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I danni dell’euro

di Antonio Rossini - 12/09/2006




Generalmente i problemi di fine anno e quelli dell’anno che inizia, coincidono.
Si usa dire, quest’anno è passato e ne inizia un altro.
Dobbiamo dire questa finanziaria è passata, un’altra inizia o è in arrivo.
E’ solo un modo di dire, si tratta di affermazione perché la realtà è diversa.
Si deve sempre ed obbligatoriamente fare i conti con il passato, e siccome tutti devono fare riferimento a quanto attuato, fatto, anche la politica ed i governanti, devono tenerne conto.
Ricordo che in altre occasioni, a proposito dell’Euro, avevamo subito constatato la mancanza di “carta moneta” con un’impressionante quantità di “ferraglia”. Tutti avevano costatato che quando ci presentavano le monete, mancava qualcosa e circolava la voce che si poteva fare almeno l’Euro di carta (un’euro).
Non ci aveva pensato nessuno, neppure il nostro superministro dell’economia, tesoreria e finanza C. A. Ciampi ora a riposo nel senato. Quando poi questi, diventò presidente della Repubblica, pensavano solo a pavoneggiarsi in televisione sulle incisioni monetarie (Castel del Monte, Michelangelo ecc.), non badando alla fattispecie concreta.
Oggi, a distanza di anni dall’uscita della loro moneta, speriamo che il banchiere preposto, si sia reso conto del danno prodotto, unitamente all’allegro presidente di allora e di ora Prodi.
Ma com’ è possibile che a questo mondo i pensatori, gli scienziati non sentono e non vedono, mentre la povera gente capisce e vede a distanza?
La verità è, che la povera gente ha l’interesse a fare bene le cose e gioca con la propria tasca, il resto vive e pasce alle nostre spalle.
Nonostante l’errore economico d’impostazione, giocano ancora a nascondino e per stampare e immettere nel circuito un’eventuale moneta di carta da un Euro, occorrono a queste addormentate braciole, anni di consultazioni e decisioni.
Poveri noi.
Questa moneta, che non riesce ad appartenerci, perché nessuno ragiona in Euro e non l’ama, ci ha fatto più male che bene, perché i nostri governanti, in chiave democratica, hanno deciso tutto da soli; nessuno li ha autorizzati a farci quest’altro “bidone”.
Cosa è successo?
E’ accaduto che, anziché curare analiticamente i passaggi economici e preparare la popolazione attiva e passiva sull’introduzione della nuova moneta, hanno badato alla facciata, stampando a più non posso libretti illustrativi e martellandoci con la televisione, consumando miliardi di lire pubblici in contributi alle tv di ogni tipo.
Risultato, truffa all’italiana: mille lire = ad 1 euro.
Signori politici e governanti, della destra e della sinistra è inutile che vi avveleniate con le cifre, con l’indagine statistica per prenderci ancora una volta per il sedere, la vostra imbecillità, la vostra ignoranza, la vostra noncuranza, la vostra dabbenaggine, la vostra assenza sul territorio, ci sta portando alla morte.
I rincari non esistono, si è sostituito senza mezzi termini il costo della stessa identica maglia: lire 35.000 in 35 Euro; una cosa banale come la carta roccia per il presepe: 4 fogli mille lire in 4 fogli 1 Euro (e in alcuni casi due fogli 1 euro); le mandorle sgusciate: lire 10-11.000 a 10 Euro; un ristorante accessibile: 35-40.000 lire a 35-40 Euro; la frutta nei mercati rionali da 1000 lire ad un Euro e cinquanta – da 2000 lire a oltre due Euro; le nostre “cime di rapa”, nei nostri mercati costano sino a 3,oo Euro il chilo, ma siamo veramente impazziti, non sono mai costate oltre le 1.200 lire (ed erano carissime, non si acquistavano), infine una pizza margherita da asporto: costava max 4.000 lire, ora costa 5 euro.
Potremmo dilungarci all’infinito, non esiste alcuna esagerazione.
Nella città di Bari, melanzane, zucchine, carote, patate, cipolle, costavano “un chilo e mezzo” mille lire, ora costano più del doppio.
Quanto affermato, può essere dimostrato in ogni momento portandosi nei vari punti vendita.
Come si è potuto arrivare a tanto.
Attendiamo risposte serie dai grandi economisti come il professor TreMonti, dal Berlusca, dalla destra sociale dei superfini parlamentari d’A.N. oltre che dall’istitutore Prodi e dal suo attuale prode superministro Padova-Scoppia.
La verità, è che nelle aule parlamentari ci sono solo notabili, persone che nella loro vita non sono mai andate a fare la spesa, trovare un parcheggio, prendere un autobus, pagare una bolletta all’ufficio postale, fare le code in banca, recarsi al lavoro tutte le mattine ed altro.
Per questo i nuovi movimenti politici, dovrebbero fare una più accurata cernita dei candidati.
