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L'economia come se la gente contasse qualcosa

di Giuseppina Ciuffreda - 09/11/2006


Ernst Fritz Schumacher (1911-1977) nasce in Germania dove studia
economia.
Emigra in Inghilterra nel 1936. Come tutti i tedeschi che abitavano il
Regno
Unito, fu internato durante la seconda guerra mondiale. Fu poi
rilasciato
per lavorare in un'azienda agricola, un'esperienza molto
importante: si
occupera' infatti sempre dell'agricoltura e sara'
presidente della Soil
Association, la maggiore e piu' antica organizzazione di agricoltori
organici inglesi. Dopo la guerra lavora per il governo britannico e per
venti anni, dal 1950 al 1970, e' consigliere economico capo per il
National
Coal Board, la piu' grande impresa britannica con 800.000
lavoratori.
Negli anni Cinquanta e' consigliere economico anche del governo
della
Birmania e poi della Zambia. In India affronta i problemi del lavoro e
della
disoccupazione.
L'esperienza in questi paesi lo segnera' profondamente. Nel
1966 fonda il
Gruppo per lo sviluppo delle tecnologie intermedie e nel 1973 pubblica
Small
is Beautiful.
Partendo dal fallimento dell'economia e delle tecnologie
inappropriate della
produzione di massa - strutturalmente violente e dannose ecologicamente
per
l'uso di risorse non rinnovabili - Schumacher metteva in
discussione sia
l'etica che l'efficacia dei sistemi economici.
Pensava un'economia basata su valori umani e un uso sostenibile
delle
risorse, non stimolata dall'avidita' e dall'invidia.
Un'economia di scala,
solidale ed ecocompatibile, animata dallo spirito di comunita': una
filosofia opposta al gigantismo dei progetti per lo sviluppo.
Un'economia,
infine, diretta a raggiungere il massimo di benessere con il minimo del
consumo: riteneva che produrre usando le risorse locali per soddisfare
bisogni locali fosse la strada piu' razionale per un'economia
vitale.
L'esperienza nel terzo mondo, il buddhismo e il pensiero gandhiano
gli
suggeriscono le tecnologie intermedie, vale a dire con qualcosa in
piu'
rispetto a quelle primitive ma piu' semplici ed economiche delle
supertecnologie occidentali. Pensate per la crescita sempre piu'
autocentrata dei paesi in via di sviluppo, furono ben presto adottate
dai
pioneri ecologisti del primo mondo. I centri si diffusero rapidamente
oltre
l'Inghilterra. Negli Stati Uniti il New Alchemy Institute deve
molto a
Schumacher oltre che a Gregory Bateson e a Margaret Mead, che
stimolo' la
costruzione dei trimarani per la pesca nell'Oceano Indiano. Nel
Galles dal
1975 e' attivo il Cat, Centro di tecnologie alternative, una mostra
permanente di quel che gia' esiste e funziona, dal risparmio
energetico, al
compost per l'agricoltura organica all'autocostruzione di case
ecologiche.
In Italia, a Cesena e' nato nel 1986 il Gruppo di ricerca sulle
tecnologie
appropriate, oggi Ecoistituto, dall'esperienza del movimento
nonviolento e
di Carlo Doglio, che tradusse in italiano Small is Beautiful (Piccolo
e'
bello, Mondadori, Milano 1978).
Ma l'influenza di Schumacher va ben oltre le tecnologie. Gia'
la ricerca di
George McRobie, Piccolo e' possibile (Edizioni Gruppo Abele, Torino
1981)
raccoglieva tantissime iniziative ispirate dal suo pensiero ma
l'ampiezza
della sua visione puo' darla l'insieme dei gruppi che in
Inghilterra si
riconoscono come suoi debitori.
Lo Schumacher Circle comprende case editrici, riviste, scuole, centri di
ricerca, associazioni. Green Books e' una piccola casa editrice che
pubblica
testi sul vivere sostenibile; l'Intermediate Technology Development
Group e'
stato fondato da Schumacher stesso per promuovere tecnologie appropriate
rispettose dei popoli e dell'ambiente; la New Economics Foundation,
nata per
promuovere visioni alternative e soluzioni pratiche basate sui bisogni
della
gente e dell'ambiente, ha organizzato dal 1986 l'Altro Summit,
il contro G7;
"Resurgence" e' una bella rivista diretta dall'ex
monaco giainista Satish
Kumar che ospita articoli su ecologia, educazione, salute, scienza,
politica, arte, cultura e spiritualita'; lo Schumacher College
e' stato
fondato nel Devon da Satish Kumar, nel 1991, per ampliare la visione
dell'Occidente, il gruppo fondatore comprendeva Fritjof Capra, Anil
Agarwal,
Wangari Maathai, Vandana Shiva, David Bohm, James Lovelock, Anita
Roddick,
il Dalai Lama e James Hillman; gli studi interdisciplinari sono
soprattutto
su ecologia, economia e sviluppo; la Schumacher Society, fondata nel
1978,
lavora per stimolare soluzioni pratiche e nuovi approcci creativi, i
suoi
temi: nuova economia, educazione, permacoltura e agricoltura organica,
tecnologie intermedie, spiritualita' ecologica, la visione e'
olistica,
improntata alla sostenibilita' e al rispetto per il sacro; la Soil
Association e' stata creata nel 1946, Schumacher ne e' stato
presidente,
promuove la riforma dell'agricoltura, certifica i prodotti organici,
informa, fa campagne, lavora con altre organizzazioni per la
conservazione
dell'ambiente, la qualita' del cibo e il benessere degli
animali.
*
Le iniziative piu' numerose per l'anniversario di Small is
Beautiful si sono
concentrate in Inghilterra. Ne segnaliamo alcune.
Londra. Il prossimo 6 dicembre, durante la giornata dedicata a Future
Vision: Future Cities presso la London School of Economics cui
parteciperanno giornalisti (Bbc, Guardian, Prospect) e scrittori, una
sessione sara' dedicata ai trenta anni del libro di Schumacher. In
discussione l'efficienza delle citta' e la bonta' delle
soluzioni locali. Le
citta' non sono, forse, i luoghi piu' efficienti per vivere e
lavorare: le
citta' usano infatti piu' risorse e creano molti piu'
rifiuti delle aeree
non urbane. Molte le questioni in ballo: perche' trasportiamo su
lunghe
distanze beni che potremmo produrre localmente? La produzione su piccola
scala e la gestione dei cicli del consumo aggiungono qualcosa alla
qualita'
del vivere urbano? Dobbiamo salvare i posti di lavoro o le risorse?
Nella
produzione, trasporto e consumo l'"efficienza" deve
essere incoraggiata,
ignorata o imposta? E cosa vuol dire "efficienza"? Prendendo
spunto
dall'Urban Renaissance Award assegnato alla riqualificazione di un
comprensorio "criminogeno" attraverso la vigilanza degli
abitanti e il
verde, la rigenerazione delle citta' sembra legata alla
partecipazione
attiva della comunita' e a soluzioni locali. Ma abbiamo davanti il
rafforzamento del potere della gente o andiamo verso il collasso della
soluzioni nazionali? Domanda di fondo: il localismo e' il
precursore di un
punto di vista piu' universale o e' il punto di partenza del
globalismo o
del ritorno a un ambito parrocchiale?
Bristol. Il 25 ottobre l'anniversario e' stato celebrato con
l'apertura
delle conferenze annuali della Bristol Schumacher Lectures, in
coincidenza
anche dei 25 anni della Schumacher Society. Tra i conferenzieri, Michael
Meacher, ministro dell'ambiente del governo Blair dal 1997 al 2003,
che ha
relazionato sulla "Natural governance". Meacher nel 1998
decise la ricerca
scientifica sugli effetti sull'ambiente di organismi geneticamente
modificati conclusa lo scorso ottobre con un giudizio negativo per due
dei
tre organismi studiati: colza e barbabietola da zucchero. Gli scienziati
hanno raccomandato di non coltivarli nel Regno Unito.
Londra. Il 18 settembre Satish Kumar, direttore della rivista
"Resurgence" e
dello Schumacher College con Ed Mayo, gia' presidente della New
Economics
Foundation e attuale direttore del National Consumer Council, Jean
Lambert,
parlamentare del partito verde e David Walker, commentatore politico del
"Guardian" hanno affrontato il tema: "Where Next for the
Green?". Schumacher
e' stato un economista pioniere solitario ma da quando Small is
Beautiful e'
stato pubblicato, e' nato un movimento diffuso in tutto il mondo che
contesta l'ideologia dell'economia capitalistica, sempre
piu'
fondamentalista e dogmatica. Allo stesso tempo sono bloccati gli accordi
internazionali tra stati per fermare e ridurre fenomeni come
l'effetto
serra. Schumacher era troppo ottimista visti gli ostacoli ai cambiamenti
necessari? e i Verdi hanno perso la loro strada?
Per i trent'anni di un'economia "come se la gente e il
pianeta contassero
qualcosa", la New Economics Foundation [in sigla: Nef] ha
pubblicato per
l'occasione Return to Scale: Alternatives to Globalisation. E'
un'inchiesta
su multinazionali, cibo, energia, democrazia, educazione, commercio,
lavoro,
salute, denaro e tempo. La conclusione e' a favore della dimensione
locale:
il benessere e' piu' vicino a casa nostra di quanto pensiamo.
Molti capitoli
sono stati stesi con la collaborazione dell'Istituto di arti
contemporanee
(Ica) di Londra. Nef e Ica hanno programmato una serie di eventi per
mostrare le molte alternative alla globalizzazione che gia'
esistono.
Londra. Il 3 settembre si e' svolto un incontro di un giorno cui
hanno
partecipato Martin Khor, direttore di Third World Network, Caroline
Lucas,
parlamentare del partito verde, Pat Mooney, attivista canadese storico,
impegnato nella conservazioni dei semi, Cowan Coventry, direttore
dell'Intermediate Technology Development Group (Itdg), Bjorn
Stigson, del
World Business Council for Sustainable Development, Mark Welland,
professore
di nanotecnologie alla Cambridge University e Tewolde Egziabher
dell'Agenzia
etiope per la protezione ambientale. Il tema "Is Small
Beautiful?" alludeva
alla confusione tra l'ingegneria genetica, i silicon chip e le
nanotecnologie che non sono proprio le tecnologie intermedie pensate da
Schumacher. Sono piuttosto adatte alla globalizzazione che ha oscurato
la
sua visione delle economie locali autosufficienti.
Cambridge. "Small & Local", e' il tema della giornata
dedicata
all'anniversario. Sono intervenuti Julian Oram, della New Economics
Foundation su: banche del tempo, monete locali, forum del vicinato,
legge
per la sostenibilita' locale, lobbying per la riduzione del debito
del Terzo
mondo; Tully Wakeman, East Anglia Foodlink, su: creare legami diretti
tra
agricoltori e consumatori; produzione e commercializzazione della
produzione
agricola sostenibile, cooperative e gruppi d'acquisto di vicinato;
Julia
Sansom, Transport 2000, su: ridurre il traffico attraverso percorsi a
piedi,
bicicletta e trasporto pubblico; lobbying per un nuovo sistema di tram;
strade sicure verso le scuole; trasporto integrato locale; limiti di
velocita' e politiche amiche dei pedoni. Simon Smith, capo del
Commmunity &
Economic Development del Cambridgeshire County Council, ha presentato le
iniziative del governo locale che attraverso la collaborazione di
autorita'
locali, polizia, imprenditori e associazioni del volontariato locali
hanno
cercato di migliorare la qualita' della vita per quanto riguarda
l'ambiente,
lo sviluppo della comunita', l'accesso e i trasporti.
*
In Italia segnalo il convegno del Centro Pio Manzu' che si e'
svolto a
Rimini il 18, 19, 20 ottobre. Titolo: "L'economia del nobile
sentiero". In
apertura la frase di Schumacher: "L'essenza dell'uomo non
puo' essere
misurata col metro del Prodotto nazionale lordo". Raidue ha
trasmesso i
lavori della mattina del 19. Il tema scelto voleva sottolineare i
legami tra
morale ed economia, seguendo il pensiero "buddhista" di
Schumacher
attraverso laboratori e relazioni su alcuni concetti principali: diritto
fraterno, societa' conviviale e giusto sostentamento per tutti. Tra
i
relatori: Jean Ziegler, James Robertson, Eligio Resta, Alain
Caille', Lester
Brown, Zygmunt Bauman, Derek Walcott, Giandomenico Picco, Samir Amin,
Ernesto Cardenal, Enzo Tiezzi, Mario Vargas Llosa, Riccardo Petrella,
Kirkpatrick Sale.

[Da "Cns. Ecologia politica" anno XIII, fascicolo 55-56, n.
3-4,
agosto-dicembre 2003 riprendiamo il seguente articolo.
Giuseppina Ciuffreda, intellettuale femminista ed ecologista,
giornalista,
direttrice editoriale di "Cns. Ecologia politica"; scrive sul
quotidiano "Il
manifesto". Opere di Giuseppina Ciuffreda: con Nicole Janigro (a
cura di),
Vivere altrimenti, Pratiche, Milano 1997.
Ernst Fritz Schumacher (1911-1977) economista e riformatore, promotore
di
un'economia e una societa' nonviolente. Opere di Ernst F.
Schumacher:
Piccolo e' bello, Mondadori, Milano 1978]