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Afghanistan, fumo negli occhi

di Lucilla Tempesti - 03/11/2006

I Talebani si nascondono nelle foreste di marijuana per nascondersi ai sensori termici della Nato
 
Foreste di marijuana alte tre metri usate dai talebani come nascondiglio nel corso delle battaglie con le truppe della Nato.
 
Contingente canadese in AfghanistanNella provincia di Kandahar, per i soldati Isaf canadesi la cannabis è diventata un problema militare. Come ha spiegato il generale canadese Rich Hillier, i dispositivi termici in dotazione alle truppe Isaf non riescono a scandagliare la zona perché le piante di marijuana assorbono molto rapidamente il calore, impedendo agli apparecchi di individuare eventuali nemici. Diventa perciò molto difficile evitare che i talebani si muovano liberamente all’interno di queste foreste.

Le foreste di marijuanaSoldati “affumicati”. A quanto pare, risulta altrettanto difficile al contingente canadese trovare una concreta soluzione al problema. Dopo ripetuti esperimenti, neppure l'opzione rogo è parsa praticabile: come ha affermato Hillier, le piante in questa stagione sono talmente piene d'acqua che bruciarle risulta impossibile. Non che non ci abbiano provato. Prima col fosforo bianco: niente da fare. Poi col diesel: ancora nulla. A prendere fuoco sono state solo le piante più vecchie ai margini delle foreste. Ma subito si è presentata un’ulteriore difficoltà: una parte dei soldati che si trovava sotto vento ha immediatamente accusato gli effetti delle inalazioni. Ad oggi l'unico stratagemma per contrastare i Talebani  è quello posto in atto dall'equipaggio di un automezzo corazzato: camuffarsi a sua volta ricoprendo il veicolo con le foglie di cannabis.

Foglie di marijuana30 mila ettari di piantagioni. L’Afghanistan è conosciuto come la patria di una particolare varietà di cannabis, la cannabis indica, utile alla fabbricazione di hashish. Oltre 30 mila ettari del territorio afgano sono destinati alla coltivazione di marijuana. Spetta alla polizia locale contrastare, spesso senza successo, la coltivazione illegale di sostanze stupefacenti. Per i coltivatori afgani la marijuana, rispetto all’oppio, risulta economicamente vantaggiosa e di più semplice gestione: cresce più facilmente, più velocemente, è semplice da raccogliere, poco ingombrante, e consente così un più agevole trasporto. Nessuno avrebbe però immaginato che sarebbe diventata anche uno strumento della resistenza armata talebana.