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Il Professore vuole tagliare l'Ici (...è ricominciata la campagna elettorale)

di Galapagos - 04/03/2007

 
Nella sua replica alla camera Prodi ha «giocato» in casa - larga parte dell'intervento era dedicato ai temi economici - utilizzando molto i numeri, cioè le cifre diffuse due giorni fa dall'Istat e pertanto non disponibili nel dibattito al senato. In sintesi il presidente del consiglio ha detto: l'economia va decisamente meglio; che l'Italia è avviata sulla strada del risanamento e tutti gli organismi internazionali e anche le società di rating hanno espresso elogi ; che grazie al miglioramento strutturale delle entrate fiscali il governo ha reperito risorse da destinare all'equità sociale e nei prossimi giorni dovrebbero essere presentati provvedimenti per ridurre l'Ici sulla prima casa e venire incontro alle famiglie più deboli. Poi ha promesso un impegno particolare per il Mezzogiorno e, con una strizzatina d'occhio alla Lega, ha anche affermato che il governo è intenzionato a proseguire sulla strada del federalismo fiscale.

Le cifre con le quali Prodi si è fatto forte sono quelle sulla crescita: il Pil nel 2006 è cresciuto dell'1,9%, quasi quanto i 4 anni precedenti, ha dichiarato il presidente. Poi si è allargato un po', sostenendo che il miglioramento è dovuto anche alle liberalizzazioni, che hanno «scrostato interessi storici e consolidati, che stavano fermando lo sviluppo». Per quanto riguarda i conti pubblici in netto miglioramento, escludendo gli oneri arrivati dal passato, il dato più rilevante è l'aumento delle entrate fiscali «di 35,8 miliardi» che non è un regalo del passato governo. E, prendendo le parti di Visco contro Tremonti, ha sostenuto che «il 30% dovuto all'aumento del Pil, cioè quasi un terzo. Per il 22% è dovuto a una tantum e fattori eccezionali. Le manovre dei governi precedenti sono pari al 14%: la Finanziaria dell'anno scorso ha dato contributi aggiuntivi per il 14%. Il resto, che è il 34% - ha sottolineato Prodi - è derivato dall'inizio di una lotta all'evasione e all'elusione fiscale: un terzo dei nuovi contributi è dovuta a questo fatto e non ha altra spiegazione».

Prodi dalla sua ha avuto ieri il giudizio dell'agenzia Fitch che ha attestato come il governo italiano «per la prima volta dopo moltissimi anni» ha ottenuto un deficit inferiore alle previsioni. Per il presidente del consiglio «non era mai capitato ed è una prova di serietà». Insomma, c'è la ripresa, i conti pubblici stanno andando a posto e un po' di risorse si sono liberate. Che farne? Prima di tutto Prodi ha fatto un appello alle parti sociali. O meglio al sindacato: non va sprecato l'avvio della ripresa. Come dire: state buoni, perché la concertazione è «aperta» e presto ci saranno le convocazioni e non ci sono conclusioni prefabbricate. Sulle pensioni, ovvio, nessun impegno.
«La pressione fiscale deve diminuire, diminuirà» si è impegnato Prodi. E ha ricordato le misure anticipate al senato sulla casa e la politica sociale. La destra gli ha dato del copione per quanto riguarda la riduzione Ici che fu l'ultima promessa di Berlusconi al dibattito di Bruno Vespa. Ma Prodi non batte ciglio: Berlusconi promette, io trovo le risorse e le cose le faccio per davvero. Dopo la fiducia ha incontrato Padoa Schioppa.

Con il ministro dell'economia si è parlato proprio dei provvedimenti per il taglio dell'Ici e sul come dare un po' di soldi agli «incapienti», cioè ai cittadini che non godrebbero di eventuali riduzioni fiscali perché sono troppo poveri e già oggi non pagano tasse. Per l'Ici è probabile un aumento della franchigia (oggi poco più di 100 euro) legandolo alla composizione della famiglia, anche se qualcuno nota che non è solo il numero dei figli a fare la differenza. Infine il Sud (l'impegno è la lotta alla criminalità per favorire lo sviluppo) e il federalismo fiscale. Quest'ultimo tema è stato affrontato nell'ambito della revisione di alcuni punti della Costituzione. Ma soprattutto nell'ottica di destabilizzare un po' l'opposizione.