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Caro Tronchetti, senza lilleri…’un si lallera

di centrofondi - 15/09/2006


Da buoni toscanacci quali siamo il proverbio popolare che si adatta meglio a Tronchetti è: Senza lilleri ‘un si lallera ovvero senza soldi non si fa niente. Ma in italia ovviamente si cerca sempre di cavolgere anche il buon senso popolare anche se, prima o poi, si devono fare i conti con la realtà. Ma andiamo con ordine:
Tronchetti ha acquisito Telecom Italia S.p.A. da un altro che sfidava le leggi della gravità finanziaria ovvero Colaninno, il primo appoggiato dal governo di centrodestra ed il secondo dal governo di centrosinistra, tutti e due hanno comprato Telecom a debito ed hanno risanato le loro posizioni personali e forse chissà, anche quella di qualcun altro, a danno di un’azienda dalle uova d’oro e dei poveri azionisti (il parco buoi). Da dove pensate provenissero i soldi con cui Colaninno ha rilevato la Piaggio? E perchè il buon Tronchetti non ci spiega, a noi ma soprattutto agli azionisti, come mai l’ingentissimo patrimonio immobiliare di Telecom è magicamente passato, nel silenzio generale, nelle mani della Pirelli Re a cui oggi Telecom deve pagare sostanziosi canoni di locazione?
Da tempo
http://www.centrofondi.it/Report_Free/report_01_03_04.pdf , ma anche da prima e chi ci segue lo sa, abbiamo cercato di mettere in guardia i nostri lettori da questi loschi figuri che con l’avallo di banche e politica hanno partecipato alla svendita dei tesori italiani. La senzazione che abbiamo è che, per lasciare un contentino ai “nuovi” politici che dal 1992 si sono impegnati in una svendita di un paese ricco quale era l’italia ai potentati economici stranieri, Telecom, insieme ad Autostrade, siano state volutamente risparmiate a favore degli interessi di bottega dei politici di turno che si divertivano a giocare al piccolo capitalista.
Per prima cosa perchè, la svendita di aziende in settori così strategici, a quell’epoca avrebbe troppo prematuramente scoperto il disegno complessivo (http://www.centrofondi.it/report/report_05_01_06.pdf ) ovvero quello di un colpo si stato silenzioso che doveva utilizzare i politici come strumenti colpevoli di una cessione occulta del potere. Un’altra ragione è che si doveva ricompensare in qualche modo quella nuova classe politica nata dalle ceneri di tangentopoli così docile e collaborativa dandogli la sensazione di acquisire potere controllando settori strategici del paese. Ovviamente parliamo solo di sensazione perchè sia Colaninno che Tronchetti, ma anche Benetton (socio di Tronchetti e acquisitore di Autostrade), hanno comprato quelle aziende a debito e che debito se si pensa che Telecom ed Autostrade praticamente prima della cura non avevano debiti ed ora invece ne sono letteralmente sommerse. Cosa vuol dire questo? semplicemente che i veri padroni erano altri ovvero le banche che hanno anticipato il denaro necessario a fare queste operazioni.

La cupidigia ed i debiti hanno consigliato i Benetton a vendere Autostrade prima di fare quegli investimenti che si era impegnato a fare, mentre sempre i debiti e le banche che si ritirano con sapiente tempismo, hanno dato una leggera spintarella alla traballante Telecom.

Ora i tempi sono maturi perchè i bambini si facciano da parte ed i veri capitalisti entrino in campo. E non vi fate ingannare dai discorsi di circostanza dei politici, dopo un pò di confusione vedrete che tutto improvvisamente si acquieterà e si potrà dare piena attuazione alla fase due della svendita dell’italia…ma queste cose voi le sapevate già (http://www.centrofondi.it/report/report_03_04_06.pdf )