Dal sito della Commissione europea, http://ec.europa.eu/index_it.htm, apprendiamo che la nuova politica energetica dell’UE è stata promossa a pieni voti.
La presidenza semestrale di turno dell’Unione Europea, ossia quella francese, ha chiesto lo scorso venerdì 10 Ottobre ad una riunione di ministri degli Stati membri che si ponga più enfasi sull’efficienza ed il risparmio energetico, da considerare come colonne portanti dell’ambiziosa politica dell’Unione sui cambiamenti climatici. Il risparmio energetico è stato indicato come la massima priorità in questo momento, nonché uno dei mezzi più efficaci per la stessa sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
La Francia ha invitato i suddetti ministri ad accelerare l’implementazione di un piano d’azione europeo sull’efficienza energetica, adottato in teoria già nel 2006, che dovrà ora essere effettuato con determinazione, in particolare nel settore edilizio ed in quello dei trasporti.
Fino a qui tutto bene.
Riguardo all’apertura dei mercati energetici, e più precisamente all’accordo su una proposta legislativa per allentare il controllo dei grandi gruppi sui mercati medesimi, invece, viene affermato che “Se approvata, la proposta legislativa obbligherebbe gli operatori del settore energetico a procedere alla separazione (disaggregazione) della distribuzione e della produzione di energia elettrica e gas. L’obiettivo è quello di stimolare la concorrenza ed accrescere gli scambi di energia tra i paesi dell’UE. Attualmente, gasdotti, linee di trasmissione e centrali elettriche sono spesso sotto il controllo di un’unica azienda. È pertanto difficile che le piccole imprese riescano a penetrare nel mercato e che le reti transfrontaliere possano svilupparsi. La maggior parte dei governi dell’UE ritiene che la separazione delle attività di distribuzione e produzione possa ridurre i costi ed
accrescere la scelta per i consumatori“. E ancora, “Dalla metà degli anni novanta, l’UE ha avviato la graduale apertura dei mercati per le forniture di energia, riducendo gli ostacoli per i fornitori e promuovendo la scelta per i clienti. Come le merci, che circolano liberamente in tutta l’Unione, ora anche i servizi di fornitura di energia possono essere offerti in un mercato comune europeo”.
L’ultima frase, vedendo ciò a cui siamo arrivati con lo scambio di merci “reali”, fa abbastanza riflettere, se si pensa alle sempre più mastodontiche infrastrutture spacciate per necessarie che di anno in anno “si devono” costruire, agli effetti che queste hanno sulle comunità locali, sull’ambiente, sul territorio, e soprattutto sui cambiamenti climatici, motivo apparente per il quale stiamo parlando di queste cose.
Lungi dal criticare quelle che comunque sono scelte a mio avviso positive (cioè quella di frazionare il mercato in modo da eliminare i vari regimi di monopolio/oligopolio esistenti, quella di ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio, e soprattutto quella di dare ai cittadini la scelta del proprio fornitore di energia, mettendoli almeno nelle condizioni di poter utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili), voglio solo sottolineare come ancora una volta la micro co-generazione, vera e forse unica soluzione a livello tecnico dei vari problemi di fornitura energetica, non sia stata nemmeno presa in considerazione. E ricordando, o meglio, ribadendo il fatto che una grande centrale ha un rendimento di poco superiore al 30% (tutto il resto va sprecato in calore, ma anche in dispersioni lungo le linee elettriche!), l’idea di poter “far circolare” liberamente l’energia da un Paese all’altro non dà molto l’impressione di voler risolvere il problema alla radice.
Per i più ottimisti, però, tale volontà affiora come un miraggio sulle pagine stesse del sito europeo (in basso a sinistra). Un mini-sondaggio che può davvero sembrare un segnale di reale cambiamento, e che mostra la consapevolezza di fondo che, ancor più della micro co-generazione, la soluzione stia nella riduzione della domanda di energia, non nell’aumento della sua offerta. Un semplice quesito che chiede agli utenti: - E voi avete ridotto il vostro consumo di energia ultimamente? -
Sperando che la risposta possa sempre essere “si”, pongo anche a Voi la stessa domanda.