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Sheldrake e gli inesplicabili poteri degli animali

di Ralph White - 31/10/2006

Rupert Sheldrake si è accorto che era possibile scuotere i fondamenti della scienza materialista con pochi esperimenti a basso costo, condotti però con sufficiente rigore e meticolosità. In questa intervista, egli conferma ciò che parecchi di noi sanno intuitivamente da molto tempo: che gli animali possiedono poteri telepatici assolutamente inspiegabili dalla scienza ufficiale.


 

 

 

Traduzione: Gagan Daniele Pietrini

Ralph White: Rupert, nel tuo nuovo libro, I poteri straordinari degli animali, descrivi i vari esperimenti che conduci da qualche anno. Puoi dirci cosa sono questi esperimenti, e qual è il loro scopo?

Rupert Sheldrake: OK, ho studiato vari aspetti della telepatia nei cani, i gatti, i cavalli, i pappagalli e altri animali, e il caso in cui possiamo affermare con più sicurezza che siamo di fronte alla telepatia e non all’abitudine o a qualche indizio sottile, è quando i cani sanno che il loro padrone sta tornando a casa. Molte persone hanno cani che si comportano così. Un’indagine negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ha mostrato che circa il 50% dei proprietari di cani afferma che il loro animale sente in anticipo l’arrivo di un membro della famiglia. Talvolta questo avviene solo con pochi minuti di anticipo, quindi non si può essere sicuri che il cane in realtà non abbia udito il rumore o lo stridio delle ruote sulla ghiaia, ma altre volte questo si verifica con dieci minuti, mezz’ora, persino un’ora di anticipo. E in questi ultimi casi abbiamo scoperto, prima di tutto, che spesso ciò avviene anche quando l’orario di ritorno del padrone non è fisso. In molte case in cui il marito, la moglie o un membro della famiglia lavora con orario discontinuo, chi sta a casa sa quando arriva l’altro grazie al comportamento del cane. Certe volte, addirittura la gente prepara la cena, il tè o cose del genere in base al comportamento del cane.

Benché esistano già molte prove secondo cui questo non è un comportamento dettato dall’abitudine, abbiamo fatto degli esperimenti in cui abbiamo ripreso i cani con una telecamera. Quest’ultima veniva posizionata davanti alla porta d’ingresso, dove il cane restava in attesa. La lasciavamo riprendere per ore. Abbiamo moltissimi dati che fanno riferimento a ore di ritorno non fisse. Mandavo ai padroni un segnale e randomizzavo gli orari attraverso un teledrin. Bisogna anche aggiungere che i padroni arrivavano con mezzi insoliti, per esempio un taxi, quindi il suono dell’autoveicolo era fuori discussione. Nessuno a casa sapeva che l’altro stava tornando, a parte il cane. Abbiamo fatto più di duecento esperimenti con la telecamera, e i risultati sono statisticamente stupefacenti. Il cane con cui ho lavorato di più si chiama J. T. e vive vicino Manchester, in Inghilterra. Ma anche se esso è il migliore esemplare da noi studiato finora, non era sempre agli stessi livelli. C’erano delle volte in cui J. T. non prevedeva il ritorno del padrone, in particolare quando era malato o quando nell’appartamento accanto c’era un cagna in calore. Ma la maggior parte delle volte J. T. lo preavvertiva, e l’analisi statistica di questi risultati è oltremodo significativa. Essa dimostra che siamo di fronte a risultati chiaramente ripetibili.

Ralph White: Quindi, hai scoperto che i cani eccellono in questo campo. E come si comportano, nello stesso ambito, i gatti e gli altri animali?

Rupert Sheldrake: Anche i gatti hanno poteri telepatici, ma penso che alla maggior parte di essi semplicemente non interessa farne uso. Secondo le nostre indagini, il 50% dei proprietari di un cane afferma che quest’ultimo preavverte il loro ritorno, mentre ciò avviene solo con il 25% dei proprietari di un gatto. E i gatti che si comportano così, di solito, non preavvertono il ritorno dei padroni con largo anticipo, ma solo cinque o dieci minuti prima. Sono più difficili da riprendere con la telecamera, perché i gatti che vengono lasciati liberi di girare fuori casa cambiano comportamento a seconda delle circostanze. Se è bel tempo, aspettano all’esterno; se piove, dentro casa; se fa freddo, in un punto caldo. Quindi, è più difficile puntare la telecamera su un luogo preciso. Inoltre, essi sono più capricciosi. Se qualcuno gli ha dato da mangiare e non hanno fame, spesso non reagiscono. Invece, se chi arriva a casa è qualcuno che poi darà loro da mangiare, si dimostrano più interessati.

