C'è un totalitarismo dei buoni sentimenti che colpisce chiunque si opponga all'ideologia di genere
di Enrica Perucchietti - Adriano Scianca - 17/03/2015
Fonte: intelligonews
Perucchietti, ha seguito il caso del “Gioco del rispetto”?
«Certo. Sto curando la riedizione ampliata di Unisex e ci sarà proprio un capitolo sulle scuole e sugli asili, citando anche il caso di Trieste».
Cosa pensa delle polemiche che ci sono state? Forse non sempre si è colto il vero aspetto problematico della vicenda, non crede?
«Esatto. Come al solito sulle tematiche fondamentali si fa clamore solo su un particolare secondario o addirittura inesistente, in questo caso il presunto “gioco del dottore”. L'opinione pubblica subisce tutto passivamente, finché un giorno i genitori si allertano su un particolare magari infondato. Poi si spiega loro come stanno le cose e si tranquillizzano di nuovo. In questo modo si fa solo disinformazione e sfuggono i veri problemi».
E qual è qui il vero problema?
«Il fatto che si sta introducendo negli asili l'ideologia di genere, che è una forma di manipolazione su chi ha meno capacità critiche, come i bambini. Qui sembra veramente di vivere nel “Mondo nuovo" di Huxley. All'educazione si sta sostituendo il condizionamento».
Cosa c'è di così nocivo nell'ideologia di genere?
«L'ideologia di genere mira ad abbattere la natura e a imporre l'idea di una sessualità fluida. È una forma di sofisticazione culturale. Peraltro è del tutto infondata scientificamente. Il padre di queste tesi è John Money, divenuto tristemente noto per la storia dei gemelli Reimer. Ma invece di aprire al dialogo si alza in continuazione l'asticella e si impone un totalitarismo dei buoni sentimenti per cui si accusa di omofobia chiunque si opponga a determinate pratiche».
Nel frattempo fanno discutere le relazioni Tarabela e Panzeri. Lei cosa ne pensa?
«Si sta andando verso l'approvazione dell'aborto come diritto umano. Non voglio entrare nel complesso dibattito sull'aborto, dico solo che la cosa ha alcune conseguenze politiche, per esempio che l'obiezione di coscienza non è più possibile. Nel rapporto Panzeri, inoltre, anche i matrimoni gay diventano un diritto fondamentale e in più vengono biasimati i referendum popolari in materia: insomma, è un altro caso in cui istituzioni sovranazionali vanno a minare le competenze degli stati sovrani. Senza nulla togliere a rivendicazioni particolari che possono essere giuste, credo che la sinistra dovrebbe avere tematiche decisamente più urgenti da portare avanti».