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La NATO sempre più ostile sull’Ucraina

di Andrej Akulov - 12/05/2014

Fonte: Aurora sito


10150560Con le tensioni sempre più acute sull’Ucraina c’è la speranza che la situazione possa migliorare. I risultati della riunione del 7 maggio tra il presidente russo Putin e il capo dell’OSCE Didier Burkhalter offrono un’opportunità che non si dovrebbe perdere sullo sfondo della retorica bellicosa della NATO e la politica del tintinnio di sciabole. La speranza c’è, non importa se l’alleanza sembra incamminarsi sul sentiero di guerra.

La NATO è sempre sul piede di guerra
Il 1° maggio, il vicesegretario generale della NATO, il diplomatico statunitense Alexander Vershbow, ha detto a un gruppo di giornalisti che “dobbiamo cominciare a vedere la Russia non più come un partner, ma più come avversario”. Ha affermato che l’alleanza considera nuove misure per “dissuadere” la Russia, tra cui inviare altre forze in Europa orientale. Il segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen ha detto lo stesso sottolineando che la Russia è ora più un avversario che un partner in un’intervista alla BBC Newswire. L’alleanza transatlantica deve sostenere la spesa militare di fronte alla sfida di Mosca, ha avvertito il 2 maggio il segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel. Hagel ha pubblicato un appello agli alleati della NATO affinché spendano di più per i loro eserciti, ma non s’è speso in passaggi più drammatici. Nel suo discorso, Hagel ha detto al pubblico del think tank Wilson Center di Washington che l’alleanza affronta una scelta cruciale alla luce della posizione della Russia sull’Ucraina. Per spezzare tale “impasse fiscale”, Hagel ha esortato i ministri delle Finanze e gli alti funzionari del bilancio a partecipare a una futura riunione dei ministri della Difesa della NATO sulla spesa militare. Insieme con l’innalzamento delle spese, Hagel ha detto che gli Stati Uniti e i loro alleati europei devono investire nella “sicurezza energetica” contro “le coercitive politiche energetiche della Russia”. Oltre a rafforzare i bilanci militari, la NATO considera la presenza permanente di truppe in alcune parti dell’Europa orientale, in conseguenza della maggiore tensione con la Russia. L’alleanza ha organizzato una serie di esercitazioni a breve termine, con turni aerei e navali in Europa orientale, nelle repubbliche baltiche, Polonia e Romania, che durino almeno fino alla fine di quest’anno.
Il generale Philip Breedlove, comandante supremo alleato della NATO in Europa, solleva la prospettiva d’intensificare le esercitazioni militari occidentali in risposta agli eventi in Ucraina.  Esponendo l’idea, durante la visita in Canada del 5 maggio, secondo cui la situazione in Ucraina ha creato un “paradigma nuovo” che costringe la NATO a considerare la presenza permanente di mezzi militari in Europa orientale. Il generale ha detto di esser stato incaricato di costituire “misure di assicurazione” aeree, terrestri e marittime fino al 31 dicembre. Una missione che si va al di là di quanto sarebbe stato possibile. La questione è a discrezione dei capi della NATO e della Difesa. Come diceva, “penso che sia qualcosa che dobbiamo considerare, e ci torneremo nelle discussione con le leadership delle nostre nazioni per vedere dove arrivino”.
Il primo ministro lettone Laimdota Straujuma, parlando a Washington in una colazione di governo della Bloomberg, il 1° maggio, ha detto che vorrebbe vedere le forze statunitensi basate in permanenza nella sua nazione. Tale mossa, ha osservato, sarebbe giustificata dalle recenti azioni della Russia. I capi di Estonia, Romania e Polonia, membri della NATO, hanno espresso sentimenti analoghi. E’ importante notare che i preparativi militari della NATO non sono limitati all’Europa orientale o ai Paesi Baltici. Il 2 maggio, il vicesegretario generale della NATO e rappresentante speciale per il Caucaso e l’Asia Centrale, James Appathurai, ha detto in una visita di lavoro a Tbilisi che secondo lui, l’alleanza dovrebbe discutere se gli alleati della NATO debbano implementare “attività difensive” in Georgia. “Vorrei far notare che la NATO non dispone di proprie attività difensive, in particolare laddove gli alleati dell’Alleanza non ne hanno. La NATO può sempre sostenerne l’organizzazione come nel caso della Turchia durante la crisi in Siria”, ha detto Appathurai durante la conferenza congiunta con il ministro degli Esteri della Georgia Maja Panjikidze. I capi della NATO dovrebbero tenere un vertice in Galles all’inizio di settembre. Alla vigilia dell’evento, i ministri della difesa e i comandanti della NATO e stranieri dovrebbero porsi “domande più severe” sul fatto se l’alleanza adotta giuste misure in Europa, come Breedlove ha detto nella conferenza stampa a Ottawa.

