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Rifiuti: importanti novità dalla Commissione Ambiente

di redazionale - 29/11/2006

 

Ieri la Commissione Ambiente del'Europarlamento ha votato gli
emendamenti al testo per la revisione della Direttiva quadro sui
Rifiuti.

Sono passati alcuni emendamenti importanti, grazie soprattutto
all'EEB (l'ONG che raggruppa la gran parte delle associazioni
ambientaliste europee ed alle cui posizioni ha contribuito ampiamente
la Scuola Agraria del Parco di Monza in qualità di "esperti a
supporto"); l'EEB ha ordinato il razionale tecnico-scientifico per le
proposte di emendamento, oltre ad organizzare il lavoro di contatto
con i membri della Commissione Ambiente. Ricordiamo che le votazioni
della Commissione Ambiente servono a "indirizzare" la successiva
votazione plenaria da parte dell'Europarlamento, ordinando il testo
che verrà poi sottoposto all'Aula. Dunque le votazioni non hanno
carattere definitivo, ma sono certo delle indicazioni di indirizzo
importanti.

Nel merito:

E' stato innanzitutto introdotto un "obiettivo di prevenzione", con
la stabilizzazione del RU al 2012 - primo elemento concreto di una
sperabile startegia che finalmente individui obiettivi tangibili di
prevenzione e riduzione

La cosa più importante è stata però il rigetto della proposta della
Commissione di "rebranding" (riclassificazione) dell'incenerimento
come "recupero" in base ad una formula sul calcolo dell'efficienza
energetica (la formula avrebbe fatto classificare come "recupero"
gran parte degli incenertori di nuova generazione).
La situazione dovrebbe dunque - allo stato - rimanere come è
attualmente, dopo le sentenze della ECJ 228 e 458, ossia con
l'incenerimento dei rifiuti classifficato come "smaltimento" e
dunque un gradino in basso rispetto al riciclaggio nella gerarchia
delle opzioni.

Purtroppo non è invece passato, per 27 voti contro 29, l'emendamento
che intendeva stabilire degli obiettivi obbligatori ("binding
targets") di riciclaggio (70% al 2020) e il divieto di discarica ed
incenerimento per i materiali riciclabili al 2025. Sembra che il
rigetto dell'emendamento sia stato però dovuto, tra l'altro, alla
confusione generata in alcuni membri della Commissione dal colossale
numero degli emendamenti (ne erano stati proposti più di 400!) e dai
reciproci incastri degli stessi.

Comunque, la ristrettezza del vantaggio della mozione di rigetto, e
la trasversalità delle posiizioni tra i vari partiti, mantiene ben
aperte le possibilità che l'emendamento venga poi invece approvato
nella votazione plenaria in Europarlamento.

Ci sembra nel complesso un buon segnale, e una invesrione di tendenza
rispetto alla (brutta) impostazione che del tema aveva fatto la
Commissione.