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Déjà vu e armi chimiche siriane

di Wayne Madsen - 26/08/2013



1003015Il capo consigliere politico del presidente George W. Bush, Karl Rove, una volta disse tristemente degli Stati Uniti sotto Bush, “Siamo un impero, e quando agiamo, creiamo la nostra realtà”. E la realtà creata da Rove, Bush, dal vicepresidente Dick Cheney e altri falchi convinse il mondo, a torto, che Saddam Hussein in Iraq possedesse armi di distruzione di massa, che gli agenti di Saddam cercassero l’ossido d’uranio in Africa e che l’esercito di Saddam possedesse laboratori mobili per armi biologiche in grado di rilasciare l’antrace. In effetti, l’Iraq non aveva tali armi, non vi era alcuna prova che l’Iraq cercasse di procurarsi l’uranio dal Niger o da qualsiasi altro Paese africano, e che le informazioni sui laboratori mobili per armi biologiche erano disinformazione fornita da un professionista della truffa iracheno, che la CIA chiamava ‘Cacciaballe’. Il Primo ministro britannico Tony Blair sostenne con entusiasmo lo stratagemma statunitense sull’Iraq. Alla fine, le informazioni false furono usate per giustificare un’invasione mortale e la costosa occupazione dell’Iraq da parte delle nazioni occidentali, soprattutto di Stati Uniti e Gran Bretagna.
Ora, un decennio più tardi, l’amministrazione Obama rispolvera i trucchi dell’amministrazione Bush e li utilizza contro il governo di Bashar al-Assad di Siria… L’amministrazione Obama ha già mostrato i suoi tratti neo-conservatori quando giustificò l’intervento della NATO e del Golfo Persico nella ribellione libica contro Muammar Gheddafi, presentandolo come sua ‘responsabilità di proteggere’ i civili attaccati dalle forze di Gheddafi. I media occidentali parlavano di civili libici attaccati senza pietà dalle truppe di Gheddafi, proprio come pubblicizzano la ‘brutalità’ delle forze di Assad contro i civili siriani. Né nel caso libico né nel caso siriano, i media occidentali, salvo un paio di esempi isolati, hanno mai riferito dei crimini contro l’umanità commessi dai ribelli islamisti  sunniti libici e siriani. Casi documentati di genocidio dei lavoratori immigrati africani neri in Libia non sono mai stati riferiti, proprio come gli attuali casi di assassini arbitrari di sciiti, alawiti, cristiani e curdi siriani commessi dagli islamisti radicali, tra cui i ribelli legati ad al-Qaida. Invece di relazionare sui massacri di civili siriani, di cittadini iraniani e preti cristiani stranieri da parte dei ribelli siriani, i media occidentali promuovono la storia non verificata del governo siriano che effettua un attacco chimico contro ‘migliaia’ di civili nel sobborgo di Ghuta, presso Damasco. Medici Senza Frontiere riduce il numero dei civili morti da ‘sintomi neurotossici’ a 355.
Uno dei principali affabulatori dell’occidente, il ministro degli Esteri inglese William Hague, che mentì sulla presenza di Gheddafi in Venezuela dopo che i ribelli islamici avevano preso il potere in Libia, ha dichiarato autentico il video dei civili siriani morti durante un attacco chimico del governo, che i ribelli siriani hanno diffuso. Dopo che delle domande sono state sollevate sulla veridicità del video dei ribelli siriani, quale ‘prova’ di un attacco con gas nervino contro i civili di Ghuta, Hague ha fatto marcia indietro sostenendo che il governo siriano ha distrutto le prove dell’attacco. Le forze siriane avevano scoperto attrezzature e forniture per armi chimiche in un tunnel nel sobborgo di Jubar, a Damasco, utilizzato dalle forze ribelli. La televisione di Stato siriana ha riferito che i soldati siriani che scoprirono il nascondiglio delle armi chimiche, iniziarono a soffocare. L’amministrazione Obama ha cinicamente dichiarato che era troppo tardi per il governo siriano invitare gli ispettori dell’ONU nei sobborghi di Damasco, dove sarebbero state utilizzate armi chimiche. Un déjà vu. Tutte le suppliche di Saddam Hussein verso gli Stati Uniti, secondo cui i suoi depositi di armi erano pienamente accessibili alle Nazioni Unite, vennero anch’esse definite  troppo poco e troppo tardi. Nulla che Saddam potesse fare nel 2003 o Assad possa fare nel 2013, potrebbe dissuadere gli Stati Uniti ed i loro alleati dal lanciare un attacco contro un Paese arabo.
Gli ultimi preparativi di Obama per la guerra contro la Siria, utilizzando un dubbio rapporto dei ribelli siriani sull’attraversamento della ‘linea rossa’ dell’uso di armi chimiche nella guerra civile siriana, hanno origine nelle prime fasi della amministrazione Bush. L’ex comandante della NATO, generale Wesley Clark, avrebbe detto che nelle settimane successive l’attacco dell’11/9, gli fu detto da un generale degli Stati Maggiori Riuniti del Pentagono che gli Stati Uniti si preparavano ad attaccare sette Paesi in cinque anni. Il generale citò a Clark un memorandum classificato, che descriveva “come attaccheremo sette Paesi in cinque anni, partendo dall’Iraq, quindi Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e infine Iran”. Anche se sono passati ormai dodici anni, la Siria, il Libano e l’Iran sono gli unici Paesi rimasti nella lista degli obiettivi che non sono stati completamente colpiti dagli Stati Uniti. Nel gennaio 2013, un hacker ottenne l’email della società di sicurezza privata inglese Britam Defense di Londra, che si riferiva ad un piano false flag per un attacco con armi chimiche da effettuare in Siria con finanziamenti del Qatar. L’attacco sarebbe stato attribuito ad Assad usando personale ucraino russofono per un video, che sarebbe stato poi diffuso per dimostrare la collusione russa con le forze di Assad. L’e-mail di David Goulding della Britam all’impresa di Philip Dougherty, diceva:
Phil 
Abbiamo una nuova offerta. Si tratta della Siria di nuovo. Il Qatar propone un affare attraente e giuro che l’idea è approvata da Washington. Dovremo portare una CW [arma chimica] a Homs, un proiettile di origine sovietica dalla Libia, simile a quelli che Assad dovrebbe avere. Vogliono che  vi schieriamo il nostro personale ucraino che dovrebbe parlare russo e farci un video. 
Francamente, non credo che sia una buona idea, ma gli importi proposti sono enormi. La tua opinione? 
Cordiali saluti, 
David
Circa otto mesi prima che i ribelli siriani diffondessero il video che mostra i civili morti a Ghuta, vi sono prove che l’amministrazione Obama, che collabora con il Qatar e l’azienda militare privata inglese, previde di utilizzare un’arma chimica a Homs e farne un video che mostrasse il coinvolgimento di personale russofono. In termini semplici, Washington, Doha e Londra progettavano un attacco terroristico ‘falsa bandiera’, con armi chimiche ad Homs, accusando le forze di Assad di attraversare la ‘linea rossa’ usando armi chimiche contro i civili. È esattamente il modello utilizzato a Ghuta. L’intelligence occidentale per molto tempo ha suggerito che al-Qaidastava cercando di procurarsi armi di distruzione di massa, comprese armi chimiche. Durante l’occupazione statunitense dell’Iraq, unità di al-Qaida usarono gas cloridrico sui civili. Nel giugno di quest’anno, al-Qaida è stata scoperta dalle autorità irachene produrre gas mostarda e altre armi chimiche, compreso il gas sarin, in due stabilimenti a Baghdad. Le armi sarebbero state usate fuori dall’Iraq. Nel frattempo, i media turchi riferirono che gli affiliati di al-Qaida in Siria del fronte al-Nusra, fossero in possesso di gas sarin per condurre attacchi in Siria e Turchia. A marzo, al-Nusra ha utilizzato gas cloridrico in un attacco contro la popolazione civile in Siria. Al-Qaida ha ottenuto le armi di distruzione di massa, e il loro uso in Siria è tollerato da Barack Obama, dal Primo ministro britannico David Cameron e dal suo portavoce in politica estera Hague, dai quartieri generali dei ribelli siriani di Istanbul, Qatar, Arabia Saudita e Israele.
Dopo che la dubbia relazione sull’utilizzo da parte del governo siriano di armi chimiche è stata pubblicizzata dai mass media occidentali, al-Nusra ha detto che si riservava il diritto di colpire i civili alawiti in Siria. Obama ed i suoi alleati inglesi sono rimasti in silenzio. Il falso attacco chimico siriano è un déjà vu anche per un altro aspetto. Ancora una volta, ritroviamo al-Qaida e i suoi ascari dalla stessa parte di Israele e dei suoi servizi segreti. Vi sono rapporti dei media occidentali secondo cui l’agenzia d’intelligence elettronica israeliana, l’Unità 8200, avrebbe intercettato le comunicazioni dei comandanti governativi siriani ordinare l’attacco con armi chimiche. Nello stesso tempo, i leader ribelli siriani in Turchia chiedevano ad Israele di fare pressione sui Paesi occidentali per attaccare militarmente il governo di Assad. Il coordinamento della propaganda tra Israele e i ribelli siriani sull’incidente di Ghuta è un ragionevole indizio sull’ampia cooperazione globale tra wahhabiti e sionisti in Medio Oriente, dalla Libia e dall’Egitto allo Yemen e al Libano.
La diffusione del video dei ribelli siriani sui bambini siriani morti in presunto attacco chimico del governo, è sospettosamente coincisa con il debutto di al-Jazeera America sui quattro principali sistemi televisivi via cavo degli Stati Uniti. Al-Jazeera, interamente finanziata dall’emiro del Qatar, aderente ai Fratelli musulmani e sostenitore delle forze ribelli siriane, ha somministrato al suo nuovo pubblico statunitense una diretta non-stop sull’attacco chimico, trasmettendo più volte il video dei ribelli. Non è un segreto a chi vadano le simpatie di al-Jazeera nella regione. Nel 2006, Gideon Ezra, l’ex vicecapo del servizio d’intelligence israeliano Shin Bet, sarebbe stato citato daForeign Policy dire, “vorrei che tutti i media arabi siano come al-Jazeera”. Raramente emerge il  pieno accordo tra Israele e al-Qaida o che il coordinamento dei loro sforzi venga alla luce durante un’operazione coperta. L’ultima volta che è successo, non furono i civili siriani ad essere intrappolati nel sanguinoso vortice di un’operazione false flag congiunta wahhabita-israeliana, ma gli statunitensi al lavoro e in viaggio l’11 settembre 2001.

La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.