Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Chi deve ringraziare Salvatore Buglione?

Chi deve ringraziare Salvatore Buglione?

di Massimo Fini - 19/09/2006

 
La squadra mobile di Napoli ha arrestato i quattro probabilissimi responsabili del barbaro e feroce assassinio di Salvatore Buglione, un impiegato di cinquantuno anni ucciso a coltellate il 4 settembre durante un tentativo di rapina all'edicola tenuta dalla moglie nel quartiere dell'Arenella.Tutti e quattro hanno una sfilza di precedenti penali impressionante: rapine, estorsioni, spaccio di droga, evasioni, violenze varie.
Due di loro, Pasquale Palma e Domenico D'Andrea, erano in libertà grazie al recente indulto.
Chi deve ringraziare il povero Salvatore Buglione, che ora sta due metri sotto terra? Chi sua moglie? Chi i suoi figli? Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che si è appassionatamente battuto per questo provvedimento di clemenza e il Parlamento che, improvvisamente bipartisan, l'ha votato d'urgenza in virtù, diciamo così, di un indecoroso inciucio fra maggioranza e opposizione (del genere: noi tiriamo fuori di galera i nostri e voi i vostri) cui la stragrande maggioranza della popolazione era contraria. Per motivi evidenti. Perché si sa che l'indulto non serve a svuotare le carceri - motivazione ufficiale del provvedimento - che per breve tempo e perché anche un bambino avrebbe potuto prevedere le conseguenze di un atto che ha rimesso in libertà, di colpo, 21 mila criminali, fra cui assassini, rapinatori, estorsori e ogni genere di canaglia.
La morte di Buglione dovrebbe pesare come un macigno sulla coscienza dei nostri governanti, se ne avessero una. E invece no. Il Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, un revenant della Prima Repubblica, sopravvissuto alle sue enormi responsabilità politiche, ha dichiarato trionfalmente: «Raggiungere i colpevoli è fondamentale anche come deterrente nei confronti della criminalità». Ha avuto buon gioco Alfredo Mantovano di Alleanza Nazionale, che con la Lega fu la sola forza politica a opporsi al provvedimento, a replicargli: «Con che faccia manifesta soddisfazione per la cattura di colpevoli che senza l'indulto sarebbero in carcere?». Giuliano Amato non può dimostrarsi improvvisamente consapevole che la pena non ha solo la funzione di punire il reo, ma anche quella "fondamentale" di agire da "controspinta alla spinta criminosa" per dissuadere i potenziali delinquenti dal commettere reati. L'indulto, il "liberi tutti", è stato un segnale di impunità che i quattro balordi dell'Arenella, tutti giovanissimi, hanno colto al volo. Un segnale che non vale solo per i 21 mila usciti dal carcere, i due terzi dei quali, come dice la statistica, torneranno a delinquere, ma per tutti i criminali, in atto o in potenza. Salvatore Buglione, dalla tomba, sentitamente ringrazia. Aveva la grave colpa di essere Abele, uno dei tanti Abele in un'Italia, politica e intellettuale, che ha un occhio privilegiato solo per Caino.