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Piano-clima UE: Marcegaglia, una palla al piede per l'Italia.

di redazionale - 15/10/2008

 

 

Fare Verde reagisce alle critiche italiane al piano-clima dell'Unione Europea e lo difende dagli attacchi della associazione di categoria degli industriali italiani, improvvidamente sostenuta anche dal Governo.
Il piano-clima UE è in realtà una grande occasione per spingere finalmente anche il sistema italiano della produzione e dei consumi verso un cambiamento inevitabile. Riscaldamento del pianeta, scarsità delle fonti energetiche fossili e minerarie, aumento di rifiuti e inquinamento, crisi alimentari, ma anche crollo dei sistemi finanziari e recessione sono i segnali di un vero e proprio cambio di epoca. Non si può continuare a fare impresa come negli anni '60. Ci sono limiti oggettivi all'espansione dell'attuale modello economico e industriale. O affrontiamo questi fenomeni epocali in modo proattivo oppure, prima o poi, ne verremo schiacciati."
Il piano UE non è solo lacrime e sangue. Uno degli obiettivi della UE è l'incremento del 20% dell'efficienza energetica. In Italia ridurre i soli consumi elettrici del 20% produrrebbe in 10 anni più di 65 miliardi di euro di risparmi al netto degli investimenti. I dati sono stati pubblicati dall'APAT nel 1999, eppure da allora nulla è cambiato né sul versante politico, né su quello industriale.
Occupazione: ogni volta che sono in difficoltà gli industriali ricorrono allo spauracchio della perdita dei posti di lavoro, ma è nella totale assenza di politiche ambientali che il lavoro in Italia è diventato sempre più scarso, precario e malpagato.
Intanto il Ministro dell'ambiente continua a mostrare grande sintonia con i colleghi di Confindustria rinunciando al proprio ruolo istituzionale di stimolo e di guida verso una industria più innovativa, pulita e capace di futuro. Così l'Italia si è ritrovata al fianco di paesi come la Polonia a dare il cattivo esempio in Europa.
La Confindustria è diventata un peso insopportabile per l'Italia chiedono sconti, incentivi, aiuti, ma dal punto di vista delle strategie restano al palo mentre il mondo intorno a noi cambia a ritmi vertiginosi. Altrove hanno trasformato la crisi ambientale in una opportunità: in Germania hanno investito in modo strategico, e già da molto tempo, nel settore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili. Oggi le aziende tedesche sono leader del settore ambiente in Europa e nel mondo. Allo stesso tempo, mentre l'Italia aumentava del 13% le proprie emissioni climalteranti, la Germania le abbassava nello stesso periodo del 20%. È da irresponsabili dire no, quando invece ci sarebbe da rimboccarsi le maniche.