Energia: scendono le stelle, salgono i consumi
di Virginia Greco - 31/12/2008
E’ Natale, non c’è dubbio, basta guardarsi intorno. Addobbi e illuminazioni colorate dappertutto, nelle case, sui balconi e per le strade: allegria per le fredde serate di festa. Ma quanto pesa questa giostra di luci sul bilancio ecologico (ed economico) del Paese?

Ma quanto ci costa quest’”atmosfera”? Quanto aggrava la condizione ecologica del pianeta?
TERNA, la società italiana responsabile della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ha dato una risposta per quanto riguarda il nostro Paese: essa ha dichiarato che, durante il periodo natalizio del 2007, l’aumento giornaliero riscontrato nella richiesta di energia elettrica ammontava a 1000MW. Più precisamente, 15 milioni di case, dotate d’illuminazioni per le feste, avrebbero consumato in totale 750MW al giorno; le luminarie cittadine e gli addobbi degli esercizi commerciali sarebbero stati responsabili, invece, dei restanti 250MW di incremento giornaliero. In pratica, è come se nei giorni a ridosso di Natale e Capodanno si richiedesse alla rete nazionale di alimentare una città (in più) pari alle dimensioni di Bologna, con il consumo registrato nell’ora di picco.
Non è una faccenda trascurabile!
E’ forse il caso, dunque, di riflettere un po’ su questo problema e chiedersi se siano poi necessarie così tante luci per rendere caldi e festosi gli ambienti, se il gioco valga realmente la candela.
Ad ogni modo, se eliminare non si vuole, si può provare a sostituire.

Il celebre enorme albero innalzato dIl celebre albero di Natale posto davanti al Rockefeller Center viene illuminato tramite 30.000 led

Lampadine Led
Ovviamente, minor consumo di energia elettrica significa meno spese, ma anche – si ricordi – riduzione consistente delle emissioni di diossido di carbonio, il più comune fra i gas responsabili dell’effetto serra. Che il pianeta se ne giovi, dunque!
E’ evidente che sarebbe un’ottima idea fare una cosa del genere anche in Italia. In verità alcune città hanno già adottato qualche provvedimento in tal senso, optando per alberi ad “illuminazione sostenibile”. Varie aziende producono ormai luminarie e parate realizzate tramite led, che sono state già impiegate in alcuni centri urbani. Ne è un esempio il comune di Sanremo, che si è affidato ad un’azienda leccese di illuminotecnica per addobbare la città di stelle, archi e “tetti” di migliaia di luci a diodo. La maggior parte, però, usa ancora lampadine tradizionali.

Il presepe di Manarola, alimentato da un sistema di pannelli fotovoltaici
L’impianto sarà inoltre riutilizzato, una volta smontato il presepe, per produrre energia per i normali impieghi urbani.
Sarebbe opportuno che tutti i Consigli Comunali, almeno quelli delle grandi città, adottassero queste soluzioni di illuminotecnica a basso costo e ridotto impatto ambientale, dato l’allarme ecologico attuale e i tempi a disposizione per farvi fronte sempre più ristretti.
Tutti noi cittadini, dal canto nostro, per l’anno prossimo dovremmo impegnarci a cercare nei negozi (eventualmente quelli specializzati) addobbi equipaggiati di led, anziché lampadine ad incandescenza. In alcuni casi, poi, potremmo optare addirittura per la completa eliminazione delle luci, a favore di altre decorazioni (meglio se realizzate in proprio tramite il recupero di oggetti e materiali usati).
E non ci dimentichiamo di spegnerle, le illuminazioni natalizie: di giorno, perché la luce del sole le rende comunque invisibili, e la notte quando andiamo a letto, poiché nessuno potrebbe comunque goderne.
Si ricordi infatti che i led consumano sì meno, ma consumano comunque. La panacea di tutti i mali non è stata ancora inventata.