Corruzione ed evasione fiscale sono viste come i principali problemi dell’Italia, senza i quali il paese tornerebbe a occupare una posizione preminente, o almeno buona, nell’ipercompetitivo sistema dell’economia mondiale globalizzata. Anche se palesemente falso, questo è il “mantra” neoliberista che si sente sempre più di frequente, soprattutto (e non è un caso) a sinistra.
Il tema della corruzione è tornato improvvisamente in auge con il caso Incalza-Perrotti, che inguaia anche il ministro per le infrastrutture Lupi e il suo vice, il socialista Nencini. Si ripete che Lupi e Nencini non sono indagati (al momento, ma vai a sapere …), come se questo bastasse a scagionarli, davanti agli occhi dell’opinione pubblica e a mettere in sicurezza la loro presenza nel governo. Certo, il governo probabilmente non cadrà per questo ennesimo scandalo con risvolti giudiziari. Le grandi opere vogliono dire “grande bottino”, non da ieri, ma da sempre! Infatti, nonostante Greganti (tessera pd) e l’Expo e Orsoni (sindaco pd) e il Mose, il pd è sempre forte e Renzi è sempre lì.
Io, che non ho informazioni riservate in merito e che ne so ben poco, mi chiedo “cui prodest” lo scandalo, le indagini e il conseguente battage mediatico. Chiaro che in questo paese la magistratura non è indipendente, come non lo sono i politici rispetto ai poteri esterni che li manovrano (partito unico c/o troika), e se le procure si danno da fare qualcuno, più in alto, addirittura all’esterno del nostro paese, lo avrà sicuramente permesso – o addirittura sollecitato! – e avrà dato il fatidico ”ok”. La corruzione tangentara e pizzina, che trucca gli appalti e fa lievitare i costi, emerge quando si vuole che emerga! La trista epopea di Tangentopoli/ Mani pulite, nei primi novanta, dovrebbe pure averci insegnato qualcosa …
Vado tentoni, cercando di capire. Una manovra ordita contro la stabilità del governo Renzi, in quanto tale? Lo escluderei, perché il cocco di mamma troika ha il culo blindato e deve restare in carica ancora per un po’, con certe riforme che sono ancora da portare a compimento. Possibile, invece, una manovra più circoscritta per colpire la ncd e provocare, forse, un rimpasto nell’esecutivo. Cosa che potrebbe far piacere anche a Renzi. Fra un po’, se gli afflussi di parlamentari transumanti verso il pd continueranno – Migliore e parte del sel, quelli di scelta civica, forse l’appoggio di tutti i fuoriusciti cinque stelle – ncd, collaboratore dei collaborazionisti della troika, sarà sempre meno utile … e sempre meno determinante per la maggioranza. Del resto, se si facessero elezioni politiche, la formazione degli Alfano e dei Lupi rischierebbe di sparire completamente, come ammoniscono i sondaggi. Ottimo Lupi, quindi, perché il pd potrà far ricadere su di lui e su ncd la colpa della corruzione, in caso di bisogno chiamandosi fuori (anche se nell’”affaire” sono coinvolti un paio di tesserati piddini), e gli effetti negativi, in termini di consenso, li subirà il nuovo centro destra. Poi c’è Nencini vice ministro, socialista come Incalza, ma il partito socialista, oggi, conta meno di un cazzo e se sparisce del tutto, liberando una manciata di consensi per il pd, tanto di guadagnato!
Non solo, ma Ercole Incalza, già pensionato e dunque “consulente”, influente e illustre membro della cupola per gli appalti pubblici – dal G8 alla Tav – potrebbe essere stato colpito così mortalmente, addirittura con l’arresto, per “rimuoverlo” una volta e per tutte dal vertice della cupola e sostituirlo finalmente con qualcun altro. Ha fatto il suo tempo, dopo quasi un ventennio di malaffare e diversi processi, e non rappresenta certo il nuovo, lui, che stava con Signorile nel psi! Una sorta di “rottamazione” sul modello renziano, ma realizzata per via giudiziaria? Potrebbe essere benissimo, perché così l’”aria nuova” che soffia con Renzi investirebbe anche la cupola che “gestisce” le opere pubbliche e la stessa corruzione potrebbe finalmente svecchiarsi!
C’è anche un altro vantaggio, in questo frangente, perché così si avvalora la tesi che l’Italia sta andando male, molto male, proprio a causa della corruzione (e, naturalmente, dell’evasione), non perché c’è l’euro e manca sovranità monetaria, non perché ci sono le politiche imposte con i trattati-capestro unionisti e realizzate da governi collaborazionisti. Una tesi di “sinistra”, questa, recepita anche da Landini.
Ovviamente i giornalisti fanno il loro dovere di bravi apparatchik sottolineando certi aspetti “pruriginosi”, di malcostume, come il Rolex da diecimila euro regalato al figlio di Lupi, ingegnere neolaureato, e il lavoro per lui senza problemi, con i soliti risvolti “castali” e di malaffare, da gossip, alla Stella e Rizzo (quelli della Casta).
Il problema principale – anzi, l’unico – è dunque la corruzione che Incalza, spalleggiata dai Lupi, non la moneta unica, il 3%, il rigore contabile, il fiscal compact, lo jobs act e simili. Meditate gente, meditate …