Abbiamo anche scoperto che i gatti possono prevedere con largo anticipo il ritorno dei padroni dalle vacanze. Accade spesso che questi ultimi lascino il gatto da qualcun altro, ma il giorno che fanno ritorno (a volte, persino il giorno prima) il gatto torna a casa sua e aspetta i padroni, anche se le persone cui sono stati affidati non sanno nulla. Se, per esempio, qualcuno sta lasciando New York per tornare a Londra, il gatto percepisce la sua intenzione da migliaia di chilometri di distanza. Quindi, se prova un interesse vero, anche il gatto può prevedere il ritorno dei padroni.

Ralph White: Perché hai scelto esperienze così quotidiane per ricerche tanto provocatorie e interessanti?

Rupert Sheldrake: Mi interessano i legami invisibili tra i membri dei gruppi sociali. Fa parte del mio lavoro sui campi morfici, cioè i campi che collegano tra loro parti di un tutto più grande. Questi campi si applicano, tra le altre cose, ai gruppi sociali. E quando ho cominciato a pensare agli animali domestici e a sentire i racconti dei loro padroni, mi sono accorto che su queste cose gli animali sono molto più sensibili, perché nessuno ha detto loro che non esistono. Sono molto più affidabili sull’uso della telepatia. E ho pensato che questo sarebbe stato un buon modo di fare esperimenti ripetibili, perché gli animali sono più ripetibili delle persone. Gli esperimenti sulla telepatia umana hanno prodotto risultati positivi, ma la maggior parte di essi sono molto noiosi e piuttosto artificiosi. Invece, i cani che sanno che il loro padrone sta tornando a casa non si annoiano mai ad aspettare quest’ultimo, quindi puoi ripetere l’esperimento quante volte vuoi.

Questa è un’area di ricerca quasi completamente ignorata. I ricercatori psichici e i parapsicologi l’hanno trascurata, perché hanno definito la parapsicologia come lo studio di facoltà umane straordinarie. Questo non vuol dire che gli animali non possano averle, ma nella parapsicologia e nella ricerca psichica l’attenzione è sempre stata focalizzata sull’uomo. I biologi, dal canto loro, hanno ignorato quest’area, perché esiste un tabù contro il cosiddetto paranormale. Per questo, nel mondo scientifico tutti ignorano tali fatti, anche se esiste una discreta quantità di prove a loro sostegno. E ogni volta che parlo di questo argomento, c’è qualcuno che ha una storia da raccontare in merito. Per cui, in un certo senso, questa ricerca non rivela ai possessori di animali domestici nulla che non sappiano già; essa dimostra però che è possibile studiare queste cose con rigore, e che accadono davvero. Infatti, quando qualcuno racconta queste storie, spesso viene liquidato con frasi tipo: “Sei troppo sentimentale verso gli animali”, “È innaturale essere tanto attaccato a essi” oppure “Ti ricordi solo quando si comportano così, dimenticandoti tutte le volte che non accade”. È facile che queste persone vengano fatte sentire inadeguate, ignoranti, superstiziose ecc. In questo modo, la gente può essere messa a tacere facilmente. Invece non dovrebbe restare zitta, perché questi fenomeni accadono davvero. E quello che imparano dai loro animali domestici è di importanza vitale per comprendere la natura animale e quella umana.

Ralph White: Mi sembra che hai anche detto che è difficilissimo trovare finanziamenti per ricerche che mettano in dubbio la concezione del mondo, materialista e meccanicista, prevalente nella scienza. Quindi, è molto importante trovare degli esperimenti semplici, nei quali sei riuscito a farti aiutare dai bambini delle scuole e da ogni sorta di persone. Puoi dirci qualcosa di più su questo argomento?

Rupert Sheldrake: Beh, una delle caratteristiche principali del mio lavoro, adesso, è cercare di trovare esperimenti facili e a basso costo. Infatti, finché si dipende dalle sovvenzioni e dai laboratori costosi, l’atteggiamento monopolista della scienza istituzionale di oggi impedirà qualsiasi ricerca di questo tipo. Ma la realtà è che se vuoi lavorare con gli animali domestici, non puoi farlo in laboratorio. Gli animali non si comportano naturalmente nei laboratori; devi andare a casa delle persone. Non hai bisogno né di laboratori né di un’attrezzatura più costosa di una semplice telecamera e un computer (se intendi fare analisi statistiche), cose che la gente di solito già possiede per conto proprio. E per quanto riguarda gli animali domestici, parecchia gente li sta già osservando tutti i giorni. Molte persone hanno un animale perché gli piace, quindi sanno come si comporta. Se gli chiedi di fare un po’ più di attenzione, ti diranno di sì senza difficoltà. E a molti bambini queste cose piacciono. Parecchie famiglie hanno animali domestici non per sostituire i bambini, ma per i bambini. Nella maggior parte delle case in cui ci sono animali domestici ci sono dei bambini, e ho scoperto che questi ultimi sono spesso interessati a tali ricerche. Così si può organizzare un progetto di studio a vasta scala.

Questo è un esempio del tipo di ricerche che mi appassiona oggi; lo descrivo nel libro Seven Experiments That Could Change the World. Queste ricerche possono essere fatte con pochi soldi praticamente da chiunque. Ma non si tratta soltanto di un nuovo tipo di scienza, bensì di un nuovo modo di fare scienza, molto più aperto e partecipato, e meno monopolizzato dal clero scientifico.

Ralph White: Quindi pensi – ne sono sicuro – che numerosi scienziati credono nella visione del mondo strettamente materialista, pur avendo nella vita privata molte esperienze che confermerebbero la telepatia degli animali. Questo cosa ti dice sullo stato della scienza contemporanea?

Rupert Sheldrake: Mi dice qualcosa sullo stato dell’uomo contemporaneo in generale, vale a dire che la maggior parte delle persone aderisce in modo meramente formale a una visione del mondo meccanicistica (ovvero, trattare la natura come un fenomeno meccanico), perché essa è alla base dell’istruzione, dell’industria, dell’evoluzione e dell’economia moderne. Il modello meccanicista della realtà è quello dominante nella vita pubblica. E gli scienziati, naturalmente, lavorano al suo interno. Ma la maggior parte delle persone ostenta queste convinzioni solo in pubblico; in privato ha una concezione della natura assai diversa, ed è per questo che nei weekend tanta gente va in campagna, cammina lungo i sentieri, tiene animali domestici, pratica il giardinaggio. Questi sono tutti modi diretti e personali di connettersi con il regno animale e vegetale, e con il mondo più vasto della natura. Fuori dal lavoro, gli scienziati sono persone normali (almeno la maggior parte di essi), e come tutti gli altri hanno un giardino, fanno gite in campagna e in molti casi possiedono un animale domestico.

La scissione che hanno gli scienziati, in realtà, è solo una versione estrema di quella delle persone comuni. La mia speranza è che le ricerche sugli animali faranno sì che la gente prenda sul serio ciò che ha osservato, aiutandola a capire che questo comportamento degli animali ci dà suggerimenti preziosi su ciò che dobbiamo fare per comprendere meglio noi stessi e il mondo. Non si tratta solo di cani e gatti che sanno quando la gente sta tornando a casa. Esistono molti altri esempi di telepatia degli animali.

Discuto anche due altre categorie di fenomeni inspiegabili, per esempio il senso della direzione: in che modo molti cani ritrovano la strada verso casa dopo parecchi chilometri di terreno sconosciuto. Questo si ricollega ai piccioni viaggiatori e alle migrazioni di uccelli come le rondini, capaci di volare dall’Inghilterra al Sud Africa. La terza categoria di comportamenti inspiegabili che analizzo è la premonizione: per esempio, gli animali in grado di segnalare l’arrivo di un terremoto. Durante la seconda guerra mondiale, essi avvertivano quando stava per arrivare un bombardamento. In alcuni casi, particolarmente interessanti, i cani possono avvisare dell’arrivo di una crisi epilettica. Sono in grado di avvertire gli epilettici circa mezz’ora prima dell’arrivo di una crisi. Ciò cambia la vita dei malati, in quanto ora sono in grado di prendere precauzioni. Nessuno di questi fatti, che analizzo a fondo nel mio libro (insieme a una gamma di altri fenomeni), trova una spiegazione nella scienza; essi sembrano portarci tutti verso qualcosa al di là, o all’esterno, dell’attuale mappa scientifica della realtà. E prendendo queste cose sul serio, possiamo allargare la nostra mappa del mondo.

