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giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti

di fare verde - 02/10/2006

 
"Il diavolo brucia... Dio ricicla". Questo è uno degli slogan che accompagna l’infaticabile Dr Paul Connett professore della St Lawrence University, Canton, NY nel suo peregrinare intorno al mondo per far comprendere come la scelta dell’incenerimento dei rifiuti sia quanto di più sbagliato si possa attuare rispetto a tante altre moderne tecnologie e buone pratiche sperimentate in tutto il mondo. Il Prof. Connett è estremamente convincente nei suoi incontri grazie ad una pungente e accattivante ironia (è chiamato anche il Beppe Grillo americano) ma soprattutto grazie ad una mole di dati ricavati da approfonditi studi ed esperienze dirette da ricercatore del campo specifico qual’è. I dati, le tecniche, le ricerche e gli studi di centinaia di esperti e di associazioni indicano come la scelta dell’incenerimento dei rifiuti sia sbagliata da tutti i punti di vista: da quello della salvaguardia della salute umana e della tutela dell’ambiente a quello economico con tutti i costi indotti che spesso non vengono considerati, per arrivare a quello legislativo con le chiare indicazioni della unione europea in tema di rifiuti e di produzione di energia da fonti rinnovabili che prediligono la riduzione e il recupero dei materiali e non annoverano i rifiuti, come accade in Italia, tra le fonti rinnovabili di energia.

Fare Verde vuole però in questa occasione della 5° giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti, sottolineare l’importanza di un "nuovo" evento che si presenta in uno degli ambiti più diffusi e radicati del territorio italiano e non solo, quello della Chiesa.
Sicuramente non a caso la Chiesa italiana è arrivata quest’anno a proclamare ufficialmente per la prima volta,  il 1° settembre Giornata per la salvaguardia del Creato invitando i fedeli e le parrocchie a dare risalto al tema durante tutto il mese di settembre attraverso incontri d’approfondimento da un punto di vista biblico-teologico, ma anche su tematiche specifiche quali acqua, clima, biodiversità, inquinamento e indicando esplicitamente tra le altre cose, come "l’attuale consumo di risorse e una produzione di rifiuti che superano largamente le capacità di rinnovamento della terra stiano ipotecando la vivibilità per le future generazioni".
Già nel gennaio del 2001 l’allora Papa Giovanni Paolo II chiamò i credenti alla "conversione ecologica" ed invitava tutti verso un’assunzione di responsabilità per le generazioni future. Anche Papa Benedetto XVI durante l’Angelus di domenica 27 agosto scorso, ha indicato come "il Creato è un grande dono di Dio esposto a seri rischi da scelte e da stili di vita che possono degradarlo" ed ha invitato a "non dilapidare le risorse ma a condividerle in maniera solidale". Ed ancora nel Sussidio prodotto dalla Commissione Episcopale a supporto della giornata viene chiaramente indicato come debba essere un "impegno comune dei cristiani quello di sviluppare ulteriormente uno stile di vita nel quale in contrapposizione al dominio della logica economica e alla costrizione al consumo sia accordato valore a una qualità della vita responsabile e sostenibile".

Non scopriamo certo noi per primi quanti e quali siano gli elementi comuni della battaglia del movimento anti-incenerimento con le indicazioni della Chiesa su questo tema, tanto è vero che già in Trentino i cittadini in lotta contro la costruzione dell’inceneritore di Trento sono supportati dai preti e dalle suore locali. E non è un caso che una delle forme di protesta che stanno coinvolgendo in maniera diffusa e diretta i cittadini sia quella della catena del digiuno che da 900 giorni va avanti in provincia di Trento ed alla quale si è "gemellata" la catena del digiuno della Rete Rifiuti del Lazio che da 80 giorni sta proclamando, o meglio urlando, lo sdegno verso le decisioni della giunta regionale guidata dall’ex paladino della giustizia social/televisiva Marrazzo che vuole riempire il Lazio di "temovalorizzatori" senza ascoltare le ragioni di alcuno; alla faccia dei proclami inneggianti alla partecipazione, alle scelte condivise e "bla bla" vari!
A questa catena del digiuno hanno già dato il loro supporto alcuni i volontari di Fare Verde ai quali se ne aggiungeranno degli altri che copriranno l’intera settimana che va dal 18 al 24 settembre. E per rimanere in tema ci piace citare una frase tratta dalla Bibbia che recita: "E’ meglio la preghiera col digiuno e l’elemosina con giustizia, che la ricchezza con iniquità" (Libro di Tobia -12,8).

Nello specifico l’incenerimento dei rifiuti oltre ad essere un vero incubo per gli ambientalisti risulta essere anche contro le indicazioni della Chiesa perchè:
incentiva lo spreco di risorse; non educa il cittadino ad una minor produzione di rifiuti e ad una attenta separazione di quelli che contengono materiali riciclabili, anzi incentiva l’aumento della produzione degli stessi per aumentare il profitto che ne ricavano i gestori degli impianti.
Degrada l’ambiente con i suoi residui: inquina l’aria; nonostante le nuove tecnologie, le emissioni in atmosfera continuano ad essere di pericolose per la salute umana come dimostrano numerosi studi sull’incremento delle patologie tumorali nelle vicinanze degli impianti e nuove scoperte sul campo delle cosiddette "nanopatologie" generate dalle "nanopolveri" emesse dagli impianti. Inquina la terra; i residui dell’incenerimento, che ammontano a circa 1/3 della quantità dei rifiuti in ingresso, sono costituiti da sostanze particolarmente tossiche e quindi devono essere smaltiti in apposite discariche speciali (quando non spariscono nel giro dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici).

La logica del profitto è l’unica vera ragione per la quale ci sono fortissime pressioni per la costruzione di questi impianti. In Italia (e solo in Italia) ci sono ingenti incentivi pubblici per la realizzazione degli inceneritori e per l’acquisto dell’energia elettrica prodotta che, con un artificio tutto italiano, è assimilata all’energia prodotta dalle fonti rinnovabili (sole, vento, ecc.)!!  I fondi per gli incentivi, come a pochi è noto, vengono prelevati direttamente dalle tasche dei cittadini attraverso la bolletta dell’energia elettrica sotto la voce "componente tariffaria - fonti rinnovabili"!!!


Nella foto: i partecipanti alla conferenza stampa per la 5° giornata mondiale contro gli inceneritori organizzata a Roma dalla Rete Regionale Rifiuti del Lazio (seconda e terza da sinistra, Roberta Pezzinga e Simona Negri di Fare Verde)

no inceneritori