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L’amore e la libertà di delinquere

di Massimo Fini - 04/10/2006

Ha fatto scalpore la
scarcerazione di
Silvia Baraldini, la
terrorista condannata negli
Stati Uniti a 43 anni di
reclusione ed estradata nel
1999 dopo estenuanti trattative
con vari nostri governi,
che evidentemente non avevano
niente di meglio da
fare, col preciso patto,
richiesto dalle autorità americane,
che in Italia avrebbe
scontato effettivamente la
pena.
Gli americani, come spesso
capita loro, sono stati ingenui.
Non sapevano che in Italia
esiste un atto di clemenza
che non è previsto nemmeno
nella Convenzione europea
di Strasburgo (che contempla
solo la grazia e l’amnistia)
e cioè l’indulto, una
sorta di ircocèrvo giuridico
che appartiene solo, e non
casualmente, alla tradizione
del nostro Paese.
E poiché l’indulto è una legge
valida, come tutte le leggi,
erga omnes non c’è
accordo fra Stati che possa
scavalcarla e quindi è giusto
e logico che Silvia Baraldini
usufruisca di questo atto di
clemenza se né ha maturato
i requisiti (Meno giusto e
meno logico all’ex terrorista
fosse stata affidata, in precedenza,
una consulenza
presso il comune
(...) di Roma scavalcando
altri candidati disoccupati
che non potevano vantare
però meriti penali).
Anche gli avvocati di Luigi
Chiatti, uno psicopatico che
anni fa uccise nel modo più
barbaro una giovane coppia,
si apprestano a chiedere
i benefici dell’indulto .
Pare infatti che sommando il
periodo di pena già scontato
con i benefici della legge
Gozzini e con i tre anni di
defalcazione concessi dall’indulto
fra qualche mese
anche Chiatti avrà diritto di
uscire.
Il padre di una delle vittime
del Chiatti, intervistato da
Radio 24, si è scagliato contro
gli avvocati di costui
accusandoli di cinismo.
Pover’uomo, lo capisco ma
gli avvocati non c’entrano
nulla, fanno solo il loro
mestiere.
E se Luigi Chiatti ha maturato
i requisiti per ottenere
l’indulto anche lui ha diritto
di uscire .
Le leggi valgono per tutti e
non si può dire ad uno “No,
tu no”. Certe leggi non bisogna
farle, ma se le si fa è
inutile scandalizzarsi delle
loro conseguenze ogni volta
che un criminale particolarmente
noto esce di galera o
qualcun’altro liberato grazie
a queste leggi, torna a delinquere
e magari a uccidere
com’è accaduto nel caso di
Napoli.
Ho già cercato di chiarire,
in altro articolo, che il provvedimento
strutturale per
risolvere anche il problema
delle carceri, dove quasi la
metà dei detenuti è in attesa
di giudizio (e molti di loro
risulteranno innocenti ed è
questo il vero scandalo) é
una drastica riduzione dei
tempi dei processi che comporterebbe
un’altrettanta
drastica riduzione della
durata delle custodie cautelari
e ridurrebbe quindi
anche i tempi di permanenza
in carcere dei detenuti innocenti.
Ma a questo punto i
nostri governanti e i nostri
parlamentari non pensano
affatto, anzi dal 1992, quando,
con Mani Pulite, anche
parecchi loro simili sodali e
amici, e magari loro stessi,
sono eccezionalmente incappati
nella tagliola della legge,
sono impegnati ad inzeppare
il Codice di Procedura
Penale di leggi cosiddette
“garantiste”che allungano
ulteriormente i tempi dei
processi, garantendo i colpevoli
a danno degli innocenti
oltre che della collettività.
Ma l’altro giorno un tassista,
anima semplice
che, non può addentrarsi
in disquizioni
giuridiche, mi ha chiesto
: “Ma scusi, se il
problema è quello del
sovraffolamento perchè
non costruiscono
altre carceri?”. Già,
perché non si costruiscono
nuove carceri,
più spaziose, più
attrezzate, più vivibili,
più umane, poiché la
pena del detenuto deve
essere solo la privazione
della libertà senza
inammissibili torture
aggiuntive? Perchè la nostra
classe dirigente preferisce le
“Grandi opere” su cui speculano
tutte le le mafie possibili
e immaginabili comprese,
naturalmente, quelle politiche,
mentre l’edilizia carceraria
è molto meno fruttuosa
e appetiibile.
Questa è l’Italia, il Paese del
diritto che ha in grande
sospetto la legalità, dove due
coniugi che hanno tenuto
sequestrata una bimba per
tre settimane invece di finire
al fresco sono salutati come
eroi nazionali.Per carità:
hanno agito “per amore”.E
questi siamo noi italiani:
Amore e Libertà. Di delinquere.

www.massimofini.it