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Due favole reazionarie ed eterosessuali

di Riccardo Paccosi - 13/11/2025

Due favole reazionarie ed eterosessuali

Fonte: Riccardo Paccosi

FRANKENSTEIN DI DEL TORO E DRACULA DI BESSON: DUE FAVOLE REAZIONARIE ED ETEROSESSUALI.
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Raramente ho visto due fillm, usciti contemporaneamente, suggerire una recensione congiunta quanto FRANKENSTEIN di Guillermo Del Toro e DRACULA di Luc Besson.
Si tratta di due opere che affrontano i due più grandi classici della letteratura gotica ed entrambe lo fanno con un approccio estetico "reazionario" che - azzardo - potrebbe essere una delle ragioni del successo di entrambe (Del Toro infatti è in decine di paesi al primo posto nella classifica dello streaming, mentre Besson è parimenti primo al box office di diversi paesi tra i quali l'Italia).
Entrambe le opere mettono in atto un'estetica manieristica e baroccheggiante che, affidandosi a fotografia e scenografia accurate, rende i due lavori tecnicamente ineccepibili perlomeno sul versante visivo.
La valenza "reazionaria" a cui accennavo consta, oltre che del manierismo retrò, anche e soprattutto di un approccio neo-tardo-romantico e fortemente eterosessuale.
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Su Frankenstein, vi è una storia d'amore deviante dal testo di Mary Shelley che, purtroppo, risulta appena accennata e dunque tirata via (mentre il tema classicamente frankeinsteniano del rapporto fra Creatore e Creatura risulta, al contrario, sviluppato con eccellenza di sceneggiatura).
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Per quanto riguarda Dracula, è uscito ieri un articolo su Iodonna.it, a firma Silvia Levanti, che titola con la domanda: "Perché il film Dracula di Besson sta avendo tanto successo?". L'autrice nota, con stupore, che il film sta attirando soprattutto la Generazione Z e ne deduce che questo possa essere dovuto al fatto che Besson racconta qualcosa che oggi non si racconta più: l'amore come espressione dell'assoluto, l'amore eterno, l'amore che supera la morte.
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Pensiamoci un attimo: veniamo da due decenni di propaganda trans-normativa e ostile al "male gaze" che ha, di fatto, cancellato la sensualità femminile e imposto modelli di donne frigide come Rey di Star Wars o Capitan Marvel; per essere inclusivi, le storie d'amore eterosessuali sono state nei blockbuster azzerate o a malapena accennate; abbiamo avuto teorizzazioni transfemministe secondo le quali il romanticismo maschile volto al corteggiamento, sarebbe la peggiore espressione del dominio patriarcale; abbiamo avuto un film di successo come Barbie enunciante la tesi filosofica secondo cui la donna, per realizzarsi, deve vivere senza un uomo al proprio fianco.
Era inevitabile che tutto questo bombardamento ideologico volto alla separazione degli uomini dalle donne nonché all'affermazione del post-umano finisse, prima o poi, per suscitare una reazione.
Oggi, quindi, il vero scandalo lo compie Besson mostrando un uomo e una donna che si promettono amore eterno: lo scandalo stupendamente reazionario ch'è insito nell'affermare qualcosa che non è catturabile da alcun algoritmo e che non è replicabile da alcuna AI.