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Microgenerazione, l'altra energia possibile

di Michele Bottari - 23/01/2007

Fonte: www.zeusnews.it

 

Il futuro della produzione mini: microimpianti eolici, solari fotovoltaici e termici, il mini-idro e lo sfruttamento delle biomasse autoprodotte.

 

Microgen Forum

Ogni volta che il prezzo della benzina tocca un nuovo record, l'umanità torna a parlare di consumo di energia, emissioni di CO2, e salvezza del mondo. Questa volta, a differenza delle altre, abbiamo però una certezza in più: con l'affacciarsi al consumismo di paesi come la Cina e l'India, la domanda di energia sarà per sempre strutturalmente in eccesso, ovvero la Terra non potrà ospitare sei o più miliardi di folli.

Vento, sole, acqua, biomasse, ciclo combinato. Queste parole, che da anni illudono anime belle, fanno storcere il naso ai saccenti tecnologici.

E' facile, per petrolieri e nuclearisti, demolire le fonti di energia alternativa. Per l'energia solare, per esempio, basta calcolare il fabbisogno energetico mondiale, suddividerlo per la resa stimata di un metro quadrato di pannelli solari, e si calcola quanti chilometri quadrati di pannelli occorrerebbero per soddisfare tutti gli appetiti energetici del pianeta: tanti, troppi.

La soluzione passa attraverso il rovesciamento dei canoni classici dei mega impianti concentrati in qualche luogo dimenticato da Dio, associando alla parola produzione due concetti molto affini al mondo hacker: quello di micro e quello di rete. Invece di una distesa sterminata di pannelli o di pale eoliche, l'impianto sarà nel tetto dei nostri condomini e l'eccesso di energia sarà immesso nella rete elettrica generale.

Le novità tecnologiche e regolamentari rendono oggi possibile ciò che pochi anni fa era utopia: l'inutilità dei grandi impianti centralizzati e il rovesciamento del ruolo del cittadino, da semplice fruitore a produttore di energia. Dal punto di vista del potere è un passo avanti, auspicato anche in ambiti esterni all'energia. Dal punto di vista tecnico, è l'uovo di colombo: produrre invece di consumare, ottenendo un reddito complementare.

L'intervento pubblico è orientato a dare certezza di un guadagno a fronte di un investimento, anche imponendo ai distributori di energia l'acquisto a prezzo definito dell'elettricità microgenerata. Per questo gli analisti prevedono il 30 per cento annuo di crescita della potenza installata nel nostro Paese, con il fotovoltaico in vera e propria esplosione.

Anche in agricoltura cresce l'interesse verso la produzione di energia. Ma anche qui occorre rovesciare l'approccio tradizionale delle grandi produzioni per grandi utenti: "Sarebbe una follia sostituire gli utilizzi tradizionali dei prodotti agricoli con altri di dubbio valore economico e ambientale", sostiene Marco Comelli, organizzatore di microgenforum.

Lasciamo perdere i biocarburanti, almeno finché non si potranno utilizzare gli scarti delle coltivazioni, e concentriamoci sui mini-impianti (solari, eolici o biomasse): la vocazione primaria delle aziende agricole deve rimanere quella di produrre derrate alimentari. A questa può essere affiancata una produzione energetica, che potrà comunque essere importante dal punto di vista economico.

Se ne parlerà il 24 e 25 gennaio a Milano alle Giornate della Microgenerazione, a Palazzo Turati, sede della Camera di Commercio. Il primo dei due giorni sarà dedicato ai microimpianti eolico, solare fotovoltaico e termico, il mini-idro e lo sfruttamento delle biomasse autoprodotte. Il secondo sarà dedicato alle PMI, alle prospettive di ritorno economico e al quadro regolamentare.

I dettagli dell'agenda delle Giornate della Microgenerazione sono reperibili sul sito microgenforum.it, dove è anche possibile registrarsi per la partecipazione gratuita all'evento.