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A Bologna grande accoglienza per il figlio del Presidente turco Bilal Erdogan...

di Luciano Lago - 21/02/2016

Fonte: Controinformazione

A Bologna grande accoglienza per il figlio del Presidente turco Bilal Erdogan, accompagnato dalla sua scorta armata

Bilala Erdogan

Un personaggio di “tutto rispetto” si trova in questi giorni in Italia, Blail Erdogan, il figlio del presidente dela Turchia, Recepit Erdogan, a Bologna per trattare i suoi affari: investimenti, finanza, compagnie di navigazione (di cui è proprietario), riciclaggio di denaro proveniente dal contrabbando di greggio con l’ISIS, ecc..
In realtà Erdogan Junior ha stabilito la sua residenza a Bologna già dal 2015, evidentemente si trova bene nella città emiliana e ne apprezza non soltanto la buona cucina emiliana ma anche le le possibilità di affari che gli si possono offrire in questa città: dalle Coop, all’Unipol, alle società municipalizzate per l’energia, le banche, ecc..

Tanto più che presto il suo paese si troverà associato all’Unione Europea grazie ai buoni uffici forniti dallaAngela Merkel, una grande “amica di famiglia” di Blail e di suo padre e grazie anche alla raccomandazione fatta anche dal presidente italiano Mattarella.

 

Per la sua sicurezza, Bilal va in giro con una super scorta personale di agenti turchi ed è discretamente sorvegliato anche dalla polizia Italiana, non si sa mai che dovesse incontrare qualche curdo che ha avuto i parenti massacrati dai militari turchi, rarebbe un incontro quanto meno “imbarazzante” per il rampollo di casa Erdogan.

Nonostante sia un Vip di un certo livello, qualche magistrato “indisponente”, per dovere d’ufficio, ha messosotto inchiesta il rampollo di casa Erdogan, aprendo una indagine per riciclaggio di denaro a seguito di un esposto presentato da da un oppositore politico del governo turco, rifugiatosi in Francia, l’imprenditore Murat Hakan Huzan.
Nell’esposto si chiede d’indagare su ingenti somme di denaro che sarebbero state portate in Italia da Bilal nel mese di settembre, al suo arrivo nella città emiliana con moglie e figli.

Il fascicolo è affidato al pubblico ministero Manuela Cavallo ma non è altro che un “atto dovuto”, si sono affrettati a dichiarare i magistrati.  Vedi: Il Giornale

Bilal Erdogan, ufficialmente a Bologna per concludere il dottorato della Johns Hopkins in Relazioni internazionali, avviato a Washington, secondo il ministero della Difesa russo — che in dicembre aveva fornito foto e filmati — sarebbe la pedina di collegamento tra l’oro nero del Califfato e gli Stati acquirenti. Proprio le compagnie di trasporti marittimi di proprietà del terzogenito del presidente turco Edogan, tra cui la Bmz Ltd, rivenderebbe il greggio insanguinato dei tagliagole alle compagnie straniere, acquistato a circa 15 dollari al barile e venduto a quasi il triplo.

Bilal Erdogan con gli amici dall'ISISBilal Erdogan con gli amici islamici

Si tratta sicuramente di accuse diffamatorie lanciate da quello che tutti i giornali occidentali, da Repubblica al Correre della Sera, definiscono ” il dittatore”, il “nuovo zar” , Vladimir Putin, mentre Il padre di Blail, il presidente turco Recepit Erdogan, viene considerato in Occidente un bravo statista, alleato della NATO, quanto prima socio dell’Unione Europea, che difende i confini dell’Europa dalle possibili aggressioni della Russia.

Vero è che, qualche volta,  Erdogan padre fa “strapazzare”  un pò i curdi nel suo paese ma cosa volete mai, si tratta pur sempre di manifestazioni di “vivacità levantina”, qualche “scaramuccia” da cui non è possibile trarre giudizi affrettati, “la Turchia ha bisogno dell’Europa e l’Europa ha bisogno della Turchia”, lo ha dettoFranz Timmermans, vice presidente della Commissione Europea e, se lo ha detto lui, bisogna credergli. L’Europa ne trarrà soltanto “vantaggi“.

Il figlio di Erdogan era stato invischiato nello scandalo relativo alla così detta “tangentopoli del Bosforo “, inchiesta esplosa nel dicembre 2013 che ha fatto tremare il governo coinvolgendo numerose personalità vicine al partito Akp di Erdogan, per cui Erdogan era stato costretto a rimuovere diversi alti funzionari, dirigenti della polizia e magistrati che erano risultati coinvolti nell’inchiesta. Tutto comunque è stato poi messo a tacere con una tecnica di ” insabbiamento alla turca” che adesso viene attentamente studiata anche in Italia perchè potrebbe risultare utile anche a molti esponenti politici italiani.

Secondo F. William Engdahl, un analista e consulente di rischio strategico, autore di best-seller su petrolio e geopolitica (uno che non si fa mai gli affari suoi), le compagnie marittime di Bilal Erdogan hanno moli speciali nei porti di Beirut e Ceyhan da cui partirebbe il contrabbando dell’oro nero su petroliere dirette in Giappone.
Secondo Gursel Tekin, vicepresidente del Partito Popolare Repubblicano turco, un oppositore di Erdogan, il figlio di Erdogan, farebbe molti affari con società giapponesi, ma in realtà Bilal Erdogan sarebbe complice fino al collo del terrorismo, ma, “fino a quando suo padre resterà in carica, sarà immune da ogni inchiesta giudiziaria”, dice Tekin ma nessuno gli crede in Europa dove tutti sanno che Bilal Erdogan è un “bravo ragazzo“, intelligente e scaltro, che ha saputo “farsi strada”, ne è convinta anche la Merkel (l’amica di famiglia).

Se si dovesse dare credito alle “male lingue” risulterebbe anche che, oltre al redditizio contrabbando di petrolio di Bilal, Sumeyye Erdogan, l’altra figlia del presidente turco, gestisce un ospedale da campo segreto in Turchia, appena oltre il confine con la Siria, dove i camion dell’esercito turco ogni giorno trasportano decine di jihadisti feriti di Daesh, e ne inviano altri per la sanguinosa jihad in Siria, secondo la testimonianza di un’infermiera, anche se ora l’intervento dell’aviazione russa ha neutralizzato in parte questi viaggi della morte. Naturalmente la Merkel sostiene che sono tutte balle messe in giro da Putin per “infangare” la famiglia Erdogan, una famiglia “rispettabile” .

Inoltre, tanto per descrivere fino a quale punto vengono sparse “bugie” sul conto degli Erdogan, l’analista geopolitico francese Thierry Meyssan , nella sua analisi per Voltairenet, descrive, Recep Erdogan come “l’organizzatore principale del saccheggio della Siria, avvenuto anche attraverso lo smantellamento delle fabbriche di Aleppo, capitale economica, con il furto dei macchinari e dei tesori archeologici.”

Tuttavia non c’è alcun dubbio che, sia la Merkel, sia lo stesso Renzi, (che si è dichiarato più volte amico e sostentore della Turchia degli Erdogan), i funzionari dell’Unione Europea faranno presto chiarezza per sgombrare il campo da queste accuse infamanti, pilotate e diffuse volutamente da Vladimir Putin, il “nuvo zar di tutte le Russie” per diffamare il “grande alleato” della NATO e dell’Occidente.
Non si può dubitare  che le autorità bolognesi ed emiliane  faranno di tutto per rendere “gradevole” il soggiorno dell’importante personaggio turco.