Israele contro Hamas: Teatro Mortale
di Tony Cartalucci - 19/11/2012
L’Occidente ha creato e gestisce Israele, Hamas, l’”Esercito libero siriano” e la Fratellanza Musulmana, quando il pubblico ha bisogno di essere manipolato, si avvia un balletto mortale
16 novembre 2012 (LD) – L’alleato occidentale, finanziato, armato e diretto da organizzazioni estremiste settarie, vale a dire al-Qaida, la Fratellanza musulmana e le sue controllate Hamas e il cosiddetto “Esercito libero siriano“, sono stati creati, e oggi sono sostenuti specificamente, per contrastare la reale opposizione ai disegni di egemonia occidentale su tutto il mondo musulmano. L’Occidente ha creato e continua a far esistere Israele nello stato attuale, come nazione volutamente provocatoria che funge da testa di ponte per gli obiettivi occidentali in tutta la regione, così come a continuare a costituire le fila dei gruppi estremisti che vengono, poi, scagliati contro i nemici dell’Occidente. Mentre Israele conduce operazioni contro Hamas a Gaza, sostiene i loro affiliati in Siria, appena oltre il confine sulle alture del Golan, anche attraverso un grande coordinamento con Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Arabia Saudita e Qatar. Mentre i rappresentanti degli Stati Uniti spesso si incontrano a Doha, in Qatar, per sostenere e continuare a puntellare il fronte politico che funge da copertura per gli occidentali, i terroristi in Siria sono sostenuti da Arabia Saudita e Qatar.
Il capo assoluto del Qatar, lo sceicco Hamad bin Khalifa al-Thani, entrando e uscendo da Gaza, ha versato 250 milioni di dollari ad Hamas, poco prima che scoppiasse l’ultimo violento conflitto Israele-Hamas. E’ documentato che dal 2007 Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita sono collusi nell’armare e scatenare gli estremisti settari, sia di al-Qaida che i Fratelli musulmani, contro i loro comuni nemici di tutta la regione. Usando il Qatar come base per le operazioni, l’Occidente non solo sostiene continuamente il cosiddetto “Consiglio nazionale siriano”, ma vi ha insediato il Doha Center, think-tank della Brookings Institution, finanziato dalle corporations. Dobbiamo credere che il Qatar stia, non così segretamente, cercando di distruggere Israele proprio sotto il naso degli Stati Uniti? Senza condanne o proteste dagli Stati Uniti o da uno dei loro compari? Per quanto difficile sia da credere, l’attuale governo di Israele sta deliberatamente mettendo in pericolo la vita dei suoi cittadini e soldati eseguendo una trovata geopolitica, orchestrata e finalizzata ad acquisire quel sostegno popolare che Hezbollah aveva ottenuto difendendo il Libano nel 2006. A differenza del 2006, in cui Hezbollah, secondo fonti occidentali, è stato sostenuto da Siria e Iran, oggi Hamas è, come lo è sempre stato, sostenuto da Arabia Saudita e Qatar, con Israele e gli Stati Uniti che svolgono un ruolo dissimulato finanziando, infiltrando, dirigendo e manipolando l’organizzazione.
Hamas è stata creata da Israele: Occidente e USA usano gli estremisti per le proprie macchinazioni
Il Wall Street Journal ha riportato nel suo articolo “Come Israele ha creato Hamas“, che: “‘Hamas, con sommo dispiacere, è una creazione di Israele’, dice il signor Cohen, un ebreo tunisino che lavorava a Gaza da più di due decenni. Responsabile per gli affari religiosi della regione fino al 1994, il signor Cohen guardava il movimento islamista prendere forma, affrontare i rivali laici palestinesi e poi trasformarsi in quello che è oggi, un gruppo militante che ha giurato di distruggere Israele. Invece di cercare di frenare gli islamisti di Gaza fin dall’inizio, dice il signor Cohen, Israele li ha tollerati per anni e, in alcuni casi, li ha incoraggiati come contrappeso ai nazionalisti laici dell’Organizzazione della Liberazione della Palestina e la sua fazione dominante, Fatah di Yasser Arafat. Israele ha collaborato con l’infermo e semicieco chierico sceicco Ahmed Yassin, anche se stava ponendo le basi di ciò che sarebbe diventata Hamas. Sheikh Yassin continua ad ispirare militanti oggi, durante la recente guerra di Gaza; i combattenti di Hamas affrontano le truppe israeliane con le “Yassin”, lanciagranate primitive nominate in onore del chierico.” Ciò è, infatti, esattamente il compito che Hamas svolge oggi, contrastare l’opposizione reale dividendo e mettendo le une contro le altre le diverse fazioni ed organizzazioni musulmane e secolari, immergendole nella confusione e negli scontri armati, impedendo la nascita di un grande fronte unito contro l’espansione occidentale e lo sfruttamento di tutta la regione.
I gruppi estremisti strettamente allineati ad Hamas, tra cui al-Qaida e i Fratelli musulmani, si diffusero in Iraq durante l’occupazione degli Stati Uniti, disgregando “casualmente” la resistenza unita sunnita-sciita, e creando sanguinose lotte interne che spezzarono la schiena dell’opposizione contro l’occupazione straniera. Queste stesse reti utilizzate per inondare l’Iraq di terroristi provenienti da tutta la regione, dal 2007 sono utilizzate dall’Occidente, incluso Israele, per avviare il grande confronto con Hezbollah in Libano, così come con la Siria e l’Iran. Come dimostrato dal vincitore del Premio Pulitzer, il giornalista Seymour Hersh, in “The Redirection” pubblicato quello stesso anno sul New Yorker, molti di questi estremisti settari sono in realtà direttamente affiliati ad al-Qaida. L’articolo affermava in particolare (il corsivo è mio): “Per indebolire l’Iran, prevalentemente sciita, l’amministrazione Bush ha deciso, in effetti, di riconfigurare le sue priorità in Medio Oriente. In Libano, l’Amministrazione ha collaborato con il governo dell’Arabia Saudita, sunnita, nelle operazioni clandestine che hanno lo scopo d’indebolire Hezbollah, l’organizzazione sciita sostenuta dall’Iran. Gli Stati Uniti hanno inoltre preso parte ad operazioni segrete contro l’Iran e la sua alleata Siria. Un sottoprodotto di queste attività è stato il rafforzamento dei gruppi estremisti sunniti che sposano una visione militante dell’Islam, e che sono ostili agli USA e in sintonia con al-Qaida”. “The Redirection“, Seymour Hersh (2007)
L’articolo di Hersh continuava affermando: “Il governo saudita, con l’approvazione di Washington, avrebbe fornito fondi e aiuti logistici per indebolire il governo del presidente Bashir Assad, in Siria. Gli israeliani credono che mettendo sotto una tale pressione il governo di Assad, lo renderà più conciliante e aperto ai negoziati.” “The Redirection“, Seymour Hersh (2007)
Immagine: secondo la relazione di West Point sulla rete di al-Qaida utilizzata per incanalare combattenti stranieri in Iraq, intitolata “Bombers, Bank Accounts and Bleedout: al-Qa’ida’s Road In and Out of Iraq“, viene approfondito ciò che davvero si cela dietro l’afflusso di terroristi, su come è stato realizzato e sulla gamma di opzioni che possono essere applicate per impedire che ciò accada. La relazione fornisce un’ampia visione di come la NATO e gli Stati del Golfo Persico utilizzino al-Qaida per destabilizzare la Siria, oggi, e di come questi interessi, assai probabilmente finanzino, indirizzino e manipolino Hamas. Anche il legame tra gruppi estremisti e finanziamento saudita è stato menzionato nella relazione, e riflette le prove presentate dal Centro West Point per lotta al terrorismo, indicando che la maggior parte dei combattenti e dei finanziamenti dietro la violenza settaria in Iraq, provenga dall’Arabia Saudita.
L’articolo di Hersh afferma esplicitamente: “…Bandar [dell'Arabia Saudita] e altri sauditi hanno assicurato la Casa Bianca che “non mancheranno di tenere sottocchio molto da vicino i fondamentalisti religiosi. Il loro messaggio per noi era ‘Abbiamo creato questo movimento, e siamo in grado di controllarlo.’ Non è che non vogliamo che i salafiti lanciano bombe, ma che li lancino contro Hezbollah, Moqtada al-Sadr, l’Iran e ai siriani, se continuano a cooperare con Hezbollah e l’Iran“. “The Redirection“, Seymour Hersh (2007)
E già nel 2007, il diretto sostegno occidentale alla Fratellanza Musulmana era in corso: “Ci sono prove che la strategia di reindirizzamento dell’Amministrazione abbia già beneficiato la Fratellanza. Il Fronte di Salvezza Nazionale siriano è una coalizione di gruppi di opposizione, i cui principali soci sono una fazione guidata da Abdul Halim Khaddam, ex-vicepresidente siriano che disertò nel 2005, e la Fratellanza. Un ex alto ufficiale della CIA mi ha detto: “Gli statunitensi hanno fornito sostegno politico e finanziario. I sauditi stanno prendendo l’iniziativa con il supporto finanziario, ma vi è il coinvolgimento statunitense.” Ha detto che Khaddam, che ora vive in Parigi, aveva ottenuto finanziamenti dall’Arabia Saudita, con l’assenso della Casa Bianca. (Nel 2005, una delegazione di membri del Fronte si incontrava con funzionari del Consiglio nazionale di sicurezza, secondo la stampa.) Un ex funzionario della Casa Bianca mi ha detto che i sauditi avevano fornito ai membri del Fronte i documenti di viaggio.” “The Redirection“, Seymour Hersh (2007)
Se al-Qaida, i Fratelli musulmani e Hamas sono davvero una minaccia per l’Occidente e i suoi alleati, chiaramente l’Occidente deve incolpare solo se stesso. L’Occidente ha, e fino ad oggi, ancora puntella questi gruppi estremisti finché la loro credibilità in tutto il mondo musulmano ha cominciato a vacillare. Potrebbe essere questo il ragionamento dietro l’ultimo scontro tra Israele e Hamas? Un tentativo di ricostruire una credibilità gravemente danneggiata, dopo quasi due anni di supporto da Stati Uniti, Israele, Arabia e Qatar, nel piano contro la Siria? E’ una versione molto più grande degli assalti alle proprie ambasciate di recente ideate dagli USA, volte a riaffermare la narrativa della “Guerra al Terrore” dopo che la Russia aveva apertamente accusato gli Stati Uniti di armare e finanziare direttamente al-Qaida in Siria? O potrebbe semplicemente essere che Israele “ripulisca” Hamas dagli inevitabili “veri credenti” alla causa, lasciandovi solo agenti doppi cooptati, dopo le violenze? Forse entrambe le cose.
Una cosa è certa, la minaccia che Hamas rappresenta per Israele è direttamente proporzionale al sostegno che dà all’organizzazione, sotto forma di aiuto finanziario e militare segreto, così come continuamente alimenta la sua causa retorica attraverso provocazioni palesi e continue, dirette al popolo della Palestina. E’ chiaro che l’unica vera minaccia esistenziale che Israele e il suo popolo affrontano sono la doppiezza, l’inganno e i piani del loro stesso governo. Mentre il conflitto continua, è assolutamente indispensabile capire e tenere a mente l’illegittimità di Hamas e dei suoi affiliati, sia di al-Qaida che della Fratellanza musulmana, così come di ogni organizzazione attualmente appoggiata dall’Occidente ovunque, dall’Egitto alla Siria e dalla Libia allo Yemen. Mentre delle persone inevitabilmente moriranno su entrambi i lati, nella tentazione di rinvigorire i nostri vecchi pregiudizi pro-palestinesi o pro-israeliani dobbiamo capire che questa divisione è esattamente ciò che l’occidente vuole, un mezzo con cui mira a perseguire i proprio obiettivi di dominio sulla regione.
Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora