Israele e Gaza durante una settimana di crescente violenza, poche dichiarazioni sono state più dirette ed indicative di questa frase buttata lì dal Brigadiere Generale Moti Almoz – portavoce capo dell’esercito israeliano – che l’8 di luglio, parlando durante un programma mattutino alla radio dell’esercito ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto istruzioni dalle autorità politiche di colpire duro Hamas”. Un linguaggio decisamente insolito per un portavoce militare, che solitamente si produce in frasi del tipo: “Intraprenderemo tutte le azioni necessarie”, o “lo Stato d’Israele difenderà i propri cittadini”. Di sicuro non ti aspetti ti dica “è un’idea dei politici. Sono loro che ce lo fanno fare”.
Fin dall’inizio era chiaro che i rapitori non agivano in base ad ordini del comando di Hamas a Gaza o Damasco. Il ramo di Hamas ad Hebron – che ha più la natura di una famiglia criminale che non di una organizzazione clandestina – ha una lunga storia di precedenti di azioni autonome, senza che quelli che comandano ne siano informati, e talvolta contro i loro stessi interessi. Eppure, Netanyahu ha ripetutamente insistito che Hamas è responsabile del crimine e ne avrebbe pagato le conseguenze.

 

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla