Afghanistan, un inverno caldo: nuove stragi Usa di civili
di Enrico Piovesana - 12/01/2007
Niente pausa invernale per la guerra: nuove stragi Usa di civili. Negroponte minaccia il Pakistan |
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Contrariamente a quanto è sempre avvenuto nella storia dell’Afghanistan, quest’anno la guerra non conosce pause invernali. Anzi, negli ultimi giorni si sono verificati i combattimenti e i bombardamenti aerei più violenti degli ultimi mesi, con molte vittime tra i civili.
Intanto gli Stati Uniti sembrano aver definitivamente perso la pazienza con l’ambiguo partner pachistano, che da “alleato strategico nella guerra al terrorismo” è sul punto di finire nella lista nera degli “Stati canaglia”, addirittura come base di al Qaeda.
![]() Ma la battaglia più violenta degli ultimi mesi è avvenuta, mercoledì notte, molto più a est, nella provincia di Pakitka. Le truppe Usa, affiancate da quelle afgane e supportate dall’artiglieria pesante e dall’aviazione, hanno attaccato una colonna di talebani che, proveniente dal Waziristan pachistano, aveva appena varcato il confine, entrando nel distretto di Bermel. La Nato ha parlato inizialmente di 150 talebani uccisi, poi il governo afgano ha ridimensionato la cifra a 80.
Negroponte minaccia il Pakistan. Per Washington, la battaglia di Bermel è l’ennesima dimostrazione che la radice del problema afgano sta in Pakistan, nelle regioni tribali di confine come il Waziristan, dove i guerriglieri talebani hanno le loro basi e i leader di al Qeada i loro nascondigli. Basi dalle quali, la prossima primavera, partirà l’offensiva talebana per la conquista di Kandahar e poi di Kabul. Per gli Usa e per la Nato è quindi vitale riuscire a neutralizzare al più presto le retrovie talebane pachistane.
Finora, all’intervento diretto Usa in Pakistan, si è preferito quello dello stesso governo di Musharraf, considerato “alleato strategico” nella lotta al terrorismo. Ma così non è stato e ora i “falchi” dell’amministrazione Bush stanno perdendo la pazienza.
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