Mario, facce ride!
di Stefano Montanari - 24/11/2008
(Ore 13) Ultima ora: Di Carlo si dimette, rimettendo la delega ai rifiuti. Curioso che Mario Di Carlo non entri nella sostanza ma si soffermi solo alla figuraccia mediatica che ha rimediato (vedi secondo commento al post). Attenzione, però: l’esserci tolti di torno Di Carlo che, se non altro, un sussulto di dignità l’ha avuto, non è affatto la soluzione del problema. Controllate che chi lo sostituirà non sia peggiore di lui. E, magari, tanto per curiosità antropologica, date un’occhiata a dove Di Carlo andrà a prestare la sua opera, sempre che la dignità arrivi fino in fondo e si scolli dalla poltrona.
Ho già cominciato a ricevere le prime mail. Non disturbatevi a scriverne altre: io non sono stato interpellato per il servizio RAI sulla ormai famigerata discarica di Malagrotta e sulla gestione dei rifiuti romani per due motivi. Il primo è che, nel rispetto della libertà di ognuno, nessuno è obbligato ad interpellarmi, e il secondo è che io sono sgradito agli organi d’informazione, quelli di regime in primis. Ieri sera la trasmissione Report http://it.youtube.com/watch?v=JxNSQkCxvZI e http://it.youtube.com/watch?v=jV7oV6WFo6Idel terzo canale RAI ha mostrato una minima parte della farsa romana a tema rifiuti. Tutte cose notissime a chi se ne interessa da tempo, ma indubbiamente ignote ai più. Va da sé che nessun accenno è stato fatto al problema cruciale che è quello legato alla salute, come se il tutto si risolvesse in un cumulo di leggi di cui le istituzioni si prendono tradizionalmente gioco, nel solito magna magna italico, o nell’altrettanto solito ed altrettanto italico affidare un aspetto così importante della conduzione di un territorio a qualcuno che mi limiterò a definire inadatto. Tralasciando commenti ormai ripetuti fino all’esasperazione, ho trovato particolarmente comica la comparsata dell’assessore regionale all’ambiente Mario Di Carlo e certo qualche telespettatore si sarà chiesto se si trattasse d’improvvisazione o se qualche genio gli avesse preparato il copione. Posso assicurare tutti che il genio è proprio Di Carlo. Ormai almeno un paio d’anni fa ebbi modo di partecipare ad una conferenza stampa nella sede della Regione Lazio in compagnia proprio del signor Di Carlo e di Beppe Grillo. Nell’occasione il Nostro si rese protagonista di uno show esilarante in cui, tra le tante altre perle, sostenne in termini coloriti e strepitanti che più le polveri sono sottili, meno dannose sono alla salute, ed inferse il colpo di grazia sostenendo che il petrolio deriva da rifiuti lasciati dagli “uomini primitivi”. Bene, a lui, il “successore di Cerroni”, come lui stesso lascia pudicamente trasparire, è affidata una fetta fondamentale della conduzione di una regione che conta quasi cinque milioni e mezzo di abitanti e che contiene nel suo territorio la capitale di questa Italia derelitta. Per chi vuole ripensare un attimo alle sue scelte elettorali, l’incontro con il signor Di Carlo potrebbe essere argomento di meditazione. Di seguito le dichiarazioni di Fare Verde Onlus, Massimo Di Maio, e del Presidente regionale di Fare Verde Lazio, Claudia Iacobelli: La mondezza puzza, ma certa politica non è da meno DI CARLO: UN ASSESSORE ALLA VACCINARA Fare verde chiede le dimissioni dell'assessore alla casa e ai rifiuti, si schiera contro il monopolio dei privati sui rifiuti e indica la soluzione nella raccolta porta a porta della differenziata
“Dopo le gravissime affermazioni fatte nel corso dell'ultima puntata della trasmissione televisiva Report” - afferma Massimo De Maio presidente nazionale di Fare Verde onlus - “è inammissibile che l'assessore Mario Di Carlo possa continuare a gestire serenamente la propria delega ai rifiuti nella Giunta della Regione Lazio. In un contesto tragico come quello della gestione dei rifiuti, scoprire che i massimi responsabili pubblici delegano completamente le scelte all'imprenditore privato Manlio Cerroni fa inorridire, ma al contempo spiega la mancanza di qualsiasi politica seria sul problema rifiuti”. “Le affermazioni di Di Carlo” - aggiunge Claudia Iacobelli, presidente regionale di Fare Verde Lazio - “sono gravissime nella misura in cui prima giustificano l'invio di materiali riciclabili all'incenerimento contro qualsiasi normativa europea e, subito dopo, confermano i propri personali legami con l'imprenditore interessato a bruciare e non riciclare i rifiuti di Roma. Di Carlo sostenendo in modo molto colorito che a bruciare "certo non poteva essere verdura", dimostra la totale inadeguatezza al ruolo che ricopre e fa emergere pesanti interrogativi sul perché la delega ai rifiuti sia stata assegnata a lui e non all'assessore all'ambiente che, di contro, ha recentemente lanciato progetti per la riduzione dei rifiuti. “Quanto dovremo aspettare,” - conclude Iacobelli - “per vedere Comune, Provincia e Regione costituirsi parte civile nei processi ambientali contro i gestori della discarica di Malagrotta, per avere le centraline e monitoraggi intorno a discarica e inceneritore, per avere amministratori, che si occupano di rifiuti tutelando gli interessi dei cittadini e non favorendo imprenditori privati?
|