Ralph White: Ora che sono moltissime le prove scientifiche sull’esistenza di queste facoltà straordinarie inspiegabili con la scienza ufficiale, quali speri che siano le conseguenze per il pensiero scientifico?

Rupert Sheldrake: Ho una mia teoria che potrebbe spiegare molte di queste cose. Non pretendo che sia l’unica teoria; altre persone potrebbero averne una migliore. La mia teoria del campo morfico spiega abbastanza naturalmente quei legami tra le persone che possono essere alla base della telepatia. E anche i legami tra gli animali e la loro casa, che possono spiegare il senso della direzione o la capacità di emigrare verso il luogo originario o quello dove svernare. Penso che l’idea di questi campi, questi legami, rientri in una teoria olistica della natura, proprio perché devi capire la relazione di un organismo con il suo ambiente, o con altri membri del suo gruppo sociale. Questo vuol dire riconoscere che in natura esistono altri livelli in cui le cose sono interconnesse. Se spezzi tutto in piccole parti, in molecole o atomi, i legami tra i membri di un gruppo sociale naturalmente scompaiono, e ogni cosa si frammenta in molecole.

La scienza ha dato troppa importanza a questa frammentazione in aspetti sempre più piccoli, e troppo poca al modo in cui le cose si relazionano tra loro, all’interno degli organismi e dei gruppi sociali. L’approccio olistico alla natura, che secondo me è il futuro della scienza, è in parte la strada che stanno prendendo molti scienziati e dottori. Quindi, penso che grazie a questo filone di ricerca potremo misurare l’interconnessione con adeguati metodi scientifici, come la statistica e l’analisi. Si tratta di connessioni invisibili, ma non c’è nulla di mistico in esse. Dopotutto, la radio e la televisione dipendono da connessioni invisibili, come tutte le telecomunicazioni moderne che diamo per scontate. È solo che in natura esistono più connessioni invisibili di quante ne ammetta la scienza. Ma, di fatto, la scienza moderna è cominciata ammettendo delle connessioni invisibili nella teoria della gravità di Newton, che in realtà è una teoria olistica. Essa dice che tutto nell’universo è legato a ogni altra cosa mediante connessioni invisibili.

Ralph White: So che vorresti condurre altri esperimenti, come la telepatia telefonica e cose simili, che richiedono la partecipazione di un numero elevato di persone. Puoi spiegare quali sono alcuni di questi esperimenti, e come conti di trovare i partecipanti a questa ricerca scientifica?

Rupert Sheldrake: OK. Oltre agli esperimenti sugli animali, esistono due altre aree di indagine di cui posso parlarti. Sto cercando persone che partecipino a questi esperimenti, e se qualche lettore è interessato, può contattarmi attraverso il mio sito web. Uno degli esperimenti riguarda le telefonate telepatiche. Molte persone hanno avuto l’esperienza di sentire squillare il telefono, oppure pensano a una persona particolare e subito dopo questa li chiama al telefono. Sembra esserci una sorta di intuizione telepatica che qualcuno sta per chiamare. Oppure chiami qualcuno e ti senti dire: “Oh, ti stavo giusto pensando!”. O addirittura ci si chiama nello stesso momento e si sente per questo la linea occupata. Ebbene, penso che questo fenomeno sia l’esempio più comune di telepatia nella vita quotidiana. Ed è l’unico fenomeno telepatico in cui la gente funziona meglio degli animali. Quindi, sono alla ricerca di persone per le quali questo fenomeno è abbastanza comune, e il primo passo è tenere un diario accanto al telefono in cui scrivere il nome della persona che secondo te sta chiamando, prima di rispondere. Se non ti viene alcun nome, non scrivere nulla, non ha importanza. Ma se hai un’intuizione, dopo la telefonata segna se era giusta o sbagliata, e se ti aspettavi o meno questa telefonata. Poi ci sono degli esperimenti un po’ più formali, i cui dettagli specificherò nel mio sito, ma che sono molto facili ed economici, ed ognuno può farli. Voglio davvero che li faccia il maggior numero possibile di persone, perché questi dati dovrebbero essere abbastanza facili da raccogliere, corrispondono all’esperienza di molta gente e dovrebbero facilitare di molto la comprensione della natura della telepatia.

Il secondo tipo di indagine riguarda le madri e i bambini. Ho sentito parlare per la prima volta di questo fenomeno durante una conferenza che stavo tenendo al New York Open Center, quando una donna mi ha detto che un giorno, mentre faceva shopping al supermercato, il latte cominciò a uscirgli (all’epoca stava allattando). Non era l’ora solita in cui allattava il suo bambino, altrimenti non sarebbe stata al supermercato, ma il fatto che il latte cominciò a uscirgli le fece capire che il bambino aveva bisogno di lei. Benché fosse lontana chilometri da casa, tornò indietro e trovò il partner con il bambino in braccio; quest’ultimo aveva cominciato ad agitarsi nell’esatto istante in cui il latte aveva iniziato a uscire dal seno di lei. Penso che tra le madri e i bambini esiste un legame telepatico. In realtà, tra tutti i casi in cui ti aspetteresti di trovare un legame telepatico tra gli esseri umani, quello tra le madri e i bambini è il più forte.

Su questo non si è mai indagato scientificamente, e io vorrei trovare madri che stiano allattando il figlio e che possano tenere un diario al riguardo. La prima cosa è avere un semplice notebook, dove annotare quando il latte esce mentre la madre è lontana dal bambino. Allo stesso tempo, chi si trova accanto a quest’ultimo deve prendere nota del momento in cui il bambino si agita, per poi verificare se i due momenti coincidono. Questa è la prima fase di questa ricerca. Dunque, mi piacerebbe sentire qualcosa da madri che hanno avuto questa esperienza con i bambini, che stiano ancora allattando o che abbiano smesso, ma che comunque abbiano fatto delle osservazioni accurate. Mi interessano anche storie di levatrici o altre persone che lavorano con le madri, perché potrebbero aiutare a estendere la scala dello studio di questo fenomeno.

Ralph White: Una recensione del tuo primo libro, La rinascita della natura, diceva che era un candidato al rogo. Quali sono, secondo te, le reazioni del mondo scientifico oggi?

Rupert Sheldrake: Molti scienziati reagiscono positivamente, aiutandomi e sostenendomi, ma in privato. Pochissimi escono allo scoperto e difendono queste ricerche in pubblico, perché la maggior parte degli scienziati ha davvero paura dell’opinione dei colleghi. Dentro la scienza esiste ancora una sorta di pressione di gruppo. Ma io credo che molti scienziati hanno una paura esagerata. La situazione mi ricorda quella dei gay prima del loro movimento di liberazione. La mia esperienza è che la scienza è piena di olisti segreti, la maggior parte dei quali pensa che uscendo allo scoperto verrebbe condannata dai colleghi. Ma nei casi in cui qualcuno ha detto in pubblico ciò che pensava davvero, molti colleghi gli hanno dato ragione. Per cui, dietro le quinte, esiste un grande interesse degli scienziati per queste cose, un notevole desiderio di cambiamento. Ma apparentemente la biologia ufficiale ha preso una direzione in un certo senso sbagliata, perché si è orientata ancora di più verso il riduzionismo della biotecnologia e dell’ingegneria genetica. Queste aree godono di grandi finanziamenti, dell’ordine di miliardi di dollari, e ciò vuol dire che danno molto lavoro. Quindi, le facoltà universitarie e i sussidi si orientano verso queste aeree, e come risultato l’insegnamento della biologia riguarda sempre più le molecole. Ora, io non ho nulla contro le molecole; ho studiato da biochimico e conosco abbastanza bene l’argomento. Tuttavia, penso che questo sia un approccio molto unilaterale alla biologia, e sospetto che molti biologi siano d’accordo con me. Essi vorrebbero un approccio più vasto, che è ciò che sto cercando di suggerire. Dunque, per rispondere alla tua domanda, direi che nella biologia questo approccio gode di molte simpatie. Nel campo medico, ci sono sempre più ricercatori che ammettono l’efficacia di forme di terapia non appartenenti al modello standard, istituzionale.

Ralph White: Qualche pensiero per chiudere l’intervista?

Rupert Sheldrake: Penso che quello che sto per dire mette più o meno in secondo piano l’intervista, ma vorrei chiudere invitando la gente a partecipare a queste ricerche. Alla fine del mio libro I poteri straordinari degli animali ho messo un’appendice, l’Appendice A, che si intitola Come prendere parte alla ricerca. In essa suggerisco molti altri modi in cui la gente può partecipare. Ma come ho detto prima, sarei molto felice se qualche lettore potesse dare un contributo sulla telepatia telefonica o sulle ricerche sull’allattamento. Per questo, è possibile trovare più dettagli nel mio sito: www.sheldrake.org