Per la NATO è conveniente avere la Russia come nemica
di Nina Antakolskaja - 15/09/2014
Fonte: La Voce della Russia
Se non ci fossero la Crimea e il Sud-Est dell’Ucraina, l’Occidente avrebbe inventato qualcos’altro per provocare la Russia e inscenare un conflitto, crede il capo della diplomazia russa. In un’intervista all’agenzia ITAR-TASS, il ministro ha detto perché, secondo lui, l’Occidente stia cercando di provocare una reazione da parte di Mosca: per poter poi presentare il conto ai contribuenti occidentali, spiegando che pagano cifre astronomiche non per mantenere la macchina bellica della NATO, ma per avere le garanzie della propria sicurezza.
Sebbene oggi nessuna persona sensata possa sospettare la Russia di voler invadere l’Europa, per la NATO questa retorica è l’unico modo per giustificare la propria esistenza nel mondo di oggi, crede l’esperto dell’Istituto di studi sulla politica mondiale e relazioni internazionali, Fedor Vojtolovskij.
L’Alleanza occidentale è stata creata per contrastare l’URSS e il Patto di Varsavia (alleanza politico-militare dei Paesi dell’Europa orientale esistita dal 1955 al 1991). Oggi il Patto di Varsavia non esiste, come non esiste più l’Unione Sovietica. Eppure la NATO rimane un ostacolo militare e politico sulla via dello sviluppo delle relazioni economiche, commerciali, pubbliche e culturali tra la Russia e i Paesi dell’Alleanza. Oggettivamente, vediamo che oggi i membri europei della NATO non vogliono assumersi l’onere delle spese imposte dal sistema del Patto Atlantico. Pertanto la retorica bellicosa di taluni politici occidentali mira innanzitutto a stimolare un maggior impegno degli europei per la realizzazione delle iniziative politico-militari promosse da Wasghington.
Se non si vuole dare soldi per la guerra, conviene chiedere soldi per la difesa. A questo punto diventa indispensabile l’immagine della Russia come di un Paese nemico che minaccia la sicurezza dell’Europa, fa notare il direttore del Centro di studi europei e internazionali della Scuola superiore di economia, Tymophey Bordachev.
L’Alleanza non ha più ragione di essere. Eppure, invece di rivedere il sistema della sicurezza euroatlantica, ha cominciato a prepararsi alla guerra. Negli ultimi anni è diventato ovvio che la NATO è un’alleanza offensiva con degli scopi aggressivi. Si pensi alla Jugoslavia, alla Libia. In tutti i casi la NATO non si è difesa, ma si è comportata in maniera aggressiva, cioè, attaccando. Oggi la minaccia russa viene fomentata per far credere che la NATO stia pensando soltanto alla difesa.
In questo periodo la Russia viene accusata di voler aggravare il conflitto in Ucraina attraverso il sostegno ai miliziani dell’Est. Un paio d’anni fa l’Occidente si era schierato contro Mosca, perché si era permessa di alzare la voce in difesa del “dittatore” Bashar Assad in Siria. Tuttavia, mentre l’Occidente sta consumando risorse e forze per combattere una minaccia fantomatica, il vero nemico sta diventando sempre più forte. Solo dopo che un cittadino statunitense è stato decapitato di fronte alle telecamere dai combattenti dell’ISIL, il presidente Obama ha riconosciuto che si tratta di terroristi. Prima di allora, tutti i tentativi della Russia di qualificare il movimento come terroristico, e di includerlo nei relativi elenchi dell’ONU, venivano bloccati dagli USA.
Fomentando il conflitto interno in Ucraina, gli sponsor occidentali hanno dato ai nazionalisti locali una possibilità di diventare più maturi e più forti. Se qualcuno pensa che in seguito potranno essere fermati semplicemente dando un’ordine, sbaglia di grosso. Se un giorno l’Europa li trova in casa propria, non ci sarà da stupirsi.