Estonia, l’avamposto da cui mostrare il coraggio della NATO
Secondo i piani della NATO, la base aerea Amari in Estonia sarà utilizzata per la missione di polizia aerea della NATO sui Paesi baltici. Il comandante aereo della NATO generale Frank Gorenc dell’US Air Force ha detto in Estonia, il 30 aprile, che “vogliamo assicurarci che i nostri partner baltici, che possono sentirsi a disagio per ciò che è successo in Ucraina, siano rassicurati che l’alleanza in cui sono presenti reagirà… in conformità con le procedure della NATO”. 12 aerei della NATO parteciperanno alle missioni di polizia aerea sui Paesi baltici, secondo i militari. Questa settimana, quattro caccia polacchi arriveranno nella base dell’aviazione militare di Siauliai in Lituania. Saranno supportati da quattro jet Eurofighter Typhoon della Royal Air Force inglese, arrivati in Lituania il 28 aprile. Tra crescenti tensioni in Ucraina, Regno Unito e Francia schierano otto caccia in Lituania e Polonia rafforzando la difesa aerea della NATO sulle regioni baltiche. Le esercitazioni della NATO “Tempesta di Primavera”, che coinvolge il numero record di 6000 soldati, si terranno in 5 delle 15 contee estoni comprese le regioni meridionali e sud-orientali vicino al confine con la Russia. Lanciate il 5 maggio, le esercitazioni dovranno finire il 23 maggio. “Quest’anno Tempesta di primavera riunisce un numero record di truppe alleate. Fanteria del reggimento Duca di Lancaster, soldati lettoni e del 173.th Airborne Brigade Combat Team dell’esercito degli Stati Uniti, così come soldati lituani”, ha detto in una dichiarazione il ministero della Difesa estone. Per la prima volta, un team di sicurezza informatica francese partecipa alle esercitazioni militari. Inoltre, la Polonia ha inviato tre dei suoi aerei d’attacco Sukhoj Su-22 (Fitter), e una divisione di unità con sistemi di difesa missilistici SA-8 Gecko (in Russia 9K33 Osa), che avrà il compito di proteggere una base aerea presso Tallinn e lo spazio aereo circostante. Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti  implementano le forze nella regione del Mar Baltico dal 29 aprile, una settimana prima delle esercitazioni in Estonia. Il giorno prima, circa 150 effettivi di una divisione aerea statunitense sono  arrivati su un aereo da trasporto militare nella base aerea Amari. Al termine delle manovre, i marines statunitensi rimarranno in Estonia almeno fino alla fine del 2014. Gli USA hanno già inviato circa 600 soldati sul Baltico e in Polonia, per le esercitazioni, e rimarranno nella regione per il resto dell’anno. Il 2 maggio, un gruppo di navi della NATO è arrivato nel porto lituano di Klaipeda, per “garantire la sicurezza regionale”.
La Russia ritiene che l’aumento delle forze NATO così vicine ai suoi confini sia una provocazione, e ritiene che sia controproducente nel disinnescare le tensioni in Ucraina. Il 5 maggio, il ministro russo della Difesa Sergej Shojgu ha invitato il suo omologo statunitense Chuck Hagel a raffreddare la retorica sull’Ucraina e a collaborare per disinnescare la situazione. La Russia ritiene che le esercitazioni NATO in Estonia incoraggino Kiev a commettere provocazioni. “Le esercitazioni della NATO che si terranno in Estonia, le più grandi dal 1991, sono accompagnate da una retorica bellicosa che incoraggia Kiev a continuare l’operazione punitiva contro il proprio popolo”, ha detto il rappresentante permanente della Russia presso la NATO Aleksandr Grushko, secondo l’agenzia Interfax del 7 maggio. Secondo lui, “la NATO preferisce non ricordare gli appelli di febbraio alle forze armate ucraine, di mantenere la neutralità e non interferire nel conflitto interno”. Grushko ha detto che Kiev riceve maggiore sostegno nel quadro del programma di cooperazione del Comitato NATO-Ucraina. Ha aggiunto che “la NATO dovrebbe rendersi conto che è responsabile dei crimini del suo ‘partner per la pace‘”.

