Bomba demografica: priorità salvarli o salvarsi?
di Marco Della Luna - 29/04/2015
Fonte: Marco Della Luna
Le principali cause dell’emigrazione di massa dall’Africa e da parte dell’Asia sono note: la sovrappopolazione e la super natalità, lo sfruttamento agricolo e minerario da parte del capitalismo occidentale e cinese, il tribalismo sociale, l’islamismo, il deterioramento e impoverimento dell’ambiente, la desertificazione, le conseguenti epidemie, carestie, siccità.
Queste cause riguardano centinaia di milioni di persone (negli anni 60 l’Africa aveva 300 milioni di abitanti e oggi oltre 1 miliardo, alcuni paesi principali hanno quintuplicato la popolazione), quindi il numero dei potenziali profughi o emigranti che investiranno soprattutto l’Italia è di centinaia di milioni e cresce continuamente col crescere della popolazione delle zone di provenienza.
Seppure con la collaborazione di tutti i paesi europei, sarebbe impossibile raccoglierli e inserirli. Anche perché, non dimentichiamo, una volta immigrati, continuano a riprodursi ai loro tassi usuali e l’integrazione nel complesso non avviene.
Le cause che determinano l’emigrazione di massa sono tali da non poter essere risolte con i mezzi disponibili all’Italia o in generale alla politica. La tesi che l’aumento del tenore di vita e del livello di istruzione porti a una riduzione della popolazione non può essere applicata per diverse ragioni. Innanzitutto, per innalzare il tenore di vita di centinaia di milioni di persone in quelle condizioni e mentre continuano a riprodursi con quel tasso di natalità, non esistono mezzi economici e industriali, e se esistessero, produrremmo un disastro ecologico. In secondo luogo, sembra che il calo di natalità sia il presupposto, e non la conseguenza, dell’aumento del tenore di vita. In terzo luogo, bisognerebbe aumentare il loro pil molto più di quanto aumenti la loro popolazione fino a quadruplicare almeno il reddito – il che è impensabile.
In conclusione, gli scenari possibili sono i seguenti:
Uno: l’immigrazione di massa continua e continua a crescere, travolgendo il sistema sociale e costituzionale, e portando gradualmente l’Italia e altri paesi a livello dell’Africa, e a quel punto il flusso si ferma appunto perché non c’è più convenienza a venire qui. Ordine pubblico, welfare, scuola e sanità saranno travolti per primi. Potremo avere sommosse e condizioni per una svolta autoritaria, e le riforme costituzionali ed elettorali di Renzi si prestano proprio a questo.
Due: si blocca l’immigrazione con tutti i mezzi necessari come fanno già paesi quali l’Australia, e se occorre anche con mezzi più risoluti, senza debolezze. Bisognerà sostenere l’impatto morale di alcune migliaia di morti e la reazione di coloro che attualmente guadagnano con l’immigrazione, appoggiati dalla Chiesa e delle sinistre col loro business nel settore.
Se poi si vuole risolvere il problema in sè, non potendosi intervenire, perlomeno in tempi brevi o medi sulle altre cause, non resta che intervenire sulla natalità, e l’unico mezzo per farlo rapidamente ed efficacemente sarebbe la sterilizzazione di massa, che è improponibile. Quindi il problema resterà e si aggraverà, le tensione emigratorie diventeranno sempre più forti, il problema demografico sempre più esplosivo, sicché a un certo punto ciò che oggi suona improponibile può divenire proponibile e inevitabile.
Con quanto sopra, intendo solo descrivere gli scenari possibili, evidenziando l’alternativa davanti a cui ci troviamo.
Credo che la parte forte ed efficiente dell’Europa potrà selezionare e gestire i suoi flussi di immigrazione, mentre l’Italia semplicemente continuerà sulla linea che sta percorrendo e subirà un’immigrazione incontrollata per quantità e qualità, che non verrà integrata, ma verrà usata come ora, cioè per manodopera sottopagata o in nero, per spaccio e prostituzione, per lucrare sull’accoglienza; in generale, la destinazione dell’Italia è diventare un contenitore di manodopera sottoqualificata e sottopagata, di pensionati, di invalidi, di disoccupati cronici, di dipendenti inutili della pubblica, nonché di debito pubblico,gestita da un governo corrotto e fantoccio, costretto a divenire repressivo per mantenere il controllo, entro in un’organizzazione europea dove il grosso del reddito e della capacità politica, finanziaria e tecnologica è concentrato nella Germania e in pochi altri paesi creditori strategici.
Fonte: Marco Della Luna
Commenti 2 Commenti
Siccome ho un’idiosincrasia “complottista” ritengo che la riduzione dello Stivaluccio a filtro continentale della globalizzazione planetaria sia stata da tempo scientemente prevista e organizzata. Quanto alla nostrana classe politica venduta, che ne fa da agente-kapò, ci vorrebbe ben altro che i lumi di uno sparuto manipolo di illuministi per rimuoverla. Ci vorrebbe un popolo.. che non c’è. E’ tuttora rincoglionito dalla cilappa cattocomunista dell’ “accoglienza” e da un correlato bagaglio ideologico “buonista”, ridicolmente obsoleto. Quando si avvertiranno i primi segni del crack, qualsiasi eventuale reazione sarà a tempo scaduto. Con questo è chiaro che le masse clandestine non hanno altra colpa se non quella di cercar di sopravvivere, né più né meno che gli antichi barbari che sfondavano i confini dell’impero. E’ la globalizzazione capitalista, semmai, la causa prima della distruzione della civiltà occidentale, che l’ha creata. La bestia si morde la coda.
salve
caro Giannetto, sono proprio gli illuministi, a cominciare da quello scempio della rivoluzione francese, ad averci ridotto così…
servirebbe un ritorno alla nobiltà, non intesa come casta sociale, ma come nobiltà di intenti, di pensiero, di governo e di ispirazione divina (anche il CVII è una bestia illuminista)…
saluti e buona giornata
Piero e famiglia