Per queste e tante altre cose, abbiamo bisogno di una delle due camere, con la rappresentanza di tutte le categorie sociali e del lavoro. Noi siamo stanchi dei grandi nomi, dei professori, degli studiosi, la politica dev’essere fatta dalla gente comune, dal popolo, dall’espressione del popolo.
Vedete, anche la nostra area compie sempre lo stesso errore, s’imbovina di sedicenti grandi nomi, in altre parole di notabili, blasonati e titolati. E’ un errore, non abbiamo bisogno di persone che sanno solo ed unicamente sedersi sul podio e fare le prime donne, abbiamo bisogno di manovali e di lavoratori per la politica che sappiano e conoscano i bisogni il popolo.
Non abbiamo bisogno di grandi strateghi e scienziati della cultura, loro sono i tecnici, abbiamo bisogno di gente semplice con idee chiare.
Per questo si deve scendere in campo, per distinguerci dai tromboni nullafacenti.
Poi, consentitemi, se questi personaggi sono così grandi e sono così bravi e preparati, perché a tutt’ oggi non hanno fatto ancora un cavolo?
Ora siamo alle strette con i pagamenti d’ogni cosa, assicurazioni, tasse di possesso, canoni, ICI (furto almeno per la prima casa), bolletta d’acqua, luce, telefono e gas metano che non ti dà nessuna mano.
Solo analizzando queste spese ci accorgiamo dei balzelli cui siamo sottoposti per alimentare un sistema truffaldino che alimenta i parassiti di regime.
E’ sicuramente giusto, che ogni consumo sia pagato, ma accorre vedere come lo paghiamo e quanto.
Prendete ad esempio la bolletta della Telecom: abbonamenti, chiamate, traffico, noleggi, accessori, altri addebiti, arrotondamenti, spese spedizioni fattura, IVA; vi sembra questo un pagamento derivante da ormai un uso indispensabile del telefono, posto in essere da una azienda in ogni modo di stato?
Prendete ad esempio la bolletta dell’Enel (se siete capaci a leggerla): tutto come sopra e IVA, poi imposte erariali (più IVA sull’imposta), addizionale enti locali, “tariffa applicata” ecc. (?).
Verificate la bolletta dell’acqua: acquedotto uso domestico, manutenzione ordinaria del sifone, manutenzione straordinaria del sifone, canone ordinario, eccedenza in fasce, servizio di fognatura, nolo contatore, allontanamento liquami, depurazione, contributo spese di spedizione – recapito ed incasso, IVA – imposte erariali ed iva sulle imposte.
Considerate ad esempio, la bolletta del gas: consumi, quota fissa, imposta di consumo, imposta regionale, addizionale regionale all’imposta di consumo, importi aggiuntivi, arrotondamenti, IVA 20%(QUESTA E’ LA ESTORSIONE PIU’COLOSSALE).
Il gas, è considerato dai nostri governanti, un bene lussuoso, perché serve per mangiare e riscaldarsi (meno male che lo slogan era : “il metano ti dà una mano) [sicuramente a prendere più soldi dalla tasca].
Cari lettori, mangiare e riscaldarsi è un lusso.
Ho detto in altre occasioni, che se un cittadino decidesse di chiedere l’utenza Gas metano, per la sola cucina, non pagherebbe l’IVA al 20% bensì al 10%, invece siccome chiediamo il gas anche per il riscaldamento, paghiamo l’IVA al 20%. Ne viene che per quattro mesi l’anno di riscaldamento, paghiamo l’IVA al 20% per tutti i dodici mesi (e sul consumo maggiore).
Insomma, abbiamo a che fare con uno stato sanguisuga, strozzino tanto quanto le banche e le assicurazioni.
CHI CI DIFENDE ?
Certo non il Signor Presidente della Repubblica che con il suo contenuto stipendio, è riscaldato a nostre spese; certo non il nostro Signor Presidente del Consiglio che vive e mangia a nostre spese, certo non i Presidenti di Camera e Senato, certo non i nostri parlamentari, certo non i nostri giudici, certo non i nostri generali, insomma POVERA ITALIA dei POVERI.
Anziché succhiarci il sangue, farebbero tutti il bene del cosiddetto loro “paese”, dimezzando ad ogni parlamentare lo stipendio, a non dare alcuno stipendio al Capo dello Stato (dovrebbero essere già tutti pensionati), al Presidente del Consiglio (gli basta la piccola indennità parlamentare), ai Ministri (basta l’indennità); a togliere le auto blu a chiunque fuori dell’orario di servizio e limitarlo alla bisogna, dimezzare lo stipendio dei generali, dei giudici e dei deputati regionali; eliminare ogni gettone di presenza esistente nelle commissioni d’ogni ordine e grado, eliminando il gettone ai Consiglieri Comunali e Provinciali, non pagando alcuno stipendio agli assessori Comunali e provinciali; non riconoscendo ai sindacati alcuna entrata dallo stato, bloccando il contributo ai partiti politici e il rimborso delle spese elettorali.
Carissimi lettori, sono sicurissimo che molti volti noti scomparirebbero, solo perché dovrebbero essere in giro a cercarsi un lavoro.