Il recente dibattito tenutosi tra i due candidati alla Casa Bianca, John McCain e Barack Obama, all'interno della chiesa evangelica californiana di Lake Forest, offre spunti di analisi politologiche e sociali. Divergenze e similitudini tra la concezione europea della politica e quella americana. Arbitro del dibattito è stato un reverendo, Rick Warren, noto negli USA per il suo impegno nel campo civile, considerato dal settimanale Newsweek una delle 15 persone che rendono grandi gli Stati Uniti. La chiesa evangelica battista incontra in territorio americano il 28,6% dei devoti. Una delle confessioni più diffuse e soprattutto nota roccaforte politica del conservatorismo repubblicano.
La prima differenza è sul modo di conciliare politica e religione. Seppur la Chiesa romana abbia un peso notevole sulle scelte e considerazioni politiche nostrane, mai potrebbe istituire un confronto tra leader politici, soprattutto all'interno di un luogo di culto. La concezione di non mischiare il sacro con il profano, tipicamente cattolica, mal si concilia con la spettacolarizzazione della fede che hanno i protestanti. Insomma, difficilmente si assisterà in Italia ad un confronto tra Berlusconi e Veltroni all'interno di un duomo con il cardinal Bagnasco a porre le domande. L'ortodossia protestante e puritana ha viceversa plasmato la società americana che tende più alla costruzione del paradiso in questa vita attraverso la ricerca della felicità appagata dall'avere, il tutto condito da una bacchettona moralità.
Analizzando le risposte date dai due contedenti alla Casa Bianca mostriamo viceversa una maggiore similitudine con l'attuale realtà politica nostrana. A fronte di un Obama più pragmatico si è opposto un populista McCain che ovviamente giovandosi di una platea formata essenzialmente da religiosi di destra si è spinto in dichiarazioni più propagandistiche. Le differenze tra i due candidati sono minime. L'americanizzazione della politica europea degli ultimi 25 anni ha portato anche in Italia ad avere rappresentati divisi su tematiche sociali di poco conto che non mettono in discussione il libero mercato e la democrazia rappresentativa. Negli Stati Uniti da sempre il partito Democratico e quello Repubblicano si contendono i voti per dicotomie legate all'aborto, alla concenzione della famiglia o dell'assistenza sanitaria. Nessuno dei due contendenti ha messo ovviamente in discussione il sistema economico dominante e la logica imperiale legata alla politica internazionale. Anche in Italia gradualmente assistiamo a questo fenomeno che porta l'opinione pubblica a schierarsi per una fazione piuttosto che per l'altra in base ad argomentazioni di inutilità pubblica quali possono essere la sicurezza, l'aborto o l'accanimento terapeutico. Questo a ragion del fatto che la politica è confinata in ambiti molto più ristretti. L'economia, l'industria e la finanza che la dominano non chiedono altro.
Obama ha espresso il desiderio di offrire assistenza sanitaria gratuita almeno ai bambini e alle donne che non producono reddito (ricordiamo che la sanità negli USA è interamente privatizzata e che 25 milioni di cittadini non godono di alcuna copertura); con quali soldi non lo ha spiegato giacchè anche i fondi statali statunitensi sono assai ridotti e comunque in gran parte spesi per operazioni militari (578 miliardi di dollari nel 2007, 4,6% del Pil e il 16,6% del budget).
McCain ha parlato dei suoi trascorsi da combattente in Vietnam ma non per parlare della più grande sconfitta morale che gli USA patirono, bensì per raccontare un aneddoto legato alla sua prigionia così da ricevere dalla platea pìetas e fiducia. Ha condannato la dipendenza americana dal petrolio che fornisce dollari a gente malvagia e ha promesso la costruzione di 45 nuove centrali nucleari per aumentare l'indipendenza energetica. Chiaro esempio di populismo che ha fatto presa anche in Italia sotto altre forme.
Alla domanda del reverendo Warren che chiedeva per quale causa varrebbe la pena morire Obama ha risposto: "La liberta' americana, la vita dei cittadini americani, per l'interesse nazionale americano. Poi, abbiamo stretto alleanze - e la NATO e' l'esempio piu' importante, per cui ci siamo impegnati ad intervenire militarmente in difesa di un altro paese in caso questo sia attaccato." McCain: "La liberta', l'interesse nazionale americano e la sicurezza nazionale americana." Sembra evidente in entrambi i contendenti, il carattere messianico e viscerale legato al dominio planetario dell'impero americano che pur di non mettere in discussione l'american way of life è disposto a tutto. Anche alla morte.