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Mohamed: usato, trasformato in terrorista e ammazzato

di Ugo Gaudenzi - 23/03/2012



 
E così - come volevasi dimostrare - l’attentatore antisemita di Francia non era altro che un semita. Anzi, di più: Mohamed Mesrah, ieri suicida, lavorava per i “barbouzes” francesi - gli agenti segreti d’Oltralpe - da anni e, in particolare, è stato tra i miliziani del “liberatore” di Libia Belhadj, il terrorista salafita agli ordini delle intelligence atlantiche di Obama, Cameron, Sarkozy ed Henry-Levy. Terminato il suo compito in Libia, era presente, nell’ottobre scorso, a Homs dove, assieme ai suoi variegati commilitoni aveva acceso la miccia del terrorismo anti-Damasco scattata con l’uccisione di innocenti civili alauiti. In modo da provocare una “rivolta” subito conclamata “popolare” benché esterna e “addestrata” da agenti turchi, sauditi, della Dsge francese e dell’MI6 britannico.
Rimasto disoccupato dopo la fuga da Homs, Mohammed Mesrah già in servizio, con passaporto francese, tra l’Afghanistan (nella banda “Forzane Alizza”) e lo stesso proprio territorio metropolitano, come ogni buon mercenario che si senta scaricato dai propri mandanti si è vendicato con sette omicidi e ha infine, dopo un assedio di 32 ore, preferito farsi ammazzare piuttosto che arrendersi.
Naturalmente nei reportages su di lui i cenni alla sua militanza “d’apparato” (atlantico) vanno di minuto in minuto sbiadendosi, perdendosi. Pur monitorato, e ben conosciuto, per la sua attività da “mujaheddin” si è messo con tutta evidenza in moto, in Francia - e sui media embedded d’Occidente, anche nostrani - un solerte “Ritoccatore” del suo curriculum vitae.
Diciamola tutta: ora serve mantenere la dizione di un Mohamed Mesrah antisemita. E’ più adeguata all’attuale campagna presidenziale di Sarkozy.