Gli Stati Uniti guidano la corsa
L’esercito statunitense collabora con il dipartimento di Stato e gli alleati della NATO nel supportare l’Ucraina. Evelyn N. Farkas, assistente del segretario alla Difesa per la Russia, l’Ucraina e l’Eurasia ha detto al Comitato per le Relazioni Estere del Senato, il 6 maggio, “useremo tutti gli strumenti a disposizione per fornire un significativo sostegno economico alle istituzioni della sicurezza dell’Ucraina”. Funzionari del DoD continuano anche ad impegnarsi con i loro omologhi ucraini, ha detto Farkas, notando che una riunione ad alto livello USA-Ucraina è in programma il mese prossimo. Gli Stati Uniti inoltre adottano misure per sostenere i partner non membri della NATO come Moldova e Georgia, ha detto…
Alcuni senatori spingono Obama ad adottare una più dura e veloce azione contro la Russia. Carl Levin, presidente democratico della Commissione Forze Armate del Senato, e Bob Corker, capo repubblicano del Comitato per le Relazioni Estere del Senato, vogliono che l’amministrazione esamini la possibilità di stanziare in modo permanente forze statunitensi nelle repubbliche baltiche. Su ciò, solo il 6% degli statunitense userebbe la forza in Ucraina, dice un sondaggio Pew. Il mese scorso l’US Navy ha iniziato a schierare l’intercettore Standard Missile-3 Block-1B progettato per contrastare i missili balistici. Si ritiene ampiamente che il sistema possa distruggere un missile strategico. Dovrebbe essere imbarcato sulle navi da guerra statunitensi di stanza nel porto di Rota, in Spagna, e a partire dal 2015 in una base intercettori in Romania, attualmente in costruzione. Una versione precedente dell’intercettore navale è stata trasferita sul Mar Nero per un breve periodo, ad aprile, durante le tensioni risorgenti con la Russia. Alcuni Paesi della NATO hanno esplicitamente collegato lo scudo missilistico con l’obiettivo di dissuaderla. La Polonia ha annunciato a marzo che come risposta agli eventi in Ucraina accelererà i tempi per l’acquisizione della capacità antimissile nazionale collegata al sistema NATO. Vale la pena ricordare che un disegno di legge del Senato è stato presentato all’inizio del mese, per chiedere al governo degli Stati Uniti di studiare l’accelerazione di diversi anni del programma per lo schieramento degli intercettori di prossima generazione Block-2A in Polonia. Gli Stati Uniti si comportano come un bullo sapendo perfettamente che la Russia non rimarrà inattiva di fronte alla minaccia.

La risposta della Russia
Lo sforzo della difesa missilistica degli Stati Uniti non è passato inosservato in Russia. “Vediamo intensificati sintomi del lavorio sui diversi segmenti del sistema di difesa missilistico”, avrebbe detto il Viceministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov, il 6 maggio. Rjabkov ha anche avvertito gli occidentali che i passi sulla difesa antimissile potrebbero compromettere il nuovo accordo sul controllo degli armamenti START. Il capo della cooperazione militare internazionale Sergej Koshelev del Ministero della Difesa russo ha detto che la NATO ha respinto la proposta di tenere un “dialogo tra esperti” sulle questioni relative allo scudo della difesa missilistica. La Russia potrebbe schierare missili a corto raggio Iskander nella regione di Kaliningrad, ad occidente del Paese, se la NATO decidesse di rafforzare la propria presenza militare in Europa dell’Est, ha detto a RIA Novosti il Tenente-Generale Eevgenij Buzhinskij. “La Russia è una potenza nucleare”, ha detto. “Se la NATO diventa più attiva, schiereremo una divisione di missili Iskander nella regione di Kaliningrad”, ha aggiunto. Il Generale Buzhinskij in precedenza era a capo del dipartimento sugli accordi internazionali nel Ministero della Difesa russo. Franz Klintsevich, Vicepresidente del Comitato per la Difesa della Duma di Stato, ha detto a RIA Novosti che la diffusione di infrastrutture NATO in Europa orientale e nei Paesi baltici mette in pericolo questi Paesi e la Russia dovrebbe diplomaticamente trasmettere questo messaggio alla leadership di questi Stati. “Una presenza grave nel territorio lituano, una qualsiasi arma nucleare moderna, significa fondamentalmente che la Lituania non esisterà più, e i politici dovrebbero capire che ciò è un problema serio”, ha detto Klintsevich. E’ importante aggiungere che le azioni della NATO sono una violazione vera e propria del Russia-NATO Founding Act del 1997, in cui si afferma che la NATO, dato il “contesto della sicurezza attuale e prevedibile”, non perseguirà “ulteriori stazionamenti permanenti di sostanziali forze da combattimento” in Europa centrale e orientale.

L’accordo Putin – Burkhalter: la grande opportunità da sfruttare
Il Presidente Putin ha fatto proposte pacifiche all’Ucraina dopo i colloqui a Mosca con Didier Burkhalter, presidente svizzero ed attuale presidente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Secondo lui, le elezioni presidenziali in Ucraina del prossimo 25 maggio sono un passo “nella giusta direzione”, a condizione che i diritti di “tutti i cittadini” siano  protetti. Il presidente russo ha suggerito che l’operazione militare di Kiev in Ucraina orientale (considerata un’azione punitiva contro i civili dalla Russia) possa essere interrotta in cambio di un rinvio del referendum che si svolgerà in diverse aree l’11 maggio. Ha anche detto di aver ritirato le forze russe dal confine con l’Ucraina “per le esercitazioni periodiche, ai campi di addestramento“. L’OSCE ha proposto una tabella di marcia per la sistemazione della crisi ucraina a tutte e quattro le parti, e la rapida firma degli accordi di Ginevra. Il documento propone misure concrete, tra cui  cessate il fuoco, de-escalation della tensione, creazione di un dialogo ed elezioni. Questo stato di cose crea una base per la riduzione della tensione e per unire gli sforzi affrontando la crisi ucraina in modo costruttivo. Date le conseguenze negative che l’ulteriore aggravamento dello stallo sull’Ucraina potrebbe comportare, sarebbe una follia lasciarsi sfuggire questa occasione. Ma un processo politico positivo non ha alcuna possibilità in una situazione di minacce belliche dalla NATO e presenza di forze nelle immediate vicinanze del confine con la Russia, permanenti o a turno. Inoltre non c’è alcuna possibilità se la NATO accelera l’attuazione dei suoi piani di difesa missilistica. Lo scudo antimissile è una questione delicata e i capi dell’alleanza lo sanno bene.  Questo è il momento di dare una possibilità alla pace.

1472965La ripubblicazione è gradita in riferimento al giornale on-line della Strategic Culture Foundation.

 

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora