I discendenti Maya e le "vibrazioni negative" di Bush
di Alessandro Grandi - 14/03/2007
I discendenti delle popolazioni Maya contro il presidente Bush: "Dopo il suo passaggio, purificheremo la zona" |
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Dopo le violente contestazioni ricevute in Brasile, Uruguay e Colombia, anche in Guatemala il presidente Bush è stato attaccato dai rappresentanti delle comunità Maya: “Dopo il suo passaggio dobbiamo purificare la zona” hanno detto i discendenti della civiltà nata 1500 anni prima di Cristo.
![]() I discendenti dell'antico popolo non gradiscono il passaggio di re George in uno dei luoghi sacri della civiltà maya: le rovine di Iximchè, impareggiabili dal punto di vista archeologico, dove da più di tre millenni (e ancora oggi) si celebrano i riti sacri di questa civiltà.
E per questo hanno deciso di 'ripulirli' dalla negatività lasciata da Bush in un modo molto particolare: saranno bruciati incensi e fiori e tutto sarà bagnato con l'acqua del posto, in pieno stile Maya.
“Dopo il passaggio di Bush, che vuole trasformare un luogo sacro della nostra cultura e identità in uno show folkloristico per divertirsi con i suoi accompagnatori, dovremo ristabilire la pace e l'armonia” ha commentato il capo Maya.
Dopo essere giunto in Guatemala, quarta tappa del suo viaggio in America Latina, Bush, ha avuto un colloquio con il suo parigrado guatemalteco, Oscar Berger, e insieme a lui si è diretto verso la provincia di Chimaltenango, per far visita alle popolazioni indigene.
![]() Ma le contestazioni più feroci si sono avute in Colombia, da sempre considerato da Bush un Paese amico, dove le autorità di Bogotà sono state costrette a arrestare 325 persone, 33 delle quali minorenni. In più, durante gli incidenti fra manifestanti e polizia sarebbero state ferite decine di persone, bruciate foto con l'immagine di Bush, branditi cartelloni con scritte eloquenti: da” Bush assassino” a “Via Bush dall'America Latina” ai più fantasiosi “Viva Chavez”. E pensare che Bush era arrivato in Colombia per discutere nuovi piani per la lotta al narcotraffico e alla guerriglia. Le cose, come abbiamo potuto notare, non sono andate meglio in Guatemala. Le proteste, inizate a Città del Guatemala, sono proseguite anche nelle zone dove è maggiore la densità di abitanti di origine Maya, da sempre diffidenti nei confronti della politica di Washington.
E pensare che Bush era arrivato in America Latina per “riconquistarne” la fiducia a colpi di propaganda e di promesse di finanziamenti per la lotta alla povertà. |