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L'orto: coltivare l'amore per la natura

di Alessandro Tarquinio - 15/11/2006

 

 
L'orto da sempre unisce l'utile al dilettevole. Risponde alle necessità di chi cerca di mantenere un legame con la terra, all'operaio che, nei giorni di festa, desidera lavorare liberamente all'aria aperta per compensare tante ore passate davanti alle macchine, all'intellettuale che non vuole perdere il contatto con le realtà della natura. L'orto offre un'attività interessante a chi lavora la terra. Molto spesso il piacere di coltivare ci dà la possibilitàe la fortuna di osservare la dinamica del mondo vegetale, i fenomeni atmosferici, le variazioni di luminosità del cielo, ed anche il grande lavoro fisico che fa circolare il sangue più in fretta. E c'è dell'altro. Si tratta di immensi valori materiali e morali che rompono la monotonia del quotidiano. Chi passa tutta la settimana chiuso in una stanza dovrebbe, per equilibrarsi, lavorare almeno qualche ora, la domenica, all'aria aperta. In caso contrario, si rischia di dimenticare l'uso del corpo, a forza di stare seduti davanti a una scrivania, in un'automobile o in un autobus. La grande assenza dell'uomo dal sistema naturale è stata in parte surrogata da palestre, saune e quant'altro ha permesso un impiego del nostro fisico. Tutto ciò, però, non potrà mai sostituire l'aria, la terra i profumi, e quel senso di cooperazione, unione, comunità che traspira la natura sicuramente. Un contatto che rende più liberi e sani. Tutti noi grazie alla passione e al contatto con la natura, ricercando i "valori veri" e se stessi, possiamo avvicinarsi a questo mondo e scoprire che si possono coltivare prodotti genuini e sani, cibi di primo ordine, ricchi di vitamine , sicuri perché coltivati con metodi "puliti" e ottenuti con un concime naturale insostituibile: dedizione, cura